Estero
Consiglio europeo, Polonia in opposizione contro Tusk
11 MARZO, BRUXELLES - Il 9 Marzo si è tenuto il Consiglio europeo in cui si è discusso degli aspetti di politica commerciale, dello stato di avanzamento economico-finanziario dei Paesi membri e dell’elezione del Presidente del Consiglio stesso. Le votazioni hanno visto partecipe la Polonia come unico voto contrastante alla rielezione di Donald Tusk. Tutti i 27 Stati, si sono visti concordi per la riconferma, gesto a cui la Polonia ha deciso di rispondere nell’immediato.[MORE]
La Polonia blocca le conclusioni sui temi all’ordine del giorno che sono state trasformate in “dichiarazioni della presidenza”. Jaroslaw Kaczyski, ex primo ministro della Polonia, aveva premesso, prima ancora che la riunione cominciasse, che non avrebbe accettato che si "scegliesse una persona contro la volontà di un Paese", spiegando che un simile comportamento da parte di alcuni Stati "porta alla destabilizzazione e al cattivo funzionamento dell'Ue". Parole sagge che adesso fanno temere un’ulteriore azione oppositiva della Polonia in occasione della ricorrenza del 25 marzo dei Trattati di Roma.
"Nel mio secondo mandato farò di tutto per creare un'Unione europea migliore e più unita, ma riconosco che la mia rielezione è stata un paradosso" ha subito twittato lo stesso neopresidente. Juncker si manifesta favorevole alla rielezione di Tsku dichiarando: "Mi fa piacere continuare a lavorare insieme a lui".
Soddisfazione per il voto favorevole del Parlamento all’accordo economico UE-Canada. "Coglieremo questa opportunità per mostrare al mondo intero che restiamo un continente di libero scambio organizzato”. Così durante la conferenza stampa il Presidente Juncker ha dichiarato che si sta procedendo verso la conclusione di un accordo commerciale anche con il Giappone. Sotto il profilo di analisi dello stato di avanzamento dell’economia dei singoli membri si è davanti ad un progresso unanime ma "permangono delle incertezze ed è quindi importante garantire la sostenibilità della ripresa". Queste le parole del Presidente del Consiglio europeo.
Laura Carrara
Fonte foto: avvenire.it