Estero

Continua in Libia l'escalation di violenze, l’ONU chiede una tregua umanitaria

Una domenica particolarmente violenta in Libia, dove l’esercito libico del maresciallo  Khalifa Haftar ha lanciato la sua offensiva contro i suoi rivali del governo capeggiati dal premier Fayez al-Serraj, riconosciuti dalla comunità internazionale.

Nella giornata di ieri, la missione Onu (Manul) in Libia, ha lanciato un appello urgente per una ‘tregua umanitaria’ di due ora nella periferia di Tripoli per consentire l’evacuazione dei feriti e civili di fronte all’escalation militare degli ultimi giorni.
"La Manul invita tutti i partiti armati nell'area di Wadi Rabi, al-Kayekh, Gasr Ben Ghachir e Al-Aziziya a rispettare una tregua umanitaria dalle 16:00 alle 18:00 per assicurare l'evacuazione dei feriti e dei civili 
da parte delle squadre di soccorso e della Mezzaluna Rossa libica ", ha detto in una breve dichiarazione. 

Nel primo pomeriggio, l'esercito del maresciallo Khalifa Haftar, l'uomo forte della Libia orientale, ha dichiaratosu Facebook di aver condotto un primo bombardamento aereo nella periferia di Tripoli. Il nuovo portavoce delle forze della GNA(Government of National Accord ), il colonnello Mohamad Gnounou, da parte sua ha annunciato per mezzo stampa, l'inizio di una "controffensiva", denominata "vulcano di rabbia" per "eliminare datutte le città"  le "forze  illegittime". "Non permetteremo la militarizzazione dello Stato", ha aggiunto.

IPremier Giuseppe Conte, in visita ieri al Vinitalydi Verona nello scongiurare un ulteriore bagno di sangue ha fatto presente che: "La Libia è un dossier che seguo personalmente da tempo… già nella conferenza di Palermo si era evidenziata l'esigenza di prevenire l'escalation di violenza. Adesso si sta manifestando. Confido che il generale Haftar, col quale sono costantemente in contatto, voglia evitare bagni di sangue".

In Francia dalla città di Dinard, i ministri degli Esteri del G7 hanno chiesto “l’ immediata interruzione di azioni militari e movimenti verso Tripoli” facendo presente che  "non esiste una soluzione militare".

Da un comunicato diramato dal ministro della Sanità Ahmed Omar, del ‘governo di concordia libico’, attraverso l’emittente 'Libya al-Ahrar', si apprende che il bilancio dell’offensiva di giovedì scorso lanciata dalle milizie di Haftar è di 32 morti e 50 feriti. 

Luigi Palumbo

Fonte immagine RT France