Economia

Confindustria: «un milione di persone hanno perduto il posto» di lavoro

ROMA, 26 GIUGNO 2014 – Secondo il Centro studi di Confindustria, «Complessivamente durante la crisi un milione di persone hanno perduto il posto» di lavoro, un numero «che quasi raddoppia in termini di Ula», se si applica il dato statistico della unità di lavoro.

In Italia, «dopo la falsa partenza di fine 2013», «la ripartenza è ritardata e più debole»: gli economisti del Csc rivedono infatti «all’ingiù le previsioni per l’economia italiana nel 2014-2015».

In base al Rapporto previsionale questo trend «è favorito dagli ulteriori progressi nel contesto internazionale; dall’afflusso di capitali che allenta le tensioni nei mercati finanziari; dalle nuove misure della Bce; dall’attenuazione del credit crunch soprattutto dopo l’avvio in novembre della vigilanza unica, dal diffondersi dei miglioramenti che ora si osservano in alcune aree del Paese, anzitutto nel nord-est». [MORE]

Al Centro studi è evidenziata la fragilità dello stato di «salute dell’economia italiana»: il rischio che sta correndo il Paese è di camminare «sul filo di un rasoio».

Gli economisti suggeriscono pertanto la via della guarigione: «è necessario ripartire dagli investimenti, aumentando la redditività con nuovi meccanismi di determinazione della dinamica salariale, riducendo e semplificando la tassazione sul reddito di impresa, facilitando il fare impresa, sbloccando il credito e sfruttando appieno gli importanti fondi della precedente e attuale programmazione europea».

 

Domenico Carelli

(Foto: comune.portogruaro.ve.it)