Politica

Conte: "Manovra seria, rigorosa, coraggiosa"

ROMA, 8 AGOSTO - "La ragione dell'incontro di oggi è oggettiva: mettere a punto una manovra che sia seria, rigorosa, coraggiosa. Sarà accompagnata da riforme strutturali, in cui noi riponiamo molta fiducia perché siamo convinti che la leva per la crescita economica e lo sviluppo sociale saranno le riforme". Queste le parole con cui il Premier, Giuseppe Conte, nel giorno del suo 54esimo compleanno, ha aperto la conferenza stampa di oggi, l’ultima prima della pausa estiva che durerà fino all’11 settembre. [MORE]

Il Premier ha spiegato dove il Governo troverà le coperture per realizzare una manovra che, stando alle dichiarazioni di questi giorni, si preannuncia ambiziosa: "Sul tema delle risorse il governo del cambiamento non può inventare gli strumenti di una manovra: le risorse sono ricavate da un'attenta opera di ricognizione degli investimenti attualmente programmati e delle spese. Non andremo a toccare settori strategici come sanità, scuola, ricerca perché assicurano una prospettiva di sviluppo. Una fonte di risorse sarà un riordino delle tax expenditure, le agevolazioni, anche con una ridefinizione molto organica di queste agevolazioni".

"Un tassello importante" della manovra, "sono anche riforma fiscale (flat tax) e reddito di cittadinanza". Il Presidente del Consiglio ha successivamente precisato: "Il nostro sarà un pacchetto integrale, però bisogna essere realisti, non significa che a settembre realizzeremo tutte queste riforme".

Conte annuncia una semplificazione normativa: "A settembre avremo una proposta di riforma del codice degli appalti seria che possa sbloccare il quadro normativo e dare maggiore certezza giuridica per rilanciare gli appalti. E poi, lo dico anche alla luce della mia competenza, semplificazione normativa e burocratica, perché ritengo che il Paese sia imbrigliato da vincoli, lacci e lacciuoli".

Il Premier ha ricordato che sulla procedura di gara dell’Ilva ci sono delle "irregolarità" che hanno costretto il vicepremier, Luigi Di Maio, a "procedere in autotutela". Ad un cronista che gli chiedeva di una possibile chiusura dell’Ilva ha replicato: "Ma le pare che Di Maio sia così scriteriato da mandare a casa 14mila persone?".

Sulla Tav che in questi giorni ha creato divisioni all’interno della maggioranza: "La Tav è un argomento all'ordine del giorno nell'agenda del governo: è alla nostra attenzione e come anticipato da Toninelli stiamo esaminando tutti gli aspetti in termini di costi e benefici, con l'impegno a una revisione integrale su questo punto. Capisco che vogliate ogni giorno risposte 'Tav sì o no' e i ministri esprimono le loro posizioni. Ma all'esito di questa verifica, trarremo le nostre decisioni. La sintesi la faremo tra un po' in termini risolutivi, in Consiglio dei ministri".

Sull’Iran: "Non ci sottraiamo agli impegni fin qui sottoscritti ma siamo disponibili a verificarne l'aggiornamento, anche in direzione più rigorosa. Nell'incontro con Trump ho rappresentato che se ci sono dall'intelligence americana notizie che definiscono un quadro diverso da quello sin qui acquisito in termini di proliferazione nucleare, l'Italia deve essere disponibile a guardare alla sostanza".

Sui rapporti dell’Italia con l’Unione Europea: "Per quanto riguarda i rapporti con la Commissione Ue ci presenteremo a testa alta, io non ho chiesto nessun atteggiamento di favore, abbiamo anticipato le linee direttive, ma non ho mai chiesto una concessione: ci presenteremo con un programma serio, coraggioso, che tuteli i nostri interessi, saremo molto seri, duri, rigorosi ma non irragionevoli e scriteriati".

Su Foa: "è una persona di grande rispetto, la Vigilanza non ha condiviso questa mia personale valutazione che formulo oggi per la prima volta" e, ancora,"un professionista serio, responsabile e adeguato per come l'ho valutato sul piano curriculare". Inolte il premier assicura che sulla vicenda della presidenza Rai "non c'è nessuna irritazione nei confronti di Matteo Salvini".

Sulla vicenda degli attacchi troll contro il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Conte ha definito "un problema serio”, l’ ”aver scoperto e verificato che ci sono stati interventi sui social che in un momento delicato della nostra vita politica hanno cercato di moltiplicare le suggestioni. E mi dispiace che alcuni di questi interventi si siano diretti contro il Presidente della Repubblica" e ha continuato: "Con la polizia postale siamo a stretto contatto per completare le indagini ed evitare che si possano anche in futuro verificare situazioni di questo tipo. Sono indagini coperte da segreto ma se dovessimo individuare le centrali che hanno coordinato questi interventi saremo assolutamente conseguenti per quanto riguarda le sanzioni".

Parlando dei vaccini: "La posizione del governo sui vaccini è molto chiara. Ci sono ovviamente delle prescrizioni normative o regolamentari per la scuola dell'obbligo che mi sembrano molto chiare. Al momento, ho parlato con il ministro Grillo, si parla di un emendamento ma non c'è nulla di concreto. Non verrà fuori al momento nessuna specifica circolare: il governo responsabilmente vuole garantire la massima tutela della salute dei nostri piccoli e il diritto all'istruzione differenziando tra scuola dell'obbligo e scuola non dell'obbligo".

Venendo al tema immigrazione, il Premier ha parlato, innanzitutto, del rapporto del nostro Paese con la Libia assicurando: "non abbiamo espresso pretese egemoniche o mire espansionistiche, ma la necessità di garantire interessi nazionali e riteniamo, per vocazioni storiche, di poter garantire anche agli altri partner a tutti gli 'stakeholders' interessati dal Mediterraneo di garantire una funzione di equilibrio". "Faremo valere i nostri interessi, e quelli di tutti, nella conferenza sulla Libia che ragionevolmente si svolgerà a novembre".

"L'interesse primario è stabilizzare la Libia", ha dichiarato il Primo Ministro, infatti, "un assetto politico stabile” garantirebbe “elezioni politiche e presidenziali con adeguaste garanzie. Sappiamo che se affrettiamo questi processi non otteniamo una stabilizzazione vera", di consegnuenza bisogna "arrivarci in maniera progressiva e graduale".

"Credo che sulle migrazioni i dati parlino per noi”, ha rivendicato Conte, “abbiamo ridotto gli sbarchi, ci sono statistiche che siamo tra 80 e 85 per cento di sbarchi in meno. È un risultato positivo nella misura in cui significa meno rischi per i migranti, nell'attraversamento del Mediterraneo con navi che non erano di crociera, di prima classe. Si parla di 'porti chiusi', ma in realtà il nostro è un approccio rigoroso che non ha mai messo in discussione il soccorso umanitario. Abbiamo sempre assicurato la presenza delle nostre motovedette, la possibilità a trasbordare persone vulnerabili. Però abbiamo cambiato atteggiamento, perchè l'atteggiamento fin qui seguito ha prodotto in 15 anni più di 34 mila morti. Fin qui possiamo dirci sufficientemente orgogliosi di aver cambiato questa politica evitando che il Mediterraneo divenisse il cimitero dei migranti senza nome. In più abbiamo imposto un cambiamento anche in Europa".

Per quanto riguarda la collaborazione con gli altri stati europei sul tema immigrazione: "Arrivare a ottenere il riconoscimento di un pieno coinvolgimento europeo anche in sede attuativa significa un grande risultato insperato fino a un attimo prima. Ora lavoriamo a implementare e massimizzare gli obiettivi. In una intervista alla tv ceca ho chiesto che si rendano disponibili ad accogliere un solo migrante, un atto simbolico, ma importante. Vedremo se riusciremo a ottenere il più alto coinvolgimento delle autorità europee".

Sugli incidenti accaduti a Foggia in queti giorni, che hanno provocato la morte di 16 braccianti africani, il premier ha dichiarato: ”Dobbiamo lavorare contro il lavoro nero". "La legge sul caporalato c'è e non viene integralmente applicata”. Secondo il premier è necessario ”lavorare alla completa applicazione di quella legge".

Fonte immagine: radioradio.it

Fabio Di Paolo