Commissione inglese contro Facebook: "gangster digitali"
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ROMA, 18 FEBBRAIO - In un rapporto pubblicato al termine di un'inchiesta, dedicata in particolare a Facebook e al caso dei dati diffusi attraverso Cambridge Analytica, la commissione parlamentare britannica sui media ha chiesto di mettere in atto regole severe "per modificare in maniera radicale il rapporto di forze fra piattaforme online e utenti". Secondo la commissione, Facebook si è resa protagonista di comportamenti degni di "gangster digitali" e denuncia come oltraggioso il rifiuto di Mark Zuckerberg a una convocazione dello stesso organismo.
I deputati della commissione riferiscono, in un rapporto di circa 100 pagine, violazioni che sarebbero state commesse "intenzionalmente" da Facebook riguardo alle norme britanniche sul rispetto della privacy del pubblico e sulla concorrenza fra imprese.
Viene così rivolta una raccomandazione al governo di Theresa May e a Westminster, per attuare un intervento legislativo "radicale" al fine di bilanciare i rapporti di forza fra "queste piattaforme e gli utenti".
Illustrando il rapporto, Collins, conservatore alla guida dei deputati della commissione, ha dichiarato: "L'era di un'inadeguata autoregolamentazione deve aver fine. I diritti dei cittadini vanno assicurati legalmente", mentre ai grandi del web, tra i quali è compreso Facebook, va "imposto di aderire a un codice di condotta definito per legge dal Parlamento e soggetto alla supervisione di un regolatore indipendente".
Al governo britannico si raccomanda inoltre di promuovere una "inchiesta indipendente" sul fenomeno delle "fake news" e sui sospetti di ingerenze "straniere" attraverso internet nelle campagne per il referendum sull'indipendenza della Scozia del 2014, sulla Brexit del 2016 e per le elezioni politiche britanniche del 2017.
Federico Ferro
fonte immagine flickr.com