Economia
Confindustria: "L'economia italiana ha toccato il fondo, presto la ripresa"
MILANO, 28 GENNAIO 2013 – Secondo quanto affermato dal Centro Studi di Confindustria, “L'economia italiana sta toccando il fondo della dura recessione, la seconda in cinque anni. Si delineano i presupposti di un rimbalzo che può dare avvio alla ripresa”, evidenziando che, “La sfiducia ha infatti compresso la domanda interna ben oltre quanto giustificato dalla situazione oggettiva dei bilanci familiari e aziendali: gli acquisti di beni durevoli sono scesi molto piu' del reddito reale disponibile, gli investimenti sono ai minimi storici in rapporto al pil e le scorte sono bassissime”.
Alla luce di ciò, avverte Confindustria, “E’ cruciale che l'esito delle imminenti elezioni dia al Paese una maggioranza solida, che abbia come priorità le riforme e la crescita, fornendo così un quadro chiaro che infonda fiducia nel futuro e orienti favorevolmente verso la spesa le decisioni di consumatori e imprenditori”.
Concetto che è stato ripreso dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli nel suo intervento alla giornata di mobilitazione di Rete Imprese Italia, “Senza impresa non c'è futuro, senza impresa non c'è salvezza per l'Italia. Per questo chiediamo alla politica di non mettere 'in liquidazione' le imprese”. [MORE]
In riferimento a Rete Imprese Italia, Sangalli puntualizza, “Questa è la voce delle imprese e delle professioni del commercio, dell'artigianato, dei trasporti, del turismo, e dei servizi di mercato che oggi, per la prima volta insieme, si mobilitano in tutta Italia per chiedere alle forze politiche di puntare sulla ripresa e di investire sullo sviluppo. È la voce di migliaia di imprenditrici e di imprenditori che oggi in ogni parte del paese hanno deciso di condividere una volta di più le ragioni profonde del nostro stare insieme”.
In particolare, per il presidente di Confcommercio, “Il futuro del paese è inscindibilmente legato alle piccole e medie imprese e all'impresa diffusa, struttura portante della nostra economia reale”. Poi, Sangalli individua i punti su cui bisogna intervenire per tornare a crescere, “C'è bisogno di 'una vera azione di 'spending rewiev' e la riduzione della pressione fiscale che scongiuri un ulteriore aumento dell'Iva. Ma anche dare nuovo credito alle imprese e proseguire nell'azione di semplificazione normativa e di snellimento burocratico”. Infine, Sangalli conclude sottolineando che occorrerebbe un ulteriore “sviluppo del mercato del lavoro e degli investimenti su infrastrutture ed energia per tornare a competere”.