Confcommercio: Consumi a marzo il livello più basso dal 2000
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MILANO, 07 MAGGIO 2013 – Nel mese di marzo si contraggono i consumi delle famiglie italiane, sfiorando – in questo modo - il livello più basso dal 2000. A confermarlo, l'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC), che ha registrato una flessione del 3,4% in termini tendenziali e dello 0,1% rispetto a febbraio.
In particolare, nel primo trimestre, l'ICC ha evidenziato una flessione del 4,2% rispetto al primo trimestre del 2012. Come puntualizza Confcommercio, la compressione dei livelli di spesa si allinea a quella del reddito e dell'occupazione. Entrando nel dettaglio, secondo quanto rilevato dagli analisti, la dinamica tendenziale dell'ICC di marzo ha registrato una contrazione del 2,2% della domanda di servizi e del 3,9% della spesa per beni. In controtendenza soltanto i consumi inerenti il segmento dei beni e servizi per le comunicazioni (+3,1% su marzo 2012). [MORE]
Rimanendo nell’ambito dei singoli segmenti di consumi, «Il dato segnala il permanere di una situazione fortemente critica che interessa tutti i segmenti che compongono il comparto e che non sembra essere ancora giunta ad un punto di svolta», dichiara Confcommercio. Tuttavia, il dato più negativo lo registra ancora una volta quello relativo ai beni e servizi per la mobilità (-8,5%). Sensibili le riduzioni dei consumi subite dai beni e servizi ricreativi (-5,6%). Si contraggono anche: gli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-3,0%), gli alberghi ed i pasti e le consumazioni fuori casa (-2,8%) ed i beni e servizi per la casa (-2,7%).
Infine, «È presumibile che con aprile si sia chiusa la fase di rapido rientro dell'inflazione, in atto dall'ultimo trimestre del 2012, che dovrebbe rimanere attestata, almeno fino all'estate, su valori inferiori all'1,5%». A di maggio Confcommercio stima una variazione congiunturale dell'indice dei prezzi al consumo dello 0,1%, con un tasso di crescita tendenziale dell'1,3% (1,2% il mese precedente).
(fonte: Confcommercio)
Rosy Merola