Come "ritrovare" Dio
Parola e Fede Lazio Roma

Come "ritrovare" Dio

lunedì 20 agosto, 2012

Oggi rispondiamo alle domande di Luisa da Trieste e Alessia e Massimo da Como.

D. Sono passati molti anni dall’ultima volta che nei miei pensieri c’era Dio, leggendo il vostro articolo si è risvegliato in me qualcosa. Vi chiedo come cercare e trovare nuovamente Dio? Grazie di cuore Luisa da Trieste.

R. Carissima, di una cosa devi essere certa: Dio attende e accoglie ogni suo figlio/a che torna a Lui con un cuore desideroso di conversione. Io credo che tu non debba fare imprese ardue per ritrovare Dio, se non frequentare di nuovo la S. Messa domenicale, vivere secondo la grazia dei sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia, pregare ogni giorno, osservare i comandamenti. Solo in questo modo sarai in grado di vivere, in maniera nuova e solida, il tuo rapporto con il Signore. [MORE]
Ricorda sempre questo: Dio è sempre accanto a ognuno di noi. Lui attende solo che noi ci decidiamo a tornare nella sua casa con cuore pentito (leggi la parabola del figliol prodigo - Vangelo secondo Luca 15,11-32).

D. Per la chiesa cos’è la coscienza? Come comprendere se la nostra coscienza va sull’amore e sul bene? Come riconoscere il male nella coscienza? Alessia e Massimo da Como.

R. La chiesa interpreta secondo lo Spirito Santo la Parola di Dio, contenuta nelle Sacre Scritture e, per rispondere alla tua domanda, essa insegna che la coscienza è il sacrario dell’uomo, la sede di Dio, il luogo dove Dio ha stabilito che l’uomo possa percepire il bene e il male, purché egli viva sempre nello stato di grazia mediante l’osservanza della Legge divina. In una condizione simile, la coscienza è come un campanello d’allarme che risuona nel nostro spirito, facendoci cogliere come bene le nostre azioni, se conformi alla legge divina, o come male quando qualcosa non è vissuto secondo Dio. La coscienza, però, spesso è offuscata dal peccato e non sempre è capace di avvertire il bene e il male; anzi tanti, oggi, giustificano ogni forma di peccato, appellandosi proprio alla coscienza (pensiamo alla giustificazione dell’aborto, dell’eutanasia, della guerra, dell’omosessualità, ecc.). L’unica via che possa riaccendere nella coscienza la luce divina è quella di formarla secondo la verità della parola di Dio. Conoscendo con chiarezza ciò che vuole Dio, infatti, l’uomo sa operare la distinzione tra il bene e il male. Per evitare il male, però, non basta solo la conoscenza della Parola, occorre anche la grazia divina che fortifica la volontà dell’uomo. Per questo motivo, sono necessarie l’Eucaristia e la preghiera quotidiana costante.


Don Alessandro Carioti
Docente di Teologia Fondamentale nell’Istituto Pio XI di Reggio Calabria


Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]. Si cercherà di fornire a tutti una risposta.


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