Cronaca
Confindustria, Giorgio Squinzi "costretto" a ritrattare su Monti
MESSINA, 10 LUGLIO 2012 - Giorgio Squinzi ritorna sui suoi passi, ritrattando le critiche avanzate nei confronti del Governo Monti, ma respinge le accuse di essere lui la causa dell’innalzamento dello spread. Il presidente di Confindustria afferma di essere stato frainteso e le sue parole decontestualizzate. Mossa obbligata da parte di Squinzi giacché gli stessi vertici di Confindustria avevano già preso le distanze dalle sue valutazioni poco generose a carico dell’esecutivo.[MORE]
Proprio alla vigilia del vertice dell’Eurogruppo, arriva una stoccata da parte del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Il numero uno degli industriali boccia il governo Monti, o quantomeno lo rimanda a settembre con un giudizio che varia tra il 5 e il 6. Squinzi, forse suggestionato dall’eloquenza di Susanna Camusso, accenna anche alla cosiddetta “macelleria sociale” facendo riferimento al tanto sbandierato “spending review”. E’ curioso come ogni qualvolta un esecutivo (tecnico o politico) stia per varare nuove tasse o tagli di spesa, si vada alla ricerca di termini tecnici preferibilmente in inglese, giusto per impressionare il popolo e far deglutire meglio il boccone amaro; almeno in termini mediatici.
Mario Monti non apprezza il giudizio ingeneroso di Squinzi, affermando sostanzialmente che in questo momento le critiche mosse all’operato del governo e le previsioni disfattiste diventano trampolino di lancio per lo spread. Valutazione profetica da parte del presidente del Consiglio, difatti stamane lo spread aveva raggiunto di nuovo quota 480, che tuttavia potrebbe risuonare come una sorta di pressione psicologica verso tutti coloro che sono in disaccordo con le scelte dell’esecutivo.
Personalmente ritengo inopportune le invettive di Squinzi, giusto all’approssimarsi della riunione Eurozona, tuttavia il Premier non può blandire lo spread come arma di difesa ogni qual volta gli venga mossa una critica; un esecutivo seppur tecnico dovrebbe essere suscettibile di valutazioni anche negative, senza puntare i piedi. Credo che gli Italiani abbiano ben compreso che la delicatezza del momento, tuttavia sarebbe apprezzabile da parte dell’attuale governo maggiore trasparenza, anche per quel che concerne il futuro dello stesso Monti, che starebbe studiando da politico e potrebbe riproporsi nel 2013 non più come tecnico, ma da leader di una coalizione allargata di moderati.
Fabrizio Vinci http://ilmarenero.blogspot.it/