Cronaca
Concordia: Schettino si commuove all'interrogatorio
GROSSETO, 13 DICEMBRE 2014 - Francesco Schettino ricostruisce ancora una votla davanti ai giudici gli ultimi momenti del naufragio della Costa Concordia. In una precedente udienza, Schettino si era riconosciuto in un video di quel giorno, dove una figura scende su una scialuppa mentre la nave si inclina pericolosamente.
Per Schettino, le sue decisioni in quei concitati momenti furono: "(...) morire o buttarsi fuori dall'ombra della nave che stava per abbattersi", senza nessuna possibilità di intervento per quanti, nel frattempo, restavano bloccati all'interno della nave, che si inclinava sempre di più.[MORE]
"Dipendeva anche dagli uomini nei posti-chiave"
Non è un allontanare da sé le responsabilità sul naufragio, ma Schettino rimarca ancora una volta il fatto di non essere stato da solo nella plancia di comando, anche se, nell'iter giudiziario, risulta l'unico imputato nella vicenda.
Quando il giudice chiede a Schettino perché non si fosse accertato che la rotta fosse quella ordinata (invece di dover risolvere il problema della deviazione non richiesta, che poi portò allo squarcio sulla Concordia), Schettino risponde che: "Si è abituati che se c'è qualcosa che non va, gli ufficiali parlino, invece ci fu una specie di silenzio-assenso".
Per Schettino, quel silenzio sarebbe stato colpevole e avrebbe causato il naufragio: nei casi simili, spiega a chi lo interroga, la tecnica utilizzata è quella dello "Think loud", ovvero di dichiarare qualsiasi scelta in corso d'opera a chi si trova in plancia in quel momento. Invece, secondo le risposte di Schettino, quella sera nessuno si rivolse al comandante e, quando gli fu spiegata la situazione, ormai era troppo tardi.
Nell''udienza odierna, Schettino è stato interrogato anche dall'avvocato della parte civile, che intendeva fare luce sulla vicenda su mandato di alcuni passeggeri della Concordia di quel tragico 13 Gennaio 2012.
(Foto giacinto.org)
Annarita Faggioni