Impianto CalMe: nonostante la mancanza di documenti la Provincia di Catanzaro ha espresso parere favorevole, i dettagli
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Conferenza dei servizi su impianto CalMe: nonostante la mancanza di documenti fondamentali la Provincia di Catanzaro ha espresso parere favorevole al TAR contro l’eventuale autorizzazione regionale al nuovo impianto”.
Il Sindaco di Marcellinara Vittorio Scerbo: “Non capiamo come si possa esprimere parere in mancanza di documenti fondamentali previsti dalla legge, senza la valutazione ambientale di ARPACAL e della struttura tecnica regionale”
“Non capiamo come possa la Provincia di Catanzaro esprimere parere favorevole in mancanza di documenti fondamentali previsti dalla legge, senza la valutazione dell’Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente (ARPACAL) e soprattutto senza conoscere il parere della struttura tecnica regionale”: è questo il commento del Sindaco di Marcellinara Vittorio Scerbo nel ricevere il parere positivo, con prescrizioni, espresso dalla Provincia di Catanzaro, altro ente chiamato ad esprimersi nell’ambito della conferenza dei conferenza dei servizi, indetta dalla Regione Calabria per autorizzare il progetto di nuovo impianto di produzione di Combustibile solido secondario (CSS), derivato dalla lavorazione dei rifiuti, da realizzare nel territorio di Marcellinara da parte di CalMe.
“Durante i lavori della conferenza dei servizi del 12 ottobre scorso, che non ha visto partecipare alcun rappresentante della Provincia di Catanzaro - ha spiegato nel merito il Sindaco Vittorio Scerbo - abbiamo messo in evidenza, grazie al prezioso contributo scientifico del consulente tecnico nominato dall’Ente, il Prof. Umberto Arena dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, che la documentazione presentata dalla CALME indica un evidente ed elevato rischio di contaminazione delle falde acquifere, per la vicinanza (meno di 150 metri) della zona prevista per il nuovo impianto CSS dal letto del fiume Amato”.
“La produzione di percolato dai rifiuti indifferenziati (oltre 45 tipologie, tra le quali molte di origine speciale, quindi non urbana, e potenzialmente con elevato contenuto di inquinanti) – si legge nella memoria del Comune di Marcellinara agli atti della conferenza dei servizi- è implicita e inevitabile nelle operazioni di movimentazione dei rifiuti in ingresso all’impianto proposto. Pur nell’ipotesi che il progetto preveda opere di contenimento ben progettate, e nella ulteriore ipotesi che queste siano ben manutenute e monitorate, il rischio ambientale e sanitario è elevato e non accettabile”.
“Ora ci chiediamo – ammonisce il Sindaco Vittorio Scerbo – è possibile che sia questo il livello di accuratezza con cui tutelare la salute di tutti e la salubrità ambientale? E come è possibile rilasciare un parere senza che il soggetto proponente fornisca la documentazione necessaria per l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), obbligatoria per legge?”
“Appare evidente – ha concluso il Sindaco Vittorio Scerbo – che questo parere della provincia di Catanzaro si inserisce nell’ambito di un procedimento autorizzativo che ha intrapreso una via tortuosa e con evidenti lacune amministrative e che, pertanto, non andrebbe solamente sospeso per 90 giorni ma completamente annullato. Proprio per questo se la Regione intesse procedere nell’iter non arretreremmo di un millimetro nel difendere le nostre ragioni, proponendo ricorso al TAR contro l’eventuale autorizzazione regionale al nuovo impianto”.