Politica
Colle: Bersani lavora a tre possibili nomi
ROMA, 15 APRILE 2013 – Ormai si è alla resa dei conti. A Bersani non rimane che siglare o un accordo con il Pdl, su un nome condiviso (Finocchiaro), oppure proporre un nome di centrosinistra (Prodi), cercando poi un supporto dai grillini. I bookmaker interni parlano di 50 e 50: «c’è un 50% di possibilità che esca Prodi, e un 50% che esca il nome scelto con Berlusconi».
Ieri Claudio Sardo, direttore dell’Unità invocava «un presidente eletto, con una larga intesa, al primo scrutinio». Questa sarebbe l’aspirazione dello stesso Bersani che domani, forse, incontrerà Silvio Berlusconi per un altro colloquio consultivo.
In vista di questo appuntamento Bersani sta lavorando, non più ad un nome secco, ma tre nomi da proporre al Colle: Giuliano Amato, Franco Marini e Romano Prodi. Forse non verrà fatto il nome di Anna Finocchiaro, ma tutto in pochissimo tempo potrebbe stravolgere i giochi. L’ex capogruppo potrebbe, infatti, essere inserita in un secondo momento. In ogni caso il Pdl ha già fatto sapere che rispetto a questa seconda possibilità darà il suo consenso. Mentre per quanto riguarda Romano Prodi, Bersani conosce bene l’opinione del Popolo della Libertà, ciò nonostante verrà inserito ugualmente. Per quanto riguarda Ignazio Marino e Giuliano Amato, Berlusconi ha solo detto «Mi fido».
In realtà Bersani sta giocando la sua partita anche all’interno dello stesso partito. Matteo Renzi, infatti, si sa che vorrebbe Prodi al Quirinale, o al massimo Amato che «ha una statura internazionale». Mentre, il sindaco di Firenze ha bocciato le candidature di Finocchiaro e Marini, «Il profilo che va bene è quello di un nome che coinvolga la maggioranza più alta possibile».
Il no al primo candidato va perché è già stato bocciato dagli elettori in Abruzzo, mentre Anna Finocchiaro non sarebbe un buon esempio dell’anticasta, ricordando le foto che la ritraevano mentre faceva la spesa all’Ikea con la scorta. In ogni caso per Renzi ora l’importante è fare presto e dichiara al Tg5 «Ho solo detto che bisogna fare presto. Mi spiace che i destini personali di Bersani siano più importanti». [MORE]
(fonte: Corriere della Sera, Tgcom24)
Rossana Palazzo