Conclusa a Lecce l’inchiesta per la realizzazione del gasdotto Tap
Cronaca Puglia Lecce

Conclusa a Lecce l’inchiesta per la realizzazione del gasdotto Tap

mercoledì 19 dicembre, 2018

LECCE, 19 DICEMBRE -  Conclusa dalla Procura di Lecce l'inchiesta penale relativa i lavori di  realizzazione del gasdotto Tap a Melendugno (LE).  Sono sedici gli  indagati attori del procedimento (quindici le persone fisiche, e la  società Tap), che presenteranno le proprie memorie difensive per  chiarire le rispettive posizioni.

L'indagine ha  avuto luogo al fine di rilevare i probabili reati di deturpamento di  bellezze naturali; inquinamento delle falde acquifere e violazioni del  Codice dell'ambiente, che presumibilmente sarebbero stati commessi sui  cantieri presso località San Basilio e Le Paesane. 

Intanto,  nelle prossime settimane, proseguiranno i lavori per la realizzazione  dell'infrastruttura in programma, nell'area denominata Masseria del Capitano, dove verrà impiantato il terminale di ricezione e dove, nelle  scorse settimane, è stata installata una recinzione. In questo sito,  verranno espiantati alcuni ulivi e si inizieranno i lavori di scavo per  la collocazione del terminale, che occuperà nel complesso un'area di 12  ettari. 

Dopo le festività natalizie, dovrebbero  essere riattivati anche i lavori in zona San Basilio, che erano stati  precedentemente sospesi per via di un'ordinanza del sindaco Marco Potì  sul divieto di ‘emungimento’ di acqua dai pozzi, risultati inquinati da  metalli pesanti.  L'inquinamento, delle falde  acquifere, è infatti uno dei capitoli fondamentali dell'inchiesta  penale, basata sulle rilevazioni dell'Arpa (Agenzia Regionale per la  Prevenzione e la Protezione Ambientale), che ha rilevato concentrazioni  oltre la soglia di alcuni elementi (tra cui il cromo esavalente) fino  all'aprile scorso. I carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) -  che hanno condotto le indagini coordinate dal procuratore della  Repubblica Leonardo Leone de Castris e dalla pm Valeria Farina Valaori -  “hanno acclarato che la causa dell'inquinamento sarebbe una cattiva  impermeabilizzazione del cantiere nella fase iniziale dei lavori”. Al  presente, i valori dei metalli nella falda  sono rientrati nei limiti di  legge, ragion per cui la Procura non ha ritenuto opportuno disporre il  sequestro del cantiere mentre il Tar Lazio ha considerato decaduta  l'ordinanza del sindaco che bloccava gli interventi. A inizio  2019  arriverà a Melendugno un macchinario denominato  "talpa", che darà via  allo scavo del microtunnel verso il mare, che si congiungerà al tratto  di tubo che attraverserà in mare Adriatico per 108 chilometri per  collegarsi infine al lembo albanese del gasdotto. 

Nell’indagine,  non è stata ancora definito (riporta Agi) il capitolo investigativo,  relativo ai presunti illeciti commessi durante la progettazione e realizzazione del gasdotto Tap a Melendugno: si tratta del filone  relativo alla mancata applicazione della Legge Seveso al progetto di  terminale di ricezione. La Procura di Lecce ha ipotizzato che la  direttiva sugli incidenti rilevanti dovesse essere applicata e poi  chiesto alla gip Cinzia Vergine la nomina di un pool di esperti per  verificare le proprie tesi. Nella perizia di 32 pagine - depositata a  metà novembre dai professori Fabrizio Bezzo, Davide Manca e Lionella  Scazzosi - viene invece specificato che i terminali di ricezione Tap e  Snam, pur se attigui, sono separati e dunque il gas che vi passa  all'interno non può essere considerato nella sua totalità, al fine di  calcolarne la quantità che determinerebbe l'applicazione della Legge  Seveso. La perizia ha dato quindi ragione alla multinazionale,  promuovendone l'iter ma i tre periti dovranno essere comunque ascoltati  nel corso dell'incidente probatorio, fissato per il 21 gennaio.

Nello  stesso periodo, la Procura di Lecce dovrà decidere se chiedere il  rinvio a giudizio delle sedici persone a cui, pochi giorni fa, ha  notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. I reati  ipotizzati, a vario titolo, sono deturpamento, violazioni del Codice  ambientale, inquinamento della falda acquifera. (Fonte immagine Corriere  Salentino)


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