Comune di Milano diffidato. Non rispetta i referendum ecologici
Cronaca Lombardia

Comune di Milano diffidato. Non rispetta i referendum ecologici

giovedì 1 dicembre, 2011

MILANO, 1 Dicembre 2011 – Nel giugno scorso 489mila cittadini avevano partecipato ai referendum consultativi su temi ecologisti. Il quorum è stato ampiamente superato, con cinque sì per il rispetto dell’ambiente: sì al pedaggio di congestione antitraffico con più isole pedonali e piste ciclabili, sì al raddoppio degli alberi, all'Expo sostenibile, alla promozione delle energie rinnovabili e alla riscoperta della Darsena e dei Navigli. Il Comune, però, è latitante: non risulta che il consiglio abbia pienamente provveduto o deliberato per quanto di competenza sul contenuto dei singoli quesiti referendari. [MORE]

Sono ancora carenti le indicazioni prescrittive, programmatiche e finanziarie. È stato solo approvato la congestion charge sui Bastioni (il super Ecopass da 5 euro partirà il 16 gennaio), ma ha depennato dal progetto Expo proprio quel parco agroalimentare che le urne avevano ordinato di conservare.
I primi termini di legge sono scaduti in ottobre. Il comitato referendario, mercoledì, ha depositato una diffida legale a Palazzo Marino: o il Comune rispetta la volontà degli elettori o dichiara pubblicamente che non vuole obbedire alla legge, assumendosene pienamente la responsabilità.

«La diffida è un'azione di pressione - dice Croci, professore dell’Università Bocconi e assessore della giunta Moratti -. Confidiamo che l'amministrazione lavori, presto, al processo di attuazione dei progetti. La strada tracciata dai cittadini è l'unica a consentire un vero salto di qualità ambientale. Se il Comune tardasse nella pianificazione degli interventi, beh, potremmo ricorrere al Collegio dei garanti. La precaria risposta dell'amministrazione all'emergenza smog dimostra l'assoluta necessità d'interventi efficaci per migliorare la qualità della vita dei milanesi». Aggiunge il portavoce del movimento, Enrico Fedrighini: «La strategia indicata dai referendum colma il vuoto tra il nulla e le misure di emergenza. Sul tavolo mettiamo proposte di breve, medio e lungo periodo su trasporto pubblico, piste ciclabili, vie d'acqua, risparmio energetico». L'intero pacchetto richiederebbe un maxi investimento di 150 milioni di euro spalmato in tre anni.

Ora il Comune dovrà dare risposta e contribuire a migliorare la vivibilità di Milano e salvaguardare l’ambiente.

Stefano Villa


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