Estero

Combattere il Terrorismo in Libia, Kerry: "Cercheremo di revocare l'embargo di armi"

VIENNA - Il segretario di Stato Usa John Kerry, durante la conferenza ministeriale sulla Libia a Vienna, svoltasi lunedì 16 maggiocongiuntamente con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il premier designato libico Fayez al Sarraj, ha invitato la comunità internazionale ad appoggiare il governo Sarraj definendolo "l'unico legittimo della Libia". Kerry ha poi precisato: "Appoggeremo il consiglio di presidenza e cercheremo di revocare l'embargo e fornire gli strumenti necessari per contrattaccare Daesh". 

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha argomentato il suo punto di vista spiegando: "La stabilizzazione della Libia è la chiave per combattere il terrorismo. Senza si rischia un conflitto interno, anche armato". Il titolare della Farnesina ha però precisato: "Cercheremo di rafforzare l'accordo politico, per combattere contro l'Isis, incluso il generale Haftar, ma serve il riconoscimento pieno del governo di unità nazionale".  L'appoggio paventato da Gentiloni non prevede un intervento diretto dei militari italiani in Libia, ma "addestrare ed equipaggiare le forze militari libiche come chiesto dal Governo di  Sarraj".[MORE]

Il governo libico non chiede "boots on the ground", ovvero non vuole truppe di terra occidentali contro l'Isis, avrebbe affermato  il nuovo premier libico Fayez al-Sarraj il quale, alla vigilia del vertice, in un intervento al  Daily Telegraph aveva chiesto invece alla comunità internazionale di "addestrare le truppe di Tripoli e di porre fine all'embargo sulle armi per il Paese nordafricano". Il premier ha poi sottolineato: ''I terroristi saranno sconfitti dalle nostre forze armate e non da milizie rivali''. 

Luigi Cacciatori

Immagine da rt.com