Economia

Consob, Vegas: «No all'austerità senza speranza»

MILANO, 06 MAGGIO 2013 – «L'effetto dello spread è passato e ora il nostro nemico non è più fuori di noi e dentro gli inafferrabili mercati, ma nelle imprese che chiudono e nel lavoro che manca», ad affermarlo il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, durante l'assemblea annuale della Commissione a Palazzo Mezzanotte. Tra i presenti, anche Enrico Letta – che in mattinata aveva già fatto visita alla sede della società Expo Spa, per la nomina del commissario unico di Expo 2015 – e il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco.

Il numero uno della Consob prosegue: «Un'austerità senza speranza, che può diventare il detonatore di una crisi generalizzata. Il risanamento dei conti pubblici non può che realizzarsi in un quadro di crescita economica che è condizione indispensabile per migliorare i parametri di finanza pubblica sui quali vengono costruite le manovre». [MORE]

Per Vegas, «il risanamento non può che avvenire attraverso un approccio più graduale rispetto a quanto oggi previsto dal fiscal compact. La crisi non è comunque finita. La tregua fragile concessa dai mercati deve essere sfruttata per "rimuovere lo spread italiano. Il Paese,per primo, si è reso conto che non bastano i rimedi congiunturali: Bisogna mettere l'economia produttiva in grado di ripartire. Dalla politica è arrivato un segnale con il clima di responsabilità condivisa quasi miracoloso».

Poi, tornando al mondo della finanza, il presidente della Consob si è augurato che questa «assuma quella responsabilità e quella trasparenza che molto spesso negli ultimi anni le sono mancate. Solo così, potrà tornare a essere un positivo motore di sviluppo e a svolgere un ruolo propulsivo fondamentale. Parlare di trasparenza non è facile in un Paese sconvolto dallo scandalo del Monte dei Paschi». In riferimento a ciò, Vegas ha chiesto più poteri di indagine per l'Autorità e la riforma delle sanzioni previste dal Testo unico della finanza. E, restando sulla vicenda Mps, in replica alle critiche che sono state sollevate all’organismo di vigilanza, il presidente della Consob ha sottolineato la valutazione fatta dal Fmi sul sistema finanziario italiano, che lo ha definito «bobusto e sofisticato, anche rispetto ai sistemi più avanzati».

Per quanto concerne un altro punto delicato, ovverosia il conflitti di interesse tra banche e clienti: «I problemi derivanti dai conflitti di interessi non possono ancora dirsi risolti. I nodi principali sono la significativa presenza delle banche nel capitale delle Sgr e i conflitti di interesse nella distribuzione dei prodotti finanziari, in particolare per quanto riguarda i bond bancari», ha sostenuto Vegas, il quale ha evidenziato anche il fatto che, la propensione ad accantonare disponibilità da parte degli italiani è scesa dal 22 all'8% del reddito disponibile: «Occorre fare tutto il possibile affinché questo trend sia invertito al più presto». Questo, inevitabilmente, tira in ballo la Tobin Tax (la tassa sulle transazioni finanziarie), «Se non si trovassero soluzioni organiche, permane il rischio di spiazzamento, forse anche irreversibile, sui mercati, in termini di delocalizzazione di importanti comparti dell'industria finanziaria nazionale e di penalizzazione per l'operatività in strumenti derivati».

Infine, Vegas conclude auspicando anche l'inizio di un nuovo processo di privatizzazioni, «non solo delle grandi società di carattere nazionale, ma anche di molte utilities di proprietà degli enti locali», cosa che potrebbe dare linfa vitale al listino milanese.

(fonte: AdnkronosFotogramma: oipamagazine.eu)

Rosy Merola