Condanna Berlusconi: il Pdl minaccia la crisi. È scontro col Pd
Politica Lazio

Condanna Berlusconi: il Pdl minaccia la crisi. È scontro col Pd

sabato 3 agosto, 2013

ROMA, 3 AGOSTO 2013 - C’eravamo tanto amati. Se la più o meno reale pacificazione tra Pdl e Pd, che in questi mesi hanno mantenuto in piedi il governo Letta, non è giunta ancora al termine, di certo in queste ore è messa a dura prova.[MORE]

La sentenza della Cassazione di giovedì scorso, che ha confermato la condanna a quattro anni per Silvio Berlusconi per frode fiscale, ha segnato difatti un punto di non ritorno storico quanto destabilizzante, specie sponda Pdl.

E se nelle prime ore la linea tracciata dal Cavaliere ai suoi parlamentari sembrava volgere verso un atto di responsabilità e di fedeltà per il mantenimento del governo, adesso la posizione del Pdl, e conseguenti dettami da portare avanti, è non soltanto cambiata ma mira a mettere sotto pressione proprio la stabilità della maggioranza. 

Ad innescare una situazione già escandescente ci ha pensato il coordinatore del Pdl Sandro Bondi che in una nota, questa mattina, ha affermato: «O la politica è capace di trovare soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato, e nello stesso tempo rendere possibile l’agibilità politica del leader del maggior partito italiano, oppure – ha continuato Bondi – l’Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti».

Parole importanti quelle pronunciate dall’ex ministro del Pdl che più che denunciare un reale stato del Paese esprimono senz’altro il malessere e la voglia di far saltare il banco che serpeggia al momento all’interno del partito di Berlusconi.

D’altronde le soluzioni avanzate dal Pdl sono chiare: grazia a Berlusconi da parte del presidente Napolitano e nuove elezioni se non ci sarà una riforma immediata della giustizia. Quest’ultima, dopo la sentenza della Cassazione, indicata dallo stesso Cavaliere come la vera priorità del Paese.

Tali richieste e le parole del coordinatore Bondi hanno così provocato la dura reazione del Pd che ha espresso la propria opposizione attraverso le parole di Stefano Fassina: «Le parole di Bondi sono al limite dell’eversivo», ha affermato il viceministro dell’Economia che ha prefigurato, a questo punto, due sole possibilità. «O il Pdl ritorna nell’aveo della normalità democratica, oppure i suoi ministri che hanno minacciato le loro dimissioni si dimettono. Il Pd non accetta ricatti. Se i ministri del Pdl si dimettono il governo Letta case. A quel punto però – ha continuato Fassina – il Pdl dovrebbe spiegare agli italiani che antepone gli interessi personali del suo capo a quelli del Paese».

Una situazione politica, dunque, ad alta tensione dove diventa sempre più difficile, se non impossibile, fare previsioni.

(Immagine da youfeed.it)

Giovanni Maria Elia


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