Cronaca

Consorzio Venezia Nuova-MOSE: riordino del vertice e nuovi filoni d'inchesta

VENEZIA, 18 LUGLIO 2013- Non si ferma il lavoro della Guardia di Finanza sul Consorzio Venezia Nuova. L’arresto del presidente Giovanni Mazzacurati, che nel frattempo è finito ai domiciliari, oltre a portare al riordino del vertice al completo, ha aperto anche diversi filoni d’inchiesta che stanno coinvolgendo nomi importanti.[MORE]

All’indomani delle dimissioni di Mazzacurati, la sedia del presidente non è rimasta vacante per molto e a prendere le redini del Consorzio è stato l’ingegnere Hermes Redi. Negli affari edilizi del veneziano, Redi è d’altra parte di casa: il suo nome compare infatti tra quelli che hanno collaborato con l’ingegnere Santiago Calatrava alla realizzazione del Ponte della Costituzione, opera molto criticata ultimamente. Comunque, da neo presidente, il primo intervento è stato quello di ritirare tutte le deleghe ai dirigenti. Da questo momento ogni carta dovrà passare sulla sua scrivania in modo da poter tenere sotto controllo l’andamento e la correttezza dei lavori. Oltre a Mazzacurati in questi giorni è stato arrestato anche Pio Savioli, il rappresentante del Consorzio Veneto Cooperative. Per il momento Savioli non ha ancora rassegnato le dimissioni, ma Redi ha dichiarato che spera “lo faccia presto. Il Consiglio direttivo ha bisogno di lavorare in tranquillità”. Redi ha inoltre commentato la situazione: “E’ innegabile che siamo imbarazzati” ha detto il neo presidente. “Essere sbattuti in prima pagina non è piacevole. E’ vero che in questa inchiesta sono coinvolti soci del Cvn, ma tutte le imprese che si occupano di lavori in laguna sono nostri soci. Mi auguro non abbiano combinato nulla, ma in ogni caso l’avrebbero fatto al di fuori dei loro rapporti con il Consorzio.” Redi ci tiene poi a sottolineare che il Consorzio si limita a girare i soldi alle imprese. “L’idea di possibili fondi neri è inquietante. Ma potrebbe essere evasione fiscale. Se si sono messi via dei soldi, penso sia più probabile che l’abbiano fatto per non pagare le tasse.”

Nell’inchiesta sono usciti anche nomi di un certo rilievo. Oggi è uscito quello di Riccardo Capecchi, tra i realizzatori di “VeDrò”, il think tank voluto dal presidente del Consiglio Enrico Letta e che ogni anno organizza incontri politici a Drò, in Trentino. La fondazione è tra gli sponsorizzatori del progetto. Secondo quanto ricostruisce L’Espresso, VeDrò avrebbe sovvenzionato il MOSE per un ammontare di diverse decine di migliaia di euro.

Per il momento il Consorzio ha preso le distanze dalla vicenda con una nota: “Siamo estranei ai fatti”. Ed ha ribadito che il progetto va terminato entro il 2016.

Federica Sterza

 

Foto www.hmr.it (IngegnereHermes Redi)