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Diventare adulti o rimanere per sempre adolescenti?
L’adolescenza è la seconda fondamentale fase della vita di ogni persona, quella in cui si realizza il processo di individuazione. [MORE]
A differenza del bambino che vive in un clima di sostanziale simbiosi psicologica con i genitori, l’adolescente se ne distacca (alle volte in modo violento) per affermare la propria individualità: io esisto come essere autonomo e sono questo, che vi stia bene o no.
Mentre il bambino dice spesso “sì” alle richieste genitoriali per apparire bravo, apprezzato e degno dell’amore che riceve, l’adolescente inverte questo processo e grida forte il suo “no”.
No: non ho bisogno del vostro amore e sostegno per rimanere vivo. No: non voglio diventare come voi. No: mi rifiuto di accettare acriticamente ciò che mi avete insegnato.
È una fase in cui il ruolo di genitori diviene molto difficile, perché ogni affermazione o invito vengono vagliati e smontati: l’adolescente cerca la contraddizione in qualsiasi insegnamento ricevuto per potersene distaccare e affermare con decisione la propria nascente individualità.
Individualità che ricerca nell’appartenenza al gruppo dei pari, dove – tramite una serie di “prove di iniziazione” – potrà venir riconosciuto come uno grande, non più bambino, degno di appartenere alla comunità dei ribelli.
L’adolescenza è, infatti, tradizionalmente il momento di maggior opposizione alle regole e al sistema costituito, in cui si vagliano tutte le possibili forme di vita alternative, un momento di sogni e prime volte, in molti campi.
L’uscita dall’adolescenza e il passaggio all’età adulta una volta consisteva nel momento in cui si iniziava a lavorare, cominciando ad avere l’indipendenza economica, e di solito avveniva intorno ai 18 anni.
Nella nostra società, però, la necessità di maggiori tempi di formazione ha portato al progressivo protrarsi della fase adolescenziale ben oltre la maggiore età, e la carenza di lavoro ha ulteriormente aggravato questa tendenza.
Ma cosa definisce psicologicamente un adulto? Quando finisce l’adolescenza, in senso psicologico?
A mio avviso, si esce dall’adolescenza quando si smette di dire solo “no” ma si diventa in grado di pronunciare di nuovo qualche “sì”.
Sì, desidero intraprendere questa strada, questo lavoro, creare una famiglia, credere in questo e in quest’altro valore, costruire qualcosa che per me abbia senso.
L’adolescenza è una fase di frenata per guardarsi intorno e capire dove si vuole andare veramente.
L’età adulta inizia quando si ricomincia a camminare in una direzione che per me abbia valore.
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