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ROMA, 26 APRILE - Al termine delle consultazioni tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il Presidente della Camera Roberto Fico, Matteo Salvini è stato intercettato dalla stampa mentre lasciava Montecitorio per dirigersi in Friuli. [MORE]
“Voglio dare un Governo agli italiani e a questo Paese, e voglio farlo in fretta testardamente e coerentemente”, ha esordito davanti ai microfoni, il leader del Carroccio Salvini. “Mi sembra invece che per qualche giorno andrà avanti la telenovela Renzi-Di Maio-Di Maio-Renzi e speriamo non duri troppo”. Il leader leghista non si è sottratto dall’esprimere il suo giudizio sull’esito delle consultazioni e si è detto possibilista, qualora la fumata sia nera, nel riprendere le trattative a nome del centrodestra. “Quando avranno finito il loro amoreggiamento, se gli andasse male, cosa che penso, io ci sono. Se vogliono bussare alla porta del leader di centrodestra – ha ribadito - per parlare di programmi, però veri e non programmi che cambiano a seconda delle convenienze, come rappresentante di tutto il centrodestra, io ci sono”. Ritornando sugli epiteti choc di Silvio Berlusconi verso i Cinquestelle durante le celebrazioni del 25 aprile (“Mi hanno detto che davanti ai 5Stelle la gente si sente come gli ebrei davanti a Hitler”, ndr), ha dichiarato sibillino di farsi da “garante che qualcuno nel centrodestra la smetta di insultare e di parlare così” per poter “cominciare a lavorare, da subito”. “Mi auguro che il Presidente della Repubblica – ha continuato Salvini – non permetta di perdere altri due, tre, cinque, dieci giorni”.
“In questo momento stiamo parlando del surreale, che è questo raccapricciante governo PD - Movimento Cinque Stelle”. Si tratterebbe di una “presa in giro nei confronti degli italiani” poiché “un Governo senza la Lega ed il centrodestra, non è un Governo che rappresenta gli italiani”, ha evidenziato. Lungo il tragitto a piedi, si è concesso anche una gag col Vespa di ‘Striscia la notizia’: “I cessi? Io li ho puliti sia quand’ero al militare sia quando lavoravo da Burghy (catena di fast-food, ndr): svuotavo le pattumiere e lavavo i pavimenti” ma alla domanda pungente di alcuni cronisti se sarebbe disposto a liberarsi di Berlusconi, ha nicchiato con un “vado in Friuli”.
Cristian D'Aiello