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COISP: Lettera al Capo della Polizia su trattamento VITTIME alla Festa della Polizia a Roma

MILANO, 26 MAGGIO 2012- Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il CO.I.S.P. (Coordinamento per l'Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia), Sindacato della Polizia di Stato, ha inviato al Capo della Polizia in merito al trattamento delle VITTIME,  alla Festa della Polizia a Roma.

AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Prefetto Antonio MANGANELLI

 

Preg.mo Signor Capo della Polizia,

Il Coisp crede che la Festa della Polizia, la nostra Polizia, serva soprattutto ad onorare chi ha compiuto e compie quotidianamente il proprio Dovere. Termine non retorico che racchiude in sé i molti valori i quali, soprattutto oggi, sono spesso l'unica fonte di motivazione per gli uomini e le donne della Polizia di Stato. La Festa celebrata oggi in Piazza del Popolo a Roma è stata volutamente definita "sobria" e condotta in regime quasi di austerity, privando i cittadini della possibilità di vedere e toccare con mano i diversi ambiti operativi di solito allestiti negli stand delle nostre specialità e specializzazioni. Le chiediamo: quanto abbiamo risparmiato per non avere dato visibilità, nemmeno per un solo giorno, al nostro lavoro? [MORE]

Il Coisp è il Sindacato che Lei conosce per avere sempre combattuto per la memoria delle nostre Vittime, senza distinzioni, per restituire ai familiari quei riconoscimenti morali che spesso proprio le Istituzioni negavano. Una questione di principio, non di denaro. Ed il Coisp ha creduto e crede che la dignità dei familiari delle vittime non possa essere messa in secondo piano, mai! Tanto meno all'indomani del 23 maggio, dove noi, ed anche Lei, eravamo presenti a Palermo per ricordare le vittime delle stragi del 1992. Invece proprio la nostra Festa, per responsabilità che Lei saprà accertare, ha fatto fare un gigantesco passo indietro alla nostra Istituzione!

La giornata, che abbiamo appena vissuto, non sarà ricordata per il 160° anniversario, bensì per l'incredibile situazione vissuta da ospiti particolari: decine e decine di familiari di nostre vittime o gli stessi colleghi rimasti menomati per causa di servizio, spesso persone anziane, verso le quali è doveroso non solo un invito, ma anche rispetto! Solo il personale che aveva il compito di accoglienza ed accompagnamento, può essere ben segnalato per disponibilità e sensibilità!

Ma quale assenza di buon senso può avere portato qualche tecnocrate a pensare di lasciare sotto il sole cocente per oltre quattro ore queste persone, senza nemmeno una tettoia, elemento non trascurabile anche nel caso, non improbabile, di pioggia? Quanto abbiamo risparmiato eliminando quella copertura, che peraltro è stata lasciata al palco delle Autorità? Abbiamo risanato con questa bella trovata i bilanci dello Stato? Questa "sobrietà", di cui facciamo le spese ogni giorno, la rispediamo al mittente!

Ci paghiamo le uniformi, diamo da mangiare agli affamati che ci vengono recapitati nei Commissariati, rattoppiamo ovunque le falle che i continui tagli hanno creato e continuano a creare nel sistema sicurezza per non farne pagare le spese ai cittadini. Amiamo, come certamente ama Lei, il nostro lavoro e lo portiamo avanti nonostante prospettive sempre più fosche per i diritti del personale. Noi lo facciamo per scelta, consapevole.

Ma i familiari presenti oggi in Piazza del Popolo a Roma non hanno scelto di diventare orfani, vedove, di perdere un figlio. Ed oggi la Polizia non ha dimostrato di essere degna dell'amore che quelle persone hanno dimostrato, volendo essere presenti.

Sta a Lei, Prefetto Manganelli, riparare a quanto accaduto oggi.
Sulla dignità noi non retrocediamo di un passo.

Il Segretario Generale del Coisp
Franco Maccari

La Redazione