Cronaca
Consip, Renzi: "Mi dispiace per mio padre, ma dovevo fare così"
ROMA, 16 MAGGIO – Dopo la pubblicazione da parte del Fatto Quotidiano delle intercettazioni telefoniche tra Matteo Renzi e suo padre Tiziano, l’ex premier ha oggi affidato ad un lungo messaggio su Facebook il proprio dispiacere per parole definite estremamente dure.
“Le intercettazioni pubblicate oggi umanamente mi feriscono, perché in quella telefonata sono molto duro con mio padre. Rileggendole mi dispiace, da figlio e da uomo” ha dichiarato Renzi, aggiungendo poi che da rappresentante delle istituzioni non avrebbe potuto fare diversamente.[MORE]
Il segretario del PD ha inoltre ricordato come la vicenda abbia travolto il padre esclusivamente per il cognome che porta, sottolineando le difficoltà affrontate dal genitore di recente, in ultimo ricoverato nella giornata di ieri per un intervento al cuore. “Delle volte mi domando se sia giusto far pagare a chi ti sta vicino il fatto che ci sia gente che farebbe di tutto per vedermi politicamente morto” ha affermato Renzi, riferendosi anche alla moglie Agnese, divenuta bersaglio di offese in seguito alla riforma della “buona scuola”.
L’ex premier ha poi pubblicato su Facebook la propria ricostruzione dei fatti, accaduti il 2 marzo scorso. Dopo un incontro con gli operai dell’ILVA di Taranto, intorno alle 9.30 del mattino Renzi racconta di aver telefonato al padre per avere chiarimenti sull’intervista pubblicata da Repubblica ad un testimone che aveva riferito di una cena segreta tra lui e l’imprenditore Romeo. “Ho dubitato di lui, esperienza che vi auguro di non provare mai verso un padre”, queste le parole del segretario del PD.
“Ingenuamente credo a Repubblica, perché mi sembra impossibile che pubblichino un pezzo senza verifica” prosegue Renzi il racconto, “dunque incalzo mio padre, lo interrogo, lo tratto male”. L’uomo tuttavia nega ci sia mai stata una cena con Romeo, sottolineando più volte la falsità della notizia. La telefonata si conclude così.
Il segretario del PD ha quindi ripercorso nel lungo post su Facebook gli accadimenti successivi, dall’indagine per falso nei confronti del capitano dei carabinieri che aveva condotto le investigazioni sul padre, al presunto intervento dei servizi segreti, definendo tutta la storia come “torbida ed inquietante”. In chiusura, Renzi ha poi dichiarato: “ci fidiamo delle istituzioni italiane. E abbiamo un grande alleato: perché il tempo non cancella la verità. La fa emergere".
La Consip, Concessionaria Servizi Informativi Pubblici, è la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, ed è una società in-house del Ministero dell'Economia e delle Finanze. L'inchiesta giudiziaria che porta il suo nome, riguarda le gare per l'assegnazione di una serie di appalti milionari. Tra i nomi finiti sotto la lente dei PM, spicca quello di Alfredo Romeo, noto imprenditore partenopeo, con cui sarebbe andato a cena Tiziano Renzi. Da qui, il coinvolgimento del padre dell'allora premier. Nonostante il grande clamore mediatico, la magistratura non si è tuttavia ancora espressa sulla vicenda.
Paolo Fernandes
Foto: espresso.repubblica.it