Politica

Coisp: nel consiglio comunale di Bologna calpestato l'ABC della democrazia

Nel consiglio comunale di Bologna calpestato l’ABC della democrazia: intervengano ministro dell’interno e capo della polizia
Bolagna 27 luglio 2012 - “Il consigliere comunale di Bologna Benedetto Zacchiroli, lanciandosi come un avvoltoio sulla vicenda Aldrovandi per guadagnarsi una po’ di visibilità, ha ribadito in assemblea le farneticanti dichiarazioni annunciate a mezzo stampa, chiedendo i tesserini di riconoscimento per i poliziotti e, cosa particolarmente inquietante, l’estromissione dalla Polizia anche degli agenti condannati per pene lievi”.

Così esordisce, in una dichiarazione, il Segretario Generale del COISP Franco Maccari. “Premesso che non appare il caso di rispondere a chi dimostra di non conoscere la materia di cui parla in maniera superficiale ed avventata, ma soprattutto in maniera livorosa, strumentale e carica di pregiudizi - spiega il Segretario del Sindacato Indipendente di Polizia - riteniamo di dovere precisare che l’operato delle Forze dell’Ordine, ma anche quello della Magistratura e quindi dei giudici che scrivono le sentenze e comminano le pene, sono soggetti ad una sola autorità: la Legge. Proprio questo principio di legalità, evidentemente sconosciuto al consigliere comunale bolognese, è il fondamento dello Stato di Diritto.

E’ la legge ad evitare che la convivenza civile sia regolata dai mal di pancia del popolo e le pene siano applicate in base agli umori della folla o alla volontà dei commissari del popolo. L’equità della pena, ad esempio, è uno dei principi basilari del nostro ordinamento, e le decisioni di un giudice, che applica la pena secondo legge, non possono certo essere aggravate dal Consiglio comunale di Bologna.

Così come tra i diritti massimamente tutelati dal nostro ordinamento, c’è quello al lavoro, che è garantito anche ai poliziotti, per quanto possano essere odiati e disprezzati dal consigliere bolognese. Il legislatore ha saggiamente contemperato il diritto al Lavoro con le altre esigenze dell’ordinamento, come quella di punire gli autori di reati. Stiamo parlando dell’Abc della democrazia, ed è particolarmente inquietante che nel civico consesso di un Comune come quello di Bologna, dall’antica e solida tradizione democratica, tali principi vengano calpestati, e vengano messi agli atti quelli che appaiono veri e propri insulti a tutti gli uomini e le donne in divisa che servono con onore il Paese. Per questo ci aspettiamo, sulla vicenda, un intervento del Ministro dell’Interno e dei vertici della Polizia di Stato”.
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