Conducevano inchiesta su un carcere. Arrestato giornalista italiano in Venezuela
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ARAGUA, 8 OTTOBRE – SNTP, (Sindicato Nacional de Trabajadores de la Prensa), il sindacato nazionale dei giornalisti, ha diffuso la notizia secondo cui tre giornalisti, tra cui un italiano, sono stati fermati ieri in Venezuela, mentre tentavano di entrare in un carcere nello Stato di Aragua per condurre un'inchiesta. [MORE]
L'italiano fermato si chiama Roberto Di Matteo, di Bari, mentre gli altri due sono lo svizzero Filippo Rossi ed il venezuelano Jesus Medina.
I tre stavano lavorando a un reportage sulle carceri di Maduro quando sono stati arrestati dalla polizia mentre tentavano di entrare nella prigione di Tocoron, nello Stato di Aragua. Da ieri pomeriggio si sono perse le loro tracce, come ha denunciato il sindacato dei giornalisti venezuelano. "Jesus Medina, Roberto Di Matteo e Filippo Rossi sarebbero accusati di aver fatto entrare attrezzature audiovisive senza autorizzazione", ha fatto sapere su Twitter il sindacato, che ha invitato le autorità a fornire "informazioni reali" sui tre cronisti.
La conferma della presenza del giornalista italiano è arrivata anche dalla Farnesina. L'ambasciata d'Italia a Caracas, in stretto raccordo con Roma, ha fatto sapere di essere fin dal primo momento sul caso in stretto contatto con le autorità locali, e la rappresentanza diplomatica italiana si è prontamente attivata per prestare al connazionale tutta l'assistenza necessaria.
Di Matteo, che si occupa di videoreportage da zone di conflitto o rivoluzione, è originario di Sannicandro, nella Murgia barese e collabora con il Giornale e il sito Gli occhi della guerra.
In un messaggio su Facebook, il padre di Roberto scrive: "Roberto è stato fermato in Venezuela mentre stava svolgendo il suo lavoro di giornalista". E conferma che il figlio "è in Venezuela per realizzare un reportage sulla situazione del Paese" ma aggiunge di non sapere quali siano le accuse mosse contro il reporter italiano: "Domani il giudice dovrebbe fissare l’eventuale udienza del processo. Roberto ci ha fatto sapere che sta bene".
Il carcere di Tocoron è tristemente noto in Venezuela per i suoi ripetuti episodi di violenza e diversi altri crimini ed il governo non è ancora riuscito a pacificare. La Sociedad Interamericana de Prensa (SIP) ha stimato che l'anno scorso le intimidazioni e gli arresti arbitrari contro i giornalisti sono aumentati. In Venezuela, il Colegio Nacional de Periodistas (CNP) ha denunciato un'ondata di attacchi contro i giornalisti in particolare mentre coprivano le proteste dell'opposizione anti-chavista, tra aprile e luglio.
Fonte immagine: quotidiano.net
Alessia Panariello