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CERNOBBIO (Como), 23 MARZO 2012- In base ad uno studio effettuato dell'Ufficio Studi della Confcommercio, e presentato nelle due giornate che si stanno svolgendo a Cernobbio, "Il salto indietro appare sempre più ampio: i consumi sono ai livelli del 1998, il Pil ai livelli del '99. Non è più un decennio perso, ci avviciniamo al quindicennio". Secondo quanto risulta dal rapporto sulle 'Prospettive economiche dell'Italia nel breve-medio termine', a cura del direttore dell'Ufficio Studi dell'associazione, Mariano Bella, "urgenti azioni di contenimento della spesa pubblica nell'ambito della spending review e dell'esercizio della delega fiscale per il riordino delle agevolazioni, per sostituire all'aumento dell'Iva qualche più salutare correttivo che non abbia effetti così gravemente recessivi".
Inoltre, per la Confcommercio, "in assenza di manovre Iva nel 2011 avremmo osservato un incremento della spesa reale delle famiglie residenti pari allo 0,4%, invece del dato di consuntivo pari a 0,2. Per il 2012 la previsione sarebbe stata di -2,1%, invece dell'attuale -2,7%. Per il 2013 e 2014 avremmo previsto +0,1% e +0,7%, invece di -0,8% e +0,6%. Il 2013 è l'anno più colpito dalle manovre Iva, perché si cumulano gli effetti tanto dell'incremento del 2011 quanto, soprattutto, il pieno dispiegarsi delle conseguenze dell'incremento di ottobre 2012".
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Il rapporto procede sostenendo che senza crescita economica, per l'Italia il "prezzo" del fiscal compact, il trattato intergovernativo firmato da 25 Paesi dell'Ue (restano fuori Gran Bretagna e Repubblica Ceca) che dovrebbe entrare in vigore nel gennaio 2013, previa ratifica da parte di 12 paesi dell'Eurozona, "sarà elevatissimo, forse insopportabile. Il trattato è perfettamente compatibile con un progressivo impoverimento dei cittadini italiani".
Per quanto concerne la pressione fiscale, in Europa "oggi è mediamente inferiore al valore della fine degli anni '90. In Italia è superiore e si appresta a raggiungere, quest'anno, i massimi di sempre. Eliminando dal Pil la quota derivante dall'economia sommersa, la pressione fiscale legale, cioè quella gravante sui contribuenti in regola, raggiunge per l'Italia il 55%, portando il Paese al numero uno della classifica europea, e quindi mondiale".
E, vista l'attualità dell'argomento, non si è potuto non fare riferimento all'articolo 18. Così, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ha dichiarato, "Riteniamo che si sia giunti ad una soluzione equilibrata. Noi riteniamo una equilibrata soluzione quella che fa maggiormente leva sugli indennizzi economici. Certo, come ha ricordato il presidente Monti, bisogna combattere e contrastare gli abusi e tutto ciò che va in questa direzione è auspicabile. Condividiamo l'impianto della proposta di riforma del mercato del lavoro, ha poi aggiunto, evidenziando che tale impianto è "maturato sulla base di un confronto reale che, tra l'altro, ha visto riconosciute alcune nostre esigenze, come quella di non penalizzare i contratti stagionali e sostitutivi, e di controllare il costo del lavoro soprattutto per i piccoli".
In riferimento alla situazione italiana, il direttore Mariano Bella sottolinea che "il tasso di investimento per unità di lavoro a tempo pieno è fortemente decrescente, almeno a partire dai primi anni 2000. Questo compromette le possibilità future di crescita. E'necessario invertire tale tendenza e incrementare i livelli di investimento assoluti e per unità di lavoro". Inoltre, aggiunge Sangalli, "Il piacevole declino dello spread certamente ci fa dire che il governo ha imboccato la strada del Salva Italia, ma non si vede ancora la luce alla fine del tunnel. Ecco perché io dico facciamo in modo di rilanciare la domanda interna, facciamo in modo di rilanciare i consumi, ecco perché diciamo che bisogna evitare l'aumento dell'Iva, perché esso va totalmente in una direzione contraria. Una mina l'aumento dell'Iva che va disinnescata". Continua il presidente di Confcommercio, "Va inoltre urgentemente messo in campo anche un robusto economic compact, cioè un robusto pacchetto di riforme e di scelte per la crescita e bisogna fare di tutto affinché la liquidità messa a disposizione dalla Banca centrale europea venga impiegata non sono per acquistare titoli di stato ma anche per finanziare famiglie e imprese".
Inoltre, in riferimento all'evasione e alla elusione fiscale, Sangalli sostiene, "Tolleranza zero perché chi evade e chi elude mina le fondamenta del patto di cittadinanza e agisce contro la crescita e lo sviluppo del paese. Zero e a 360 gradi, perché, nel 2012, oltre 280 mld di base imponibile evasa confermano che evasione ed elusione sono patologie che tagliano trasversalmente tutta l'economia e la società italiana". Infine, l'invito alla politica affinchè "colga l'opportunità del passaggio di una fase del governo Monti per porre le fondamenta di una nuova stagione della Repubblica. E lo faccia attraverso scelte di riforma istituzionale e i riforma elettorale, che consentano di archiviare definitivamente tanto la stagione sterile del bipolarismo muscolare quanto il virus dell'antipolitica".
(Fonte: Adnkronos)
Rosy Merola