Politica
Condanna confermata: Berlusconi interdetto dai pubblici uffici per due anni
MILANO, 19 MARZO 2014 - Adesso è inutile pensare ad una candidatura per le elezioni europee già bocciata tra l’altro su più fronti, Silvio Berlusconi non può votare, né tantomeno farsi votare.
CONDANNA CONFERMATA - Infatti, la Terza sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la pena accessoria di interdizione per due anni dai pubblici uffici del Cavaliere, in merito alla condanna per frode fiscale per la quale Berlusconi fu anche condannato a scontare 4 anni di carcere, di cui tre coperti da indulto.
LA PENA ACCESSORIA – La Corte di Cassazione ha di fatto bocciato, dopo cinque ore di camera di consiglio, il ricorso contro la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Milano il 19 ottobre 2013 con la quale, l’imputato Silvio Berlusconi, veniva condannato a 2 anni di interdizione dai pubblici uffici.
I giudici della terza sezione penale hanno dichiarato “irrilevanti” i dubbi di incostituzionalità delle norme tributarie sollevate dalla difesa del Cavaliere, rappresentata dagli avvocati Ghedini e Coppi.
LA DIFESA - «Prendiamo atto con grande amarezza della decisione della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione» ha commentato Ghedini, «avremmo ritenuto quantomeno necessario un approfondimento presso la Corte Europea di Strasburgo».
La difesa di Silvio Berlusconi aveva infatti richiesto alla Corte di trasferire gli atti presso la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo o in alternativa di inviaree gli atti alla Corte Costituzionale.
In questi luoghi, secondo la squadra difensiva del leader di Forza Italia si sarebbe potuto ottenere l’annullamento della pena accessoria, ritendendo inapplicabile una doppia sanzione: la decadenza prevista dalla legge Severino e l’interdizione stabilita dalla legge speciale in materia tributaria.
Con questa condanna definitiva si chiude un caso giudiziario durato tredici anni.
LE EUROPEE – Negli scorsi giorni l’ipotesi di una candidatura di Silvio Berlusconi alle elezioni europee si era fatta sempre più strada negli ambienti forzisti. L’ennesima condanna gravante sul Cavaliere, annulla però tutte le eventualità del caso. Berlusconi non è più candidabile.
Ora, lo stesso leader di Forza Italia, preme affinché una delle due figlie, Barbara o Marina, venga candidata come capolista, in modo tale da mantenere sul simbolo di Forza Italia la dicitura “Berlusconi Presidente”.
LA FURIA DEI FEDELISSIMI – I primi commenti sulla batosta giudiziaria di Silvio Berlusconi arrivano chiaramente dal suo cerchio magico di fedelissimi.
L’onorevole Gelmini durante un’intervista a Radio Capital ha spiegato che «nel simbolo di Forza Italia - il nome di “Berlusconi Presidente” sarà comunque contemplato».
Sulla condanna tornano a farsi sentire Renato Brunetta. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera commenta così la decisione dei giudici: «Ancora una volta la giustizia italiana va in direzione opposta rispetto a quella europea. Dieci giorni fa la Corte europea dei diritti dell’uomo condannava l’Italia perché applicava due sanzioni per lo stesso fatto. Oggi la Corte di Cassazione raddoppia la pena per un fatto già sanzionato dalla legge Severino. La storia è piena di questi casi, ci sarà pure un giudice a Strasburgo».[MORE]
foto da corriere.it