Politica
Consultazioni, Mattarella: "Confronto partiti non ha fatto progressi"
ROMA, 13 APRILE – Con gli appuntamenti odierni con le alte cariche istituzionali si è concluso anche il secondo giro di consultazioni presidenziali al Quirinale ed il Capo dello Stato non ha registrato progressi ai fini della formazione di un nuovo governo che possa ottenere l’appoggio della maggioranza dei parlamentari. [MORE]
"Dall’andamento delle consultazioni di questi giorni emerge con evidenza che il confronto tra i partiti politici, per dar vita in Parlamento ad una maggioranza che sostenga un governo, non ha fatto progressi” – ha infatti confermato Mattarella alla stampa al termine degli incontri – “Ho fatto però presente alle varie forze politiche la necessità per il nostro Paese di avere un governo nella pienezza delle sue funzioni” – ha poi fatto sapere il Presidente, concludendo infine il suo amaro intervento manifestando l’intenzione di attendere alcuni giorni prima di decidere come procedere per uscire dalla fase di stallo che il Paese sta vivendo sul piano politico-istituzionale.
Il Capo dello Stato ha, comunque, richiamato l’attenzione dei partiti sulle tensioni del commercio mondiale, sulla crisi internazionale (soprattutto in Siria), sulle scadenze europee e tutti gli importanti impegni che impongono l’insediamento rapido di un esecutivo che non si occupi solo delle questioni correnti, come quello attualmente in carica.
Ciò potrebbe significare che la soluzione che gode di maggiori favori non sia quella del ritorno alle urne, che implicherebbe un’attesa ulteriore dovuta alle tempistiche di una nuova campagna elettorale e con il rischio peraltro di ripiombare in uno stallo del tutto analogo a quello attuale. A fronte dei naufragi, finora registrati, delle trattative fra M5S e destra, le alternative al vaglio del Presidente potrebbero essere infatti altre. In primis, la possibilità di tentare il conferimento dell’incarico ad un esponente della Lega (per esempio, Giorgetti) in quanto primo partito della coalizione che in Parlamento raccoglie attualmente maggior consenso; in secondo luogo, si potrebbe tentare un incarico esplorativo ad un’altra carica istituzionale (come il Presidente del Senato Casellati); extrema ratio, in assenza di alternative, potrebbe essere il conferimento dell’incarico ad una figura super partes, che si faccia carico di portare avanti una sorta di tregua fra i partiti vincitori, i quali dovrebbero però mettere in secondo piano gli screzi interni per discutere delle soluzioni da adottare per risolvere le problematiche più rilevanti sulla scena internazionale.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: ilfattoquotidiano.it