Cronaca
Colosseo: falso allarme bomba. Polemiche tra Alemanno e Giro
ROMA, 8 AGOSTO 2011 – Dopo il panico al Colosseo scatenato dal falso allarme bomba, lanciato ieri nella capitale da un volontario della protezione civile che ha notato il “pacco sospetto” all'interno del monumento, scatta una nuova polemica.[MORE]
Da una parte il sindaco di Roma Alemanno si dice “sconcertato” per aver scoperto solo ieri che “non ci sono i metal detector, levati due anni fa dopo il cessato allarme post 11 settembre, e che le telecamere dentro al Colosseo non hanno funzionato”.
Dall'altro il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro che, pur d'accordo sulla necessità di risolvere il problema della sicurezza nei monumenti di Roma, si dichiara “sorpreso che il sindaco di Roma non sapesse che i metal detector al Colosseo sono stati rimossi anni fa”.
Per Francesco Giro sarebbe auspicabile chiudere l'area per motivi di sicurezza e per monitorare meglio la zona. “Da parte nostra – dice - chiederemo subito alla azienda concessionaria dei servizi aggiuntivi di potenziare la vigilanza e le telecamere ma sarebbe anche bene che il sindaco convochi una riunione del comitato provinciale della sicurezza e ordine pubblico per una sessione ad hoc sul caso Colosseo”.
Quella che sembrava una normale calda domenica d'agosto si è ben presto trasformata in un pomeriggio di panico. A scatenarlo un pacco sospetto da cui fuoriusciva una miccia e un innesto, trovato sotto gli archi del monumento da un volontario della Protezione civile, Antonio Mastromarino, durante un controllo di routine.
“Quando l'ho visto ho pensato a una bomba. Ho mantenuto la calma, in quel momento c'erano più di mille turisti”, racconta il volontario.
Da lì l'allarme. I turisti fatti allontanare, gli altoparlanti che invitavano a lasciare la zona, i turisti terrorizzati, la paura di un nuovo 11 settembre.
Alle 18.30 il pacco è stato fatto brillare. Al suo interno era pieno a metà di acquaragia con due fili elettrici attaccati a una batteria di 9 volt. Totalmente inoffensivo.
Un falso allarme, quindi, che però ha riacceso le polemiche sulla questione sicurezza.
Lidia Tagnesi