Codacons: Trenitalia in perenne ritardo. Esposto all’antitrust per pubblicità ingannevole
Politica Calabria Catanzaro

Codacons: Trenitalia in perenne ritardo. Esposto all’antitrust per pubblicità ingannevole

sabato 2 febbraio, 2019

Calabresi doppiamente penalizzati, esposto all’antitrust per pubblicità ingannevole
REGGIO CALABRIA 2 FEBBRAIO - Sono sempre maggiori le segnalazioni che riceviamo sui ritardi cronici delle “Frecce” che collegano la Calabria con il resto del paese. Ritardi che generano proteste - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons - più che giustificate, visto che le “frecce” di Trenitalia costano un bel pó. Da Reggio Calabria per arrivare a Roma, in seconda classe, si spendono anche 92,90 euro, stando alle tariffe base. E, per una somma del genere - prosegue Di Lieto - il servizio che i passeggeri si attendono dev’essere sicuramente superiore alla media. Di certo si può risparmiare sul prezzo del biglietto, acquistandolo con molto anticipo. Ma quello che preoccupa il Codacons sono i tempi di percorrenza. Ci viene rappresentato - si legge nel comunicato diffuso dall’associazione- un “puntualissimo ritardo” sulla tratta Reggio Calabria - Roma Termini che, mediamente si aggira sui 27 minuti, rispetto ai tempi di percorrenza pomposamente pubblicizzati.

Tanto - prosegue Di Lieto - costituisce non solo una forma di pubblicità ingannevole, tale da indurre i viaggiatori ad optare per il treno, confidando proprio nel rispetto dell’orario di arrivo ma, soprattutto, una beffa perché non permette ai Consumatori di ottenere alcun rimborso, quale diretta conseguenza del ritardo. Trenitalia, infatti, prevede indennizzi a partire dai 30 minuti di ritardo, riconoscendo un bonus a partire dal 25% del prezzo del biglietto. Una situazione situazione inaccettabile proprio perché generalizzata e che ha spinto il Codacons a presentare un esposto all'Antitrust chiedendo di aprire un procedimento nei confronti di Trenitalia per pubblicità ingannevole. Promettere di condurre i Calabresi, ad esempio, da Lamezia a Roma, in appena 3 ore e 39 minuti, nei fatti, continua a rimane un “inganno”.




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