Consulta, Catricalà:«Ritiro la mia candidatura». Pesano le divisioni in Forza Italia
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ROMA, 13 SETTEMBRE 2014 - Dopo il nulla di fatto dei giorni scorsi, continua a regnare l’incertezza per l’elezione dei due giudici alla Corte Costituzionale. La vera sorpresa è arrivata, inoltre, ieri sera quando Antonio Catricalà ha ritirato la sua candidatura per la Consulta. «Ritiro la mia candidatura, spero che il parlamento superi l’impasse. Ringrazio i parlamentari che mi hanno votato ma chiedo di non sostenere ulteriormente la mia candidatura».
Semplice ma conciso, il messaggio dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ha poi concluso: «Non vorrei mettere a rischio la mia immagine professionale e spero che il parlamento possa più facilmente superare le contrapposizioni che hanno finora ostacolato l’elezione dei due giudici costituzionali. C’è un problema, ho voluto risolverlo così».
I malumori in Forza Italia
Una decisione che adesso potrebbe cambiare, e di parecchio, le carte in tavola tra Pd e Forza Italia che sul nome di Antonio Catricalà, assieme a quello di Luciano Violante, avevano trovato un fermo accordo. Adesso, invece, ogni scelta andrà rivista. Ma il ritiro della candidatura di Antonio Catricalà apre, soprattutto, nuovi squarci all’interno di Forza Italia. L’ex presidente dell’Antitrust era, infatti, fortemente voluto da Silvio Berlusconi e Gianni Letta. Tuttavia al momento del voto una sostanziosa parte dei forzisti, capeggiata da Raffaele Fitto, ha “disubbidito al diktat” del leader esprimendo preferenza per Donato Bruno.
Come spesso accaduto in passato all’interno di Forza Italia, l’impressione è che il voto per la Consulta sia l’occasione per un misurare le forze all’interno del partito di Berlusconi, una sorta di ennesima resa dei conti che, fanno sapere da Arcore, il “capo” mal digerisce.
I possibili scenari
Cosa possa accadere adesso, non è semplice da capire. Secondo fonti vicine a lui vicine, Berlusconi avrebbe chiesto a Denis Verdini di trovare una nuova intesa all’interno del partito. Non è da escludere, a questo punto, che Forza Italia proponga al Pd una nomina del tutto nuova con l’esclusione dello stesso Luciano Violante. D’altronde anche nel partito di via del Nazareno non tutti sono favorevoli all’elezione dell’ex presidente della Camera.[MORE]
La situazione, così delineata, potrebbe indurre i due partiti ad effettuare, nella mattinata di lunedì, un nuovo confronto prima della prossima votazione prevista per lunedì pomeriggio alle 15.
(Immagine da notizie.tiscali.it)
Giovanni Maria Elia