Politica

Conflitto di interessi, confronto a distanza tra Berlusconi e Di Maio

ROMA, 27 APRILE – Si accende un nuovo scontro a distanza fra Silvio Berlusconi e Luigi Di Maio, che hanno ripreso a beccarsi a vicenda dopo la rottura apparentemente definitiva del possibile asse giallo-azzurro-verde. In questa circostanza, il terreno del confronto è quello del conflitto di interessi, tema caro agli avversari politici del Presidente di Forza Italia ormai dal 1994, anno dell’ingresso di quest’ultimo in politica, laddove il problema salì alla ribalta dei dibattiti a causa della notoria titolarità, da parte dell’imprenditore milanese, di cariche pubbliche e contemporaneamente del gruppo televisivo Mediaset nonché di partecipazioni di vario genere in altri settori economici. [MORE]

“In Italia bisogna mettere mano alla disciplina del conflitto d’interessi – ha dichiarato ieri Di Maio alla stampa a margine dell’incontro con il Presidente della Camera Fico, per poi aggiungere che a suo avviso, usando i mass media di sua proprietà, Berlusconi starebbe continuando a minacciare velatamente Matteo Salvini, in modo tale da evitare che quest’ultimo possa sganciare la Lega dalla coalizione per formare un asse bipartisan con i 5 Stelle.

Naturalmente, la replica dell’ex Cav. non si è fatta attendere: “Le dichiarazioni di Luigi Di Maio sono molto gravi – ha affermato Berlusconi – del resto, Mediaset non ha la possibilità commerciale di prendere le parti di qualcuno in politica, altrimenti ciò significherebbe eliminare dalla sua audience chiunque abbia un’opinione diversa. Anzi, spesso io mi lamento del contrario, di come la mia tv dia più spazio agli altri che a noi e del fatto che essa sia poco partigiana nei nostri confronti”.

L’ex Presidente del Consiglio ha poi anche rincarato la dose, ritorcendo le accuse nei confronti del capo politico del Movimento 5 Stelle: “Il suo linguaggio è davvero preoccupante, intende toccare un avversario nella sua attività privata e nel suo patrimonio personale; il suo stile è da esproprio proletario anni ’70, è un pericolo per la democrazia e la libertà”. Il leader di Forza Italia ha quindi deciso di rinverdire gli argomenti che già negli anni ’90 utilizzava per difendersi dalle pressioni dei suoi avversari politici, così come del resto questi ultimi sembrano aver rispolverato un tema che ha spesso rappresentato il nervo scoperto di Berlusconi. Peraltro, l’applicazione dell’esistente normativa in materia di incompatibilità e conflitti d’interesse, coordinata con le cause di ineleggibilità di Parlamentari e Consiglieri Regionali (risalente al D.P.R. 361/1957), può essere evitata ricorrendo ad eventuali partecipazioni azionarie indirette, il che storicamente non pare sufficiente agli avversari politici dei Forzisti per risolvere la problematica.

Lo stesso Berlusconi, piuttosto, è tornato a proporre, durante un incontro con i cittadini al Teatro Palamostre di Udine, un grande lavoro di riorganizzazione dell’intero settore pubblico nel nostro ordinamento. Tuttavia, secondo il leader azzurro, “un lavoro del genere non può essere svolto da un ragazzo di 30 anni, che non ha mai lavorato né è mai riuscito a laurearsi” e ciò, naturalmente, potrebbe rappresentare un’ulteriore pietra tombale posta sulle possibilità di un asse con i 5 Stelle, che dal canto loro appaiono avvicinarsi sempre più alla posizione del Partito Democratico.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: huffingtonpost.it