Politica

Coisp: sbarchi di immigrati, la Caritas sbugiarda il Governo

Riceviamo e pubblichiamo

ROMA- Sbarchi di immigrati, per la Caritas non si sono fermati. Il COISP: “Governo sbugiardato per l’ennesima volta! Con i soldi sprecati avrebbero potuto rinnovare il contratto a tutto il Comparto Sicurezza”.

“Ed ecco qua. A più riprese arrivano, una dopo l’altra, le clamorose smentite delle fandonie raccontate dal Governo Berlusconi praticamente in tutti i settori. Stavolta è stata la Caritas sbugiardare i nostri abili venditori di fumo, smentendo gli strabilianti risultati sbandierati in tema di immigrazione e sbarchi di clandestini sulle nostre coste. Nell’immediato la nostra mente, sempre rivolta all’interesse dei colleghi, non può che correre all’ennesima amara considerazione, con tutti i soldi spesi in queste inutili manovre con gli amici libici, proprio come con tutti quelli sprecati per prolungare il servizio dei militari con le pattuglie miste fatte con le Forze di Polizia, il Governo avrebbe trovato i soldi per un rinnovo di contratto per tutto il Comparto Sicurezza. L’ennesima prova dell’incompetenza e della capacità di fare danni di chi ci amministra”.[MORE]
Durissimo il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alle ultime notizie in tema di immigrazione clandestina, quelle cioè relative alle dichiarazioni di Oliviero Forti, responsabile nazionale della Caritas, il quale, riferendosi alla ripresa degli sbarchi di immigrati nel sud Italia e anche in Sicilia ha spiegato senza mezzi termini che “nonostante gli accordi con la Libia, c’è un flusso costante e una pressione migratoria che rimane sostanzialmente immutata se non aumentata”. Forti, come riportato da tutta la stampa nazionale, ha invitato la politica “a non trattare il tema dell’immigrazione in modo strumentale, perché questo significa non voler affrontare sul serio la questione”.
“Un invito – gli fa eco Maccari – che purtroppo non può che cadere nel vuoto, visto che questo Governo di chiara impostazione a trazione leghista ha da sempre puntato tutto sulle strumentalizzazioni, sulle manipolazioni, sui falsi spot utilizzati per mascherare abilmente l’inefficacia e la superficialità della propria azione. La problematica dell’immigrazione clandestina non fa eccezione, e come tutte le altre è stata gestita nella maniera peggiore, senza alcuna previsione strutturale, efficace e di lungo periodo, sfruttandone la scia di tensione e paura ad esclusivo vantaggio proprio e degli ‘amici di turno’, che stavolta si chiamano libici. Le drammatiche conseguenze di tale leggerezza, come abbiamo ribadito per mesi durante il nostro tour nei CIE e nei CARA d’Italia, continuano a subirle i cittadini italiani, defraudati nel proprio diritto alla maggiore sicurezza e qualità della vita migliore possibile, e naturalmente gli Operatori di Polizia, chiamati ad un lavoro titanico per tenere sotto controllo situazioni esplosive, mentre quei quattro spiccioli che servirebbero a garantire loro un contratto dignitoso veleggiano sul mare, verso le coste libiche, o vengono sperperati in mille altre inutili maniere”.
Altrettanto dura la posizione di Vincenzo Albanese, Responsabile della Commissione Nazionale Ufficio Immigrazione del Coisp, il quale ripercorre le tappe di una disastrosa escalation in materia. “Nel giro di poco più di un mese - ricorda Albanese - la Repubblica Italiana si trova a dover fronteggiare la guerriglia etnica. Dopo Rosarno, anche a Milano, a Lampedusa ed in tutta la Penisola si deve fare i conti con un problema fuori controllo. E puntualmente i colleghi devono accorrere per mettere una pezza ai troppi errori che si sono commessi e si stanno commettendo nella gestione del fenomeno immigrazione. Gli eventi allarmanti che si susseguono - aggiunge Albanese - dimostrano il fallimento della volontà di profitto mascherata da buonismo o da eccesso di marketing elettorale. Sia il buonismo di una certa sinistra salottiera radical chic, che il marketing elettorale del Governo berlusconiano di stampo leghista hanno infatti contribuito a depauperare di risorse - tanto per cambiare! -, gli unici uffici che nelle Istituzioni italiane conoscono a fondo il fenomeno immigrazione. Siamo assolutamente coscienti che la soluzione ad una questione tanto delicata ma complessa e vasta non si può trovare e mettere in pratica nel giro di pochi giorni, ma riteniamo di poter affermare che, posto che i flussi migratori sono fenomeni per loro natura inarrestabili, anche in questo campo prevenire è meglio che curare. E come mai si può seriamente prevenire senza una politica attenta, mirata, di lungo respiro, che punti ad interventi organici, razionali, efficienti, rifiutando soluzioni tampone o di comodo o, peggio ancora, di facciata? Gli strumenti tecnici da mettere in campo non sono poi così oscuri, ma, certo, sarebbe troppo bello e troppo ovvio chiedere a chi ha le conoscenze e le competenze giuste, vero signor Ministro?”.
“In realtà - conclude Albanese - è bene ribadirlo a chiare lettere: gli unici che finora hanno dimostrato di saper affrontare il fenomeno immigrazione sono gli uomini e le donne della Polizia di Stato, sia quando trattano con il regolare che quando trattano l’irregolare o il clandestino sono impiegati pubblici che sentono il polso della situazione: bisogna dare loro il giusto riconoscimento e le risorse, sia economiche che giuridiche per prevenire i fenomeni di violenza”.