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Continuano i lavori del FMDH Marrakech 2014, alcuni interventi

MARRAKECH 29 NOVEMBRE 2014 - Si svolge dal 27 al 30 novembre in Marocco, a Marrakech, la seconda edizione del Forum mondiale dei Diritti umani (Fmdh), un evento internazionale di spicco patrocinato dal Re Mohammed VI e che interpreta la volontà e l’ambizione del paese nordafricano di contribuire attivamente alle azioni internazionali nel campo dei Diritti dell’Uomo.

Il fatto che la manifestazione si svolga in Marocco, cioè per la prima volta in Africa, testimonia la volontà del regno di affrontare le riforme radicali concernenti la promozione dei Diritti dell’Uomo, una scelta che risponde alla volontà di un cammino che è irreversibile. Al forum, che si concluderà il 30 novembre, sono presenti 6mila delegati provenienti da più di cento paesi, nella fattispecie ong locali ed internazionali, agenzie dell’Onu, governi, partiti politici, sindacati, attori mondiali dello sviluppo e dei diritti umani e imprenditori.
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Ecco alcuni interventi del secondo giorno:
Navy Pillay, Alto Commissariato dei diritti dell’Uomo:


La tenuta del FMDH in Marocco con la forte partecipazione di esperti internazionali e militanti associativi e rappresentati di dell’ONU e dei governi, venuti da circa cento paesi testimonia l’impegno del Regno per il rispetto e la protezione dei diritti dell’uomo. Auguri al governo marocchino per questo appuntamento mondiale eccezionale che offre uno spazio di scambio e di dialogo tra gli attori governativi e i difensori dei diritti dell’uomo”.

Delegazione UE:
Stavros Lambrinidis, Rappresentante Speciale dell’UE per i diritti umani, Elena Valenciano, e il co-presidente della Commissione parlamentare mista UE - Marocco, Pier Antonio Panzeri, hanno partecipato attivamente ai lavori del FMDH: “La promozione della buona gouvernance i diritti dell’uomo in centro del dialogo politico tra l’UE e Marocco è un campo prioritario della cooperazione tecnica e finanziaria dell’UE, e per esempio l’UE sostiene il piano del governo marocchino per uguaglianza, e sosterrà la riforma della Giustizia e le nuove politiche della migrazione in Marocco.

L’UE dialoga attivamente con la società civile (300 organizzazioni e reti), appoggiandola dal 2000 con ben 140 progetti di 40 milioni di euro. Altre 30 progetti sono in corso d’esecuzione con un budget di 15 milioni di euro, nei campi della democrazia, diritti dell’uomo, ambiente, la giustizia, la migrazione.

Susan Alzner, Incaricato del Programma ONU con le ONG:

Il FMDH Marrakech 2014 apporta anche un valore aggiunto agli sforzi sostenuti impegnati per il rafforzamento della cultura e dei diritti dell'uomo nel mondo. Durante l'incontro mondiale di Marrakech, i partecipanti vanno ad esaminare i mezzi di migliorare la protezione dei diritti dell'uomo in favore delle categorie sociali più fragili conformemente alle convenzioni e trattati dell'ONU relativa ai diritti dell'uomo. Malgrado gli sforzi consentiti ed il progresso registrato in materia dei diritti umani in parecchie regioni del pianeta grazie alla mobilitazione della comunità internazionale, c'è ancora una lunga strada a percorrere in questo campo.

José Luis Rodriguez Zapatero ex capo del Governo spagnolo.

Ha sottolineato che la democrazia conduce alla pace e riduce le violazioni dei diritti umani, chiamando alla promozione della democrazia in quanto vettore che serve a ridurre il rischio di violenza in seno alle società sul piano internazionale. La necessità di trarre le lezioni dalle violenze e dei conflitti che hanno segnato la storia dell'umanità, indicando che lo spazio della comunità europea che era nel passato un focolare di guerre e di conflitti, è diventato oggi grazie alla promozione della democrazia, un'oasi di pace ed un modello dell'integrazione.

La storia ci ha insegnato che l'intolleranza, qualunque sia la sua natura o le sue origini, costituisce una minaccia per la pace, stimando che l'unità e la cooperazione tra le religioni e la promozione del dialogo tra le civiltà favoriscono l’intesa e la coesistenza tra i popoli. Una terza guerra mondiale non ha avuto luogo finora a causa della democrazia che si è rinforzata considerevolmente durante i 20 ultimi anni attraverso il mondo, affermando che l'intolleranza, la dittatura, la povertà ed il traffico di droghe attizzano il rischio dell'insicurezza. L’uguaglianza tra uomo e domma dovrebbe essere al top delle priorità dell’agenda mondiale di sviluppo post 2015, perché questo permetterà a raggiungere altri obiettivi strategici.

Michel Tubiana, Presidente della Rete Euro mediterranea dei diritti dell’Uomo:

La democrazia non può essere esportata o imposta dell'estero, sottolineando la necessità di dare la chance ai paesi arabi ed aiutarli a costruire i loro propri progetti democratici senza ingerenza nei loro affari interni. La democrazia ed i diritti umani non sono la panacea esclusiva a certi paesi o un continente senza l'altro perché i popoli si dividono le stesse inspirazioni alla libertà e la democrazia. La consacrazione dell'uguaglianza tra i popoli richiede il rafforzamento del dibattito e del dialogo tra i governi e gli attori della società civile, ciò che permette di costruire una società tollerante. Tubiana ha salutato, peraltro, la politica migratoria del Marocco, in particolare la decisione del Regno di regolarizzare la situazione degli immigrati sub-sahariani, affermando che il Marocco è l’unico paese nel continente africano ad intraprendere una tale iniziativa.

Fonte (Belkassem Yassine)