Sport
Colpevoli! Sentenze a sorpresa per Calciopoli
MILANO, 9 NOVEMBRE 2011 - La Cupola esisteva. E' questa la conclusione a cui è arrivato il Tribunale di Napoli. La sentenza di primo grado letta dal giudice Teresa Casoria di primo grado ha riconosciuto l'esistenza di un sistema che manovrava il calcio italiano e a cui capo siedeva Luciano Moggi, ex direttore sportivo della Juventus.[MORE]
Pesanti e clamorose le sentenze che hanno lasciato i diretti interessati e tutti i presenti a bocca aperta.
Non si aspettavano decisioni così dure anche in sede penale (dopo quelle sportive dell'estate 2006), e invece i magistrati hanno sostanzialmente accolto tutti i capi d'imputazione e le diverse richieste di condanna.
Promozione dell'associazione a delinquere e condanna 5 anni e 4 mesi per Moggi; 3 anni e 8 mesi pe
r Paolo Bergamo e 23 mesi per Pierluigi Pairetto, i due ex designatori arbitrali condannati di pilotare il sorteggio delle designazioni; 18 mesi per Lotito (presidente della Lazio) e 15 mesi per i fratelli Della Valle (patrons della Fiorentina) per avere contribuito al sistema ottenendo dei vantaggi per le proprie squadre. Queste le condanne principali a cui si aggiungono quelle comminate a personaggi minori della vicenda.
Il pm Stefano Capuano esulta: "non è stata farsopoli". Lo sgomento degli imputati, però, è ovviamente enorme.
Moggi non ha voluto rilasciare dichiarazioni, quasi come se fosse svuotato e gli fosse stata rubata l'anima (giusto per riprendere le battute di cinque anni fa), lasciando parlare il proprio avvocato Maurilio Prioreschi: "E' una sentenza disancorata dalla realtà processuale. Non ci aspettavamo questo, aspetteremo le motivazioni e poi faremo sicuramente appello. Dalle motivazioni potremmo capire cosa ha portato a questa condanna.
Ne prendiamo atto. Moggi non ha mai dato le schede telefoniche svizzere agli arbitri, e di questo non esiste prova; ne ha data solo una a Bergamo ma non per parlare di cose segrete o di griglie arbitrali. Abbiamo reso noto le nuove intercettazioni perché, in un processo, è dovere dell'accusa portare tutte le prove, compresi gli elementi a favore della difesa. Così come il pm aveva utilizzato le intercettazioni del 2006, noi ne abbiamo trovate altre, usate anche tardivamente dalla giustizia sportiva. Ora vedremo che valutazione ha dato la giustizia penale, per noi erano a favore dell'imputato".
Gli altri condannati hanno preso atto della sentenza e hanno annunciato il loro immediato ricorso in appello, mentre la Juventus ha dichiarato che il processo ha confermato l'estraneità ai fatti della società bianconera.
Il prossimo appuntamento sarà per i primi mesi del 2012 quando inizieranno le prime udienze per il processo d'appello, secondo grado di giustizia dell'Ordinamento italiano. La strada per il verdetto finale è ancora molto lunga...
Stefano Villa