Politica
Comune Catanzaro. Ecco le linee programmatiche del sindaco Abramo
CATANZARO 12 SETTEMBRE - Ecco la forma integrale della relazione sulle linee programmatiche fatta dal sindaco Abramo durante il Consiglio comunale (ancora in corso)
"Colleghi Consiglieri, non considero l’esposizione delle Linee di Mandato un vuoto rituale imposto dalla legge o una perdita di tempo.[MORE]
Al contrario, considero questo dibattito un momento essenziale che consentirà all’Amministrazione scaturita dalle urne di partire con il piede giusto, un’Amministrazione sicura e consapevole del proprio progetto, ma certamente non sorda e chiusa agli apporti che potranno venire dalle minoranze.
Questo intervento si propone di approfondire, analizzare ed attualizzare, anche in chiave politica, le Linee di Mandato contenute nella proposta di delibera.
Cari Colleghi,
Il nostro obiettivo è quello di costruire una Catanzaro sempre più bella, sempre più moderna, sempre più civile e accogliente, capace di esercitare fino in fondo il ruolo istituzionale di Capoluogo di Regione e quindi di guida dell’intero territorio calabrese.
Abbiamo dedicato i cinque anni della passata legislatura ad una difficile azione di recupero.
Non me ne voglia nessuno – e non ho nessuna intenzione e interesse di aprire polemiche sul passato – ma nel 2012 ho trovato una macchina comunale praticamente paralizzata e una situazione finanziaria che poteva portarci al default.
Abbiamo dedicato tutte le nostre energie per riportare in equilibrio i conti del Comune, trovando il coraggio – qualcuno ha parlato di scelte temerarie – di chiudere le Società partecipate che succhiavano milioni di euro all’anno senza produrre nulla. Senza perdere un solo posto di lavoro.
Abbiamo saldato i debiti e sbloccato decine e decine di grandi opere, oggi quasi tutte completate, che hanno cambiato il volto della struttura urbana della città, impegnando quasi 190 milioni di euro.
Non abbiamo perso nemmeno un centesimo dei finanziamenti che ci erano stati assegnati, recuperando anche quelli – è il caso del Polo Fieristico – che venivano dati per irrecuperabili.
Possiamo dire, con una battuta, che oggi siamo un Comune con pochi soldi, ma senza debiti.
Non dimentico il Natale del 2012, quando la città era sepolta dai rifiuti, con i cassonetti che straboccavano di spazzatura e venivano dati alle fiamme.
Al netto di alcune situazioni critiche e sulle quali stiamo lavorando, credo che la scelta di puntare sulla “raccolta differenziata spinta” abbia dato complessivamente i suoi frutti, portandoci a percentuali soddisfacenti.
Scontiamo ritardi e problemi sulle manutenzioni ordinarie, determinati dalla pesante situazione finanziaria a cui siamo stati costretti dai tagli indiscriminati dei Governi che si sono succeduti.
E’ evidente che dovremo proseguire lungo la strada difficile ma obbligata di migliorare le entrate e razionalizzare le spese, al fine di mantenere equilibrato il nostro bilancio e reperire le risorse necessarie per l’attuazione di questo programma di governo.
DALLA LEGISLATURA DELLA “NORMALIZZAZIONE” ALLA LEGISLATURA DELLA “VISIONE”
Colleghi Consiglieri,
le elezioni di giugno hanno rappresentato uno spartiacque fondamentale.
Si è chiusa una legislatura difficile e tormentata, ma che non è stata avara di risultati. Anzi. Potremmo definirla la legislatura della “normalizzazione” della città. Ma questo non basta, lo sappiamo tutti.
Ora è il momento di passare ad una fase nuova, che potremmo chiamare la “fase della visione”, che impone di volare alto, di superare con forza i confini comunali che non sono solo fisici, ma anche e soprattutto culturali e politici.
La “visione” che deve guidarci è quella di una Catanzaro collocata saldamente al centro del panorama politico-istituzionale della Calabria, capace di irradiare modelli positivi e di farsi riconoscere da tutti quale polo direzionale unitario.
E’ un ruolo-guida che possiamo e dobbiamo esercitare: nel riordino istituzionale, nella sanità, nelle politiche del lavoro, nella gestione dei servizi, nella crescita culturale.
Per fare questo, Catanzaro deve ulteriormente rafforzare il suo sistema urbano, migliorare la sua accessibilità, favorire la mobilità delle migliaia di persone che ogni giorno vengono a contatto con la nostra realtà per ragioni di lavoro, di studio, di cura o per connettersi alle reti dell’Istituzione Regione, della Giustizia, dell’Università, della Cultura e dell’Alta Formazione.
Ma occorre, più di ogni cosa, mettere in campo una classe dirigente forte e autorevole, possibilmente unita sui grandi obiettivi, poiché il Comune, per quanto importante sia il suo ruolo, non può fare tutto da solo.
Catanzaro sconta una preoccupante emarginazione politico-istituzionale: non esprime più i vertici istituzionali della Regione, non ha un rappresentante nel Governo, ha eletto parlamentari imposti dall’esterno e che sono spariti non appena eletti.
In tale crisi di rappresentanza, l’unica risposta possibile è la rete tra tutti i soggetti politici, istituzionali, economici, sociali e culturali del territorio. Tutti dovrebbero remare nella stessa direzione quando ci sono gli interessi di Catanzaro in ballo.
Una bella lezione, mi si passi in termine, ci è venuta dalla vicenda del salvataggio del Catanzaro Calcio che ha visto una bellissima gara di solidarietà in cui tutti gli attori hanno messo da parte contrapposizioni, rancori, divisioni sull’altare di un obiettivo comune.
Io ringrazio tutti coloro che hanno sottolineato, in questa vicenda, il lavoro svolto dal sindaco, ma – credetemi – senza la generosità di tutti i gruppi imprenditoriali della città non si sarebbero potute creare le condizioni per l’avvento della famiglia Noto alla guida del glorioso club giallorosso.
La città unita vince, ma spesso la politica è sorda a questo richiamo.
Il passaggio dalla “normalizzazione” alla “visione” non sarà facile. I primi passi della nuova amministrazione sono però positivi e incoraggianti.
Mi riferisco, in particolare, alla candidatura – partita dal Capoluogo – per l’istituzione della seconda ZES della Calabria nell’area vasta Catanzaro-Crotone-Lamezia Terme. Si tratta di una partita delicata, ma probabilmente decisiva per i nostri territori per una serie di ragioni.
La prima, e più importante, è quella di dotare l’area centrale della Calabria, a guida Catanzaro, di uno strumento formidabile per attrarre investimenti, anche esteri, e dunque dare risposte concrete alla domanda di crescita e di occupazione.
Le ZES hanno prodotto risultati straordinari nei territori europei e mediorientali e lo stesso potrebbe avvenire nel Meridione d’Italia.
La seconda è un riequilibrio delle funzioni in Calabria laddove l’area centrale risulta schiacciata dall’iper intervento statale a favore della città metropolitana di Reggio e dall’egemonia che esercita la politica regionale a favore dell’asse Cosenza-Rende.
La terza è la saldatura politica, istituzionale ed economica della vecchia Provincia di Catanzaro, il cui smembramento – sul quale stendo un velo pietoso – è una delle cause più serie delle difficoltà che attraversa la nostra città.
Ora vedremo, una volta conosciute le linee guida del Decreto Sud, se la nostra candidatura – che potrebbe anche coinvolgere Vibo Valentia – ha possibilità di essere accolta, ma già l’avere aperto un tavolo politico-istituzionale con i sindaci dell’area centrale è un risultato di grande portata.
Ma c’è anche una seconda questione, di cui mi sono occupato in questi primi giorni della nuova legislatura, che dimostra la straordinaria potenzialità di Catanzaro quale polo direzionale della Calabria.
Mi riferisco all’intervento – che qualcuno ha definito impropriamente blitz – sul pronto soccorso cittadino e alla successiva ordinanza sindacale.
Quell’atto – così forte – è finito sui tavoli ministeriali della sanità ed ha sicuramente aiutato il commissario Scura a sbloccare il decreto sulle assunzioni in tutte le strutture calabresi.
Me ne ha dato atto il commissario Scura, sottolineando come quell’atto – partito dalla città capoluogo di Regione – si è rivelato importante per fare comprendere ai livelli ministeriali la drammaticità della situazione sanitaria calabrese e quindi la necessità di operare il turn over con nuove assunzioni.
Merito nostro? Sicuramente no, ma è del tutto evidente che il messaggio partito da Catanzaro ha incoraggiato il processo che ha poi portato allo sblocco delle assunzioni in tutti gli ospedali della regione.
LA “VISIONE” DELLA GRANDE CATANZARO
In campagna elettorale, avevo parlato della visione della “Grande Catanzaro” come un processo inevitabile e nei fatti già avviato.
Non si tratta solo di un problema di conurbazione o di fusione di Comuni, ma soprattutto della creazione di una grande area urbana organizzata in cui 120mila persone possono godere di servizi avanzati e di una più alta qualità della vita.
Tale processo è già iniziato e sta procedendo a grandi passi attraverso la costituzione e l’attivazione degli Ambiti Territoriali in materia di smaltimento e trattamento dei rifiuti e gestione della rete del metano.
In entrambi i casi, Catanzaro è il Comune Capofila al quale spetta la responsabilità di rendere autonomi i Comuni sia nella gestione dei rifiuti sia nella distribuzione dell’energia.
Particolarmente importante è l’avvio dell’ATO sui rifiuti che consentirà non solo di gestire direttamente gli impianti, ma soprattutto di stabilire le tariffe e quindi le ricadute in termini di tassazione per i cittadini.
Voi tutti sapete che la Regione, in maniera a dir poco irresponsabile, ha elevato le tariffe di conferimento dei rifiuti, inasprendole addirittura per quei Comuni, come il nostro, che hanno raggiunto il 65% di differenziata.
La nostra protesta, assieme a quella di altri Comuni virtuosi, ha costretto la Regione a congelare il provvedimento che dovrebbe subire notevoli modifiche.
La “grande Catanzaro” prenderà forma man mano che questo processo andrà avanti, coinvolgendo altri settori vitali di una comunità. Penso ai trasporti, di cui parlerò più avanti, o alla gestione delle risorse idriche.
Sarà un processo non breve, ma bisogna crederci se vogliamo dare forza e prospettive ad una vasta realtà urbana fatta da decine di migliaia di cittadini dei Comuni limitrofi che ogni giorno, per le più svariate ragioni, si connettono con il Capoluogo.
Anche il PSC, il cui iter riprenderà con vigore al più presto, terrà conto di questa dimensione intercomunale, rimodellando lo sviluppo di Catanzaro quale cerniera dell’area vasta tra Jonio e Tirreno, in stretta connessione con i programmi urbanistici dei Comuni limitrofi.
LA SFIDA DECISIVA DEL SISTEMA METROPOLITANO E IL NUOVO ACCORDO DI PROGRAMMA CON LA REGIONE
Il sistema metropolitano Catanzaro centro-Germaneto-Lido rappresenterà il maggiore elemento di modernizzazione del Capoluogo, rivoluzionando le dinamiche della mobilità e cambiando le abitudini di migliaia di persone.
Si tratta di una sfida difficile che bisognerà combattere soprattutto sul terreno della sostenibilità del sistema
.
A tale proposito, e per evitare il rischio che questo sistema possa andare in crisi fin da subito per gli altissimi costi di gestione, abbiamo elaborato un nuovo accordo di programma con la Regione Calabria che prevede innanzitutto la costituzione di una Società di Scopo tra Ferrovie della Calabria e AMC che governi con criteri manageriali l’azienda e assuma la regia unica del trasporto pubblico nel Capoluogo.
Si tratta di giocare d’anticipo e creare fin da subito – in attesa che i lavori vengano completati nei tempi contrattuali previsti – le condizioni per una sostenibilità del sistema, garantendo alla metropolitana un bacino di utenza molto più ampio di quello che si può oggi ipotizzare.
Scopo essenziale dell’accordo che proporremo a breve alla Regione è quello di riequilibrare il sistema di trasporto pubblico urbano all’interno della Città al fine di aumentare l’utenza del sistema metropolitano, attraverso il finanziamento al Comune di Catanzaro di interventi quali:
• acquisto di almeno 9 minibus ad alimentazione elettrica o a metano, al fine di eliminare le corse urbane degli autobus di più lunga percorrenza tra Catanzaro Lido/Catanzaro Centro e Germaneto, da utilizzare come circolari dei quartieri più densamente abitati, posti in prossimità del tracciato metropolitano, per collegarli alle più vicine fermate della metropolitana;
• implementazione di sistemi per la mobilita sostenibile tipo car e bike sharing, attraverso la realizzazione di stazioni hub e l’acquisto dei veicoli e delle biciclette;
• riqualificazione architettonica e funzionale delle fermate del tracciato metropolitano esistenti nel centro città, denominate Via Milano – Tribunale e Pratica, migliorandone l’accessibilità pedonale con la realizzazione di sistemi ettometrici (scale mobili e ascensori inclinati) e dotandole di parcheggi di scambio;
• per la Fermata Via Milano, il relativo parcheggio di scambio sarà di almeno 120 posti auto e sarà realizzato su parte dell’attuale sedime destinato alla sosta degli autobus extraurbani, intervenendo su aree di proprietà regionale;
• per la Fermata Tribunale il parcheggio di scambio sarà quello del Musofalo da implementare sino a 400 posti auto dotandolo dei collegamenti ettometrici con Piazza Matteotti e con la stessa fermata;
• efficientamento della Funicolare tra Catanzaro Sala e Piazza Roma e di riqualificazione del parcheggio “Politeama” (230 posti auto) come parcheggio di scambio (da Piazza Roma) per la Funicolare ed a servizio del centro storico;
• ripresa del programma dei collegamenti ettometrici (scale mobili), ampliandolo con l’ulteriore collegamento tra via Carlo V e via Santa Maria di Mezzogiorno;
• riqualificazione della stazione FS di Sala da destinare a sede delle Ferrovie della Calabria.
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Questi sono gli interventi principali, ma il piano contiene altri numerosi interventi su stazioni, parcheggi, sistemi di collegamento, per un importo che supera i 35 milioni di euro che la Regione dovrà necessariamente approvare e finanziare.
Contiamo di sottoporre al più presto al presidente Oliverio la bozza dell’accordo e non abbiamo dubbi che tutti i consiglieri regionali della città, senza alcuna distinzione, ne sosterranno l’approvazione e il finanziamento.
L’ALLEANZA STRATEGICA TRA CENTRO E LIDO
Uno dei punti centrali del programma di governo è rappresentato dall’alleanza strategica tra il centro e Lido, due dei tre pilastri (il terzo è il polo direzionale di Germaneto) su cui costruire il futuro di Catanzaro.
Si è alimentata ad arte, probabilmente alla ricerca di consensi personali, una contrapposizione tra un centro in difficoltà e un quartiere marinaro in forte espansione e crescita.
Al centro e a Lido abbiamo dedicato la stessa attenzione, anzi una lettura attenta dei dati delle grandi opere pubbliche ci restituisce la certezza che al centro storico sono state destinate somme anche superiori.
Sapevamo che le due realtà avrebbero avuto una diversa velocità, poiché in tutte le realtà italiane lo sviluppo si è progressivamente spostato dai centri storici alle località marine.
Ora si tratta di armonizzare le politiche rivolte ai due poli, nella consapevolezza che essi sono strettamente connessi tra di loro.
Il centro ha bisogno di una Marina vitale e capace di muovere l’economia dell’intera città. Lido ha bisogno di un centro storico attraente per completare al meglio la sua offerta turistica e allargare il ventaglio dei servizi alla persona.
La distanza tra centro e Lido deve essere ridotta non solo fisicamente – e qui ritorna puntuale il ruolo della metropolitana – ma soprattutto culturalmente.
In campagna elettorale ho ripetuto più volte che sarà un bel giorno quando i catanzaresi che abitano a Lido diranno “il nostro corso Mazzini” e “il nostro Politeama” e quando i catanzaresi che abitano il centro storico diranno “il nostro lungomare” o “il nostro porto”.
Sulle politiche per il centro storico, abbiamo le idee molto chiare.
Le leve che utilizzeremo per il suo rilancio sono:
• la cittadella giudiziaria che sta prendendo forma con il completamento del nuovo palazzo di giustizia e l’imminente avvio – ci auguriamo entro la fine dell’anno – dei lavori di recupero dell’ex ospedale militare che ospiterà le Procure. Si realizzerà – questo ci hanno detto i magistrati durante il sopralluogo svolto qualche giorno fa al nuovo palazzo di giustizia – uno dei più forti e moderni poli giudiziari del Meridione che muoverà quotidianamente centinaia di persone;
• l’insediamento di attività universitarie e di alta formazione, processo che vedrà già in autunno l’avvio dei master e dei corsi di specializzazione al San Giovanni e il ritorno dell’Accademia di Belle Arti all’ex Educandato. Il consolidamento della facoltà di sociologia è una realtà. Ma l’obiettivo resta quello di portare in centro altre facoltà, ma di questo dovremo parlare con il nuovo rettore, essendo alle porte le elezioni accademiche. Per gli studi musicali del Conservatorio, abbiamo avviato una verifica con la Direzione per individuare la soluzione logistica migliore, tenendo conto anche dei costi a cui l’Amministrazione va incontro.
• un globale intervento sull’edilizia sociale che, partendo dal protocollo sottoscritto con ANCE e Lega delle Cooperative, utilizzi i fondi dell’edilizia sociale per recuperare quote significative di residenzialità a basso costo per studenti universitari, giovani coppie, anziani;
• il programma POIC per il rilancio delle attività commerciali che attende che la Regione emani il relativo bando;
• nuove politiche per il turismo che esaltino, a partire dalle recuperate gallerie del San Giovanni, la storia della città;
• le politiche della cultura, di cui parlerò più avanti.
Il centro storico ha bisogno di una scossa anche sotto il profilo urbanistico/architettonico. Dovremo ragionare – e abbiamo cominciato a farlo nella conferenza dei capigruppo – sull’ipotesi di intervenire con un’idea progettuale innovativa – e nello stesso tempo conservativa – sull’area dell’ex strettoia del Serravalle.
Altrettanto chiare sono le nostre idee sullo sviluppo di Lido.
Il completamento del porto – con il progetto finale da 20 milioni di euro, finanziamento che ancora attendiamo dalla Regione – e la realizzazione del Polo Fieristico-Espositivo nell’Area “Magna Graecia” – i cui lavori sono già iniziati - doteranno il Capoluogo di due formidabili strumenti per promuovere lo sviluppo.
Occorre individuare fin d’ora modelli gestionali moderni e innovativi che regolino le attività, tra di loro interconnesse, delle due strutture, generando servizi ed iniziative nel campo del turismo, della nautica, della pesca e dell’agro-alimentare, dello sport e dello spettacolo.
In tale ottica, occorre pensare il Polo Fieristico-Espositivo come una importante piattaforma per gli scambi economici e, nella sua visione polivalente, in un grande contenitore di eventi di varia natura.
I nostri assessori sono già al lavoro su questo terreno e presto si confronteranno con le commissioni consiliari e con l’intero Consiglio per elaborare una proposta definitiva.
La salvaguardia della pineta di Giovino, il bando internazionale per la migliore utilizzazione possibile del comparto urbanistico di Giovino, la saldatura definitiva dei tronconi del lungomare con l’ultimo tratto antistante il porto, il miglioramento strutturale degli stabilimenti balneari stabilito dal Piano Spiaggia, sono altrettanti obiettivi che questa Amministrazione perseguirà per potenziare l’assetto di Lido e aumentarne le potenzialità turistiche.
In tale ottica, non è secondario il rapporto con il Parco archeologico di Scolacium che dista appena un chilometro dai nostro confini e che può rappresentare un fattore vincente della nostra offerta turistica e culturale.
Ma anche in questo caso è necessaria una piccola “rivoluzione culturale” che porti il Capoluogo a considerare anche “suo” questo immenso scrigno di bellezze artistiche, storiche e architettoniche.
UNIVERSITA E SANITA’, LE DUE GRANDI “INDUSTRIE” DEL CAPOLUOGO, LA SFIDA DELL’INTEGRAZIONE
Ci sono esempi di città italiane che hanno fondato sulla “buona Università” e “sulla buona sanità” il loro fortunato sviluppo. Si tratta di vere e proprie “industrie” del sapere, della ricerca e della salute che producono da anni servizi, occupazione, ricchezza, investimenti.
A Catanzaro questa potenzialità è ancora inespressa a causa di ritardi, incomprensioni, sottovalutazioni da parte della politica, incomprensibili contrapposizioni e rivalse.
Nonostante ciò, Università e ospedali rappresentano, per numero di addetti, le principali “industrie” del Capoluogo.
Credo sia arrivata l’ora di realizzare un obiettivo di cui si parla, con scarsi risultati, da almeno un decennio: l’integrazione tra le Aziende ospedaliere “Pugliese-Ciaccio” e “Mater Domini”.
Entrambe, se messe correttamente in relazione, possono far fare un grande salto di qualità alla città. L’università sfornando buoni medici e producendo buona ricerca. L’ospedale pubblico garantendo servizi e prestazioni di qualità, utilizzando anche le innovazioni che provengono dalla ricerca universitaria.
Se aggiungiamo le potenzialità della facoltà di farmacia e la possibilità di attrarre investimenti della grande industria farmaceutica, avremo il quadro delle enormi potenzialità del Capoluogo.
Sul piano della logistica, ritengo che le nostre idee siano chiare. Noi non vogliamo sguarnire l’area ospedaliera di viale Pio X dove è possibile ricostruire il “Pugliese” con criteri moderni, ma non siamo chiusi alla possibilità di discutere anche di altre opzioni che comunque contemplino una destinazione sanitaria di alto livello per l’area di viale Pio X.
Ho già dato la mia disponibilità al Commissario Scura – che ringrazio pubblicamente per avere sbloccato le assunzioni – per un confronto a breve sull’integrazione tra le due Aziende ospedaliere.
Non esiterò ad informare il Consiglio comunale sugli esiti di questo contatto preliminare che avrò con il commissario, con il management delle due aziende e con la Regione.
LA CITTA’ DELLE CULTURE
Non una sola cultura, ma tante culture.
E’ per questo che noi pensiamo ad una Catanzaro delle culture che possa diventare centro di attrazione per tutte le generazioni, con particolare attenzione a quelle giovani, intercettando tutte le tendenze che circolano nella società moderna.
La Catanzaro dei Musei e delle Esposizioni, la Catanzaro delle Arti Visive e delle Sperimentazioni, la Catanzaro di Mimmo Rotella, la Catanzaro della Lettura, la Catanzaro della musica, la Catanzaro dei Teatri, la Catanzaro del Cinema.
Per ogni cultura, c’è un programma specifico di sviluppo, in buona parte contenuto nella delibera, ma tutto ruoterà all’interno di una sola regia.
Utilizzando al meglio la formidabile rete di strutture e contenitori di cui disponiamo: il Politeama con il suo “Piccolo”, il San Giovanni, l’ex Stac, l’auditorium, palazzo Fazzari, il centro di aggregazione di via Fontana Vecchia, la biblioteca “De Nobili”, il MARCA, il museo del rock, il museo all’aperto del Parco della Biodiversità, la Casa della Memoria, il museo numismatico, la rete dei cinema del centro storico, etc.
Tre eventi, di straordinario spessore che stanno proiettando il nome di Catanzaro in Italia e all’estero, avranno la dignità di appuntamenti fissi nel calendario culturale di Catanzaro.
Mi riferisco al Magna Graecia Film Festival – che quest’anno ha toccato vertici internazionali con la presenza di artisti di fama mondiale come Tim Roth – ad AlTrove Festival e al Catanzaro Design Week che prenderà il via giovedì prossimo.
NUOVE POLITICHE PER IL TURISMO
Le grandi opere realizzate o in fase di realizzazione - porto, metropolitana, polo fieristico-espositivo, nuova 106 – potenziano l’assetto infrastrutturale del Capoluogo, consentendo finalmente di costruire una politica del turismo, da sempre invocata.
Quello di Catanzaro, deve essere un turismo nuovo, intelligente, originale, capace di intercettare i nuovi modelli della vacanza che sono ormai legati allo sport, all’avventura, alla ricerca storica e archeologica, all’uso del mare e della montagna, alla cultura e alla gastronomia.
Il Parco di Scolacium (a 3 km da Lido) e le Gallerie del San Giovanni possono soddisfare il turismo colto e mirato alla ricerca storico-archeologica.
Il circolo velico e i posti barca da diporto a Lido, la pista che dalla pineta di Siano ad Alli (ideale per raduni di mountain bike ed escursioni) possono soddisfare il turismo sportivo e di avventura.
Gli itinerari nel centro storico (chiese, musei, monumenti, impianto medioevale) possono soddisfare il turismo della cultura e della conoscenza.
La qualificazione del sistema di ristorazione, attraverso il recupero pieno della tradizione e dei prodotti del territorio, può soddisfare il turismo legato alla ricerca eno-gastronomica.
La rete degli stabilimenti balneari, opportunamente modernizzata, può soddisfare la tradizione domanda di vacanza estiva al mare che ha registrato numeri interessanti in quyesta estate 2017.
IL SISTEMA SCOLASTICO
Il recupero della scuola Mazzini e del plesso di via Forni, il completamento della scuola di Santo Janni, i programmi per la messa in sicurezza anti sismica degli edifici, sono i principali obiettivi in materia di edilizia scolastica.
LA SICUREZZA
Una città senza sicurezza è una città che non ha futuro. Di questo sono convinto da anni, da quando – inascoltato e ingiustamente contestato – avevo pensato ad un sistema globale di videosorveglianza per un controllo, centimetro su centimetro quadrato, dell’intero territorio.
La demagogia di certi settori politici ci ha fatto perdere quell’opportunità che oggi si sarebbe rivelata molto utile in presenza di un fenomeno molto preoccupante come quello delle estorsioni alle imprese.
Non ci siamo persi d’animo. Già alcune aree del territorio sono ben videosorvegliate, da corso Mazzini a piazza Matteotti, ai giardini di San Leonardo a Santa Maria.
Il programma che abbiamo portato avanti con il Ministero dell’Interno e la Regione, per un importo di 2 milioni di euro, ci consentirà di ampliare la rete della videosorveglianza con nuove 73 telecamere e ulteriori 73 lettori di targa. Le procedure sono in stato avanzato.
Man mano che saranno disponibili risorse, allargheremo ulteriormente la rete.
Stiamo valutando anche le possibilità offerte dal decreto Minniti che attribuisce nuovi poteri ai sindaci e permette di sostenere, attraverso la riduzione dell’IMU, imprese e cittadini che si dotino di sistemi di videosorveglianza.
Infine, in collaborazione con i sindacati di polizia, chiederemo l’ausilio di cittadini volontari per un’azione di sorveglianza di vicinato che possa supportare l’azione di controllo delle forze di polizia.
Forze di polizia che colgo l’occasione per ringraziare per quello che fanno sul territorio e per i risultati ottenuti.
La richiesta di istituire a Catanzaro un distaccamento del Reparto Mobile della Polizia mi trova d’accordo, soprattutto per quanto riguarda i compiti di sicurezza legati agli eventi sociali, politici, spettacolari e sportivi.
SISTEMA IDRICO E DEPURAZIONE
La disponibilità di acqua è un problema di vitale importanza per la città che va affrontato, assieme a Regione e Sorical, con strategie serie e con certezza delle risorse.
Le condotte idriche a servizio di Catanzaro e di competenza della Sorical sono inaffidabili e in larga parte degradate.
È particolarmente critica la situazione della condotta di Alli-Santa-Domenica, che le calamità naturali del 2013 hanno distrutto in gran parte provocando, per circa una settimana, l’interruzione del servizio di erogazione dell’acqua potabile in diverse zone del Capoluogo.
È assolutamente prioritaria la necessità, segnalata più volte, di mettere in sicurezza la condotta, che poggia per un lungo tratto sul letto del fiume Alli, con interventi risolutivi.
Registriamo, da parte della Regione, ancora incomprensibili ritardi e altrettanto incomprensibili silenzi.
Altro obiettivo è il raddoppio dell’acquedotto del Guerriccio (detto anche Silano) per garantire un costante flusso della portata e l’inserimento in posizione utile di due centrali mini-idro per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile.
Va avviata, a mio parere, anche una campagna di sensibilizzazione della popolazione per indirizzarla verso comportamenti più corretti nell’uso dell’acqua potabile in maniera da ridurre i consumi.
In tema di depurazione, stiamo lavorando per superare gli ostacoli che hanno fin qui impedito l’avvio dei lavori del nuovo depuratore. Possiamo ottimisticamente prevedere che il cantiere possa aprire entro la fine dell’anno.
LE POLITICHE AMBIENTALI
L’avvio concreto dell’ATO sui rifiuti è l’obiettivo fondamentale che la nostra Amministrazione persegue. Attraverso l’autonomia che l’ATO otterrà rispetto alla Regione, l’intero ciclo della raccolta, dello smaltimento e del trattamento sarà diretto dai Comuni interessati attraverso un piano industriale che porterà benefici economici e gestionali evidenti.
Sarà l’ATO a stabilire la tariffa di conferimento, con criteri equilibrati, realizzando economie di gestione che ricadranno positivamente sui cittadini sia in termini di servizi sia in termini di abbassamento delle tasse.
Altre questioni che stiamo seguendo con particolare attenzione sono: il progetto di potenziamento dell’impianto di Alli, il rafforzamento della raccolta differenziata attraverso un secondo passaggio settimanale per la plastica e i metalli leggeri, la piattaforma di stoccaggio di località Pistoia.
Sempre con l’obiettivo di consolidare la percentuale del 65%, partirà presto una nuova campagna di informazione e sensibilizzazione che toccherà naturalmente tutte le scuole.
LE MANUTENZIONI, VERDE E STRADE
Sulla manutenzione del verde, l’ho detto in precedenza, scontiamo ritardi. La frammentazione delle competenze sugli interventi (diserbo stradale, manutenzione del verde attrezzato) ha creato disagi e disguidi. Stiamo per definire una regia unica degli interventi in maniera da coordinare tutte le azioni, mettendo in campo tutte le risorse umane e tecniche disponibili.
Il progetto “Global Service Strade” appare l’unica risposta seria che si può dare per la manutenzione di una rete stradale enorme, che si snoda per centinaia di chilometri da nord a sud, con risorse veramente inadeguate.
L’affidamento all’esterno del servizio, compresa la gestione di un contenzioso divenuto inaccettabile, porterà ad un netto miglioramento della manutenzione stradale, attraverso l’utilizzazione di maggiori risorse derivanti dalla diminuzione delle somme versate per i risarcimenti.
GLI INTERVENTI NEI QUARTIERI E IL PIANO DI RIQUALIFICAZIONE “CATANZARO SUD. DA PERIFERIA A NUOVA CENTRALITA’”
Tutti i quartieri periferici – dal nord al sud della città – saranno oggetto di interventi volti a ridurne la marginalità e ad alzare il livello della qualità della vita, soprattutto in ordine alla viabilità, al verde, alla dotazione di infrastrutture scolastiche, sociali, culturali e sportive.
In particolare, saremo impegnati nell’attuazione del vasto Piano denominato “Riqualificazione Catanzaro Sud, da periferia a nuova centralità”, recentemente finanziato dai Ministeri Competenti con 18 milioni di euro.
A fine ottobre è prevista la firma del protocollo ministeriale e si potrà dare così l’avvio ad un ambizioso progetto che impegnerà i quartieri di Corvo, Aranceto e Pistoia, fino a rione Fortuna.
Ai 18 milioni pubblici, si aggiungeranno altri 16 milioni di investimenti privati per la realizzazione di un grande centro medico-sportivo-sociale.
Un programma senza precedenti destinato a cambiare il volto della zona sud della città, in termini di sicurezza ed inclusione sociale, puntando su un nuovo sistema di mobilità sostenibile tramite la realizzazione di tre rotatorie ed una pista ciclabile lungo tutto il percorso che sarà interessato da una complessiva sistemazione di strade e verde pubblico e dall’attivazione della videosorveglianza. il progetto prevede anche una serie di interventi a supporto dei servizi sociali, culturali ed educativi presenti nei quartieri tra cui la ristrutturazione della scuola elementare e dell’infanzia dei quartieri Aranceto e Pistoia, la riqualificazione del Palazzetto dello Sport di Corvo, del Centro sociale e del campo sportivo di Aranceto, nonché la promozione della Street Art per migliorare la qualità del decoro urbano.
LE POLITICHE PER LE PERSONE E FONDO ANTIPOVERTA’
Sulle politiche per le persone, comunemente definitive politiche sociali, si gioca una partita fondamentale nei prossimi anni.
Catanzaro intende avere un ruolo di guida anche in questo settore, intercettando tutte le risorse disponibili per intervenire – direttamente o in stretto rapporto con il volontariato – sulla qualità della vita delle persone svantaggiate.
L’obiettivo è realizzare una città in grado di offrire servizi moderni e avanzati per dare risposte alle problematiche sempre più complesse di una società in forte trasformazione.
A tale proposito, il Comune intende incalzare la Regione sull’utilizzazione dei 32 milioni di euro destinati al Capoluogo e inseriti nella programmazione comunitaria per avere contezza sui tempi della progettazione e dei relativi finanziamenti.
Altro punto essenziale è la costituzione dell’Ufficio del Piano, di cui Catanzaro è capofila di 31 Comuni.
A questo obiettivo stiamo già lavorando, tanto che nei prossimi giorni convocherò la Conferenza dei Sindaci per approvare il regolamento e individuare le risorse umane e finanziarie per il funzionamento di questo organo.
E’ evidente la necessità di mettere finalmente "a sistema" i servizi prioritari indicati dal Piano Regionale delle Politiche Sociali e che afferiscono ai diversi livelli di un moderno Welfare:
dai servizi domiciliari ai servizi comunitari a ciclo diurno, dai servizi residenziali e semi-residenziali ai servizi e agli interventi di inclusione sociale, dai servizi per le famiglie, agli interventi di prevenzione del disagio minorile alle forme alternative di istituzionalizzazione dei minori, dai servizi per la prima infanzia, agli interventi per favorire la conciliazione dei tempi di scuola e di lavoro delle madri e dei padri con elevati carichi di cura, migliorando i servizi che consentono l'accesso, l'ascolto, l'informazione, l'orientamento e la presa in carico dei loro bisogni e problemi.
Non siamo rimasti sordi all’appello venuto dal nostro Arcivescovo ed abbiamo deciso di costituire, con i risparmi che si otterranno in materia di risarcimenti danni, un apposito Fondo Antipovertà che sarà utilizzato nelle forme che saranno individuate, anche attraverso un confronto con l’Arcidiocesi.
POLITICHE PER LO SPORT
La promozione dello sport è uno dei punti fondamentali delle linee programmatiche 2017-2022. Sia pure in presenza di scarsissime risorse, l’obiettivo è quello di potenziare la rete degli impianti, recuperando quelli non pienamente agibili (palazzetti) e programmando – se possibile – nuove strutture, privilegiando le principali discipline.
Da segnalare che nel piano triennale delle opere pubbliche abbiamo inserito la riqualificazione e l’omologazione del campo-scuola “Pietro Mennea”.
Sul piano dello sport professionistico, andranno rinsaldati – anche attraverso una nuova convenzione per l’uso del “Ceravolo” che nei fatti abbiamo già definito– i rapporti con l’US Catanzaro che rappresenta un patrimonio primario della città di Catanzaro.
Il ruolo svolto dall’Amministrazione comunale nella definizione di un nuovo assetto societario non è stato secondario e ciò rappresenta un ottimo viatico per il futuro della squadra di calcio della città, avviata a tornare ai fasti di un tempo.
CONCLUSIONI
Colleghi Consiglieri,
questa esposizione – per ovvi motivi di spazio e di tempo – non contiene tutte le azioni e gli interventi previsti nel breve, nel medio e nel lungo periodo.
La nuova Giunta si è data un metodo di lavoro razionale, con l’utilizzo di schede che contengono complessivamente centinaia di obiettivi, con l’indicazione delle scadenze e delle risorse. Ci sarà una verifica costante degli obiettivi e dei risultati raggiunti da parte del Sindaco.
A me interessava soprattutto dare il senso di un passaggio fondamentale nella vita politica e amministrativa della Città:
la necessità di volare alto, di guardare al futuro di Catanzaro in un’ottica finalmente regionale.
Eserciteremo questa funzione anche nelle politiche del lavoro che ritengo essenziali per dare una prospettiva ai nostri giovani. Sto lavorando alla costituzione di un tavolo tecnico-politico-istituzionale – composto dai Sindaci delle città capoluogo, dai presidenti delle Province, da Confindustria, dai Sindacati – che possa confrontarsi con la Regione per elaborare un grande Piano per il Lavoro, utilizzando al meglio tutte le risorse europee, nazionali e regionali per sviluppare impresa e nuova occupazione.
Cari Colleghi,
In passato, abbiamo parlato di Città-Regione, ragionando di Catanzaro come una Città in grado di attrarre e redistribuire funzioni strategiche.
Ora è il momento di passare dalle enunciazioni ai fatti.
Le condizioni ci sono tutte, ma spetta ad una classe dirigente moderna e illuminata – composta non solo dalla politica e dalle istituzioni, ma anche dall’imprenditoria, dal mondo delle professioni, della formazione e della cultura – tradurre tutto in un unico progetto.
Catanzaro Città-Regione non solo perché è sede del Governo regionale, ma soprattutto perché è una realtà urbana ricca di potenzialità, di ricchezze, di risorse che può ricevere e può dare molto alla Calabria.
Sarà questo il senso del nostro impegno da qui al 2022".