Cronaca

Comuni rinnovabili: Legambiente premia Morgex e Brunico

ROMA, 30 MARZO - È stato presentato ieri il rapporto annuale di Legambiente “Comuni rinnovabili”, che quest’anno ha visto vincitori il comune di Morgex (Aosta) e quello di Brunico (Bolzano). Il rapporto viene stilato ogni anno, a partire dal 2006, dall’associazione ambientalista per monitorare la diffusione sul territorio italiano delle energie generate da fonti rinnovabili.[MORE]


Secondo i dati contenuti in questo studio, sono 7661 (il 94% del totale) i comuni italiani che presentano sul loro territorio almeno un impianto per la produzione di energia rinnovabile. Tra questi, una menzione speciale va ai 20 comuni denominati “100% rinnovabili”. Si tratta di quei territori che, grazie a diversi mix energetici rinnovabili, riescono a soddisfare l’intero fabbisogno elettrico e termico dei propri cittadini (riscaldamento delle case, acqua calda sanitaria ed elettricità).


Di questi 20, ben 14 appartengono alla provincia di Bolzano, che risulta così una delle province in assoluto più virtuose su tutto il territorio nazionale. É proprio un comune della provincia di Bolzano, insieme ad un altro comune della provincia di Aosta, ad essere premiato quest’anno da Legambiente. Brunico ha meritato il premio grazie alla presenza di un mix energetico che comprende 840 mq di solare termico, 3093 KW di fotovoltaico, 4390 KW di mini-idroelettrico, 1500 KWt da biogas e 20 MWt da biomassa. Il comune di Morgex (Aosta) risulta virtuoso sia nella produzione di energia elettrica, grazie alla presenza di un piccolo impianto mini-idroelettrico e ai pannelli fotovoltaici posizionati su tetti e coperture, sia in quella termica, generata da un impianto a biomasse che, collegato ad una rete di teleriscaldamento, serve tutte le utenze domestiche, le scuole, i poliambulatori e gli esercizi commerciali.


Il rapporto prende in considerazione il solare fotovoltaico e termico, le fonti eolica, idroelettrica, geotermica, gli impianti a biomasse e a biogas. A livello generale Legambiente evidenzia come negli ultimi anni si sia avuta una notevole crescita percentuale della diffusione di queste fonti. L’aumento ha interessato soprattutto l’eolico (+29% rispetto al 2009) e il fotovoltaico (+ 136%), ma un leggero incremento c’è stato anche per le biomasse (+10%). Se, però, si osserva il contributo dato da queste fonti rispetto ai consumi elettrici, quello più elevato è dato ancora dall’idroelettrico (15,1%), mentre eolico e biomasse sono al 2,5% e il fotovoltaico allo 0,5%.


Da qui deriva, infatti, l’invito di Legambiente non solo a seguire l’esempio dei comuni virtuosi, i quali mostrano che lo sviluppo delle rinnovabili non è un’utopia ma, in qualche modo, già realtà, ma anche a sviluppare delle prospettive a lungo termine per l’incremento di queste fonti a livello nazionale. “La sfida più difficile – si legge nel Rapporto - è di tipo culturale, perché si deve ribaltare l’idea per cui passi per un aumento dell’offerta con la costruzione di nuove grandi centrali la risposta ai problemi del Paese. Al contrario, bisogna partire dalle risorse presenti nei diversi territori, guardare alla domanda di energia di case, uffici e aziende, per capire come soddisfare con le soluzioni tecnologiche più adatte attraverso una rete elettrica capace di gestire lo scambio con impianti e utenze distribuite.”