Economia

Confartigianato, allarme fisco: "Così le aziende non ce la fanno"

ROMA, 11 GIUGNO 2013 - «Pare quasi che si faccia di tutto per costringerci a varcare il confine per trovare condizioni di normalità in cui fare impresa». Lo ha detto il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, all’assemblea dell’associazione, sottolineando che «il fisco italiano tassa il 68,3% degli utili lordi d’impresa, in Svizzera appena il 30,2%».

Il risultato di tutto ciò è che «da novembre 2011 a oggi il sistema produttivo ha perso 60mila imprese, la disoccupazione giovanile è cresciuta di oltre 8 punti, il Pil è calato del 3,4%, la pressione fiscale è aumentata di quasi 2 punti e il credito alle imprese è diminuito di 65 miliardi».[MORE]

In riferimento al problema del credito, Merletti ha affermato che «è maturo il tempo per la nascita di un soggetto finanziario dedicato alle micro e piccole imprese, che ripristini regolari condizioni di accesso al credito e ci permetta di superare le difficoltà di finanziamento bancario che tutti verifichiamo nella nostra attività imprenditoriale. Un soggetto «non convenzionale», come ce ne sono in molti Paesi europei». Secondo Merletti allo stesso tempo va «sostenuta la straordinaria vitalità dei Confidi, uno strumento inventato da noi, che è stato indispensabile per la tenuta del tessuto imprenditoriale del Paese durante la crisi».

Secondo Merletti la crisi «è nella testa della gente, che ha perso la prospettiva del futuro, ha smarrito la visione della propria vita, delle proprie relazioni». Merletti ritiene che sia necessario un immediato intervento da parte della politica, a partire dalla modifica della legge Fornero «che ha aumentato costi e complicazioni a carico delle imprese» facendo aumentare inesorabilmente la disoccupazione.

Paolo Massari