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Riceviamo e pubblichiamo
CATANZARO 25 NOVEMBRE - I Cittadini non devono pagare le perdite di una rete colabrodo
L’interrogativo: come sono state pulite Scuole e Uffici pubblici Scuole senz'acqua nei rubinetti e nei servizi igienici. La più elementare delle norme igieniche ignorata. Terzo mondo ? No, o meglio, forse no, siamo solo a Catanzaro. [MORE]
Capoluogo di regione cronicamente assetato, per colpa di una rete idrica che definire fatiscente è un complimento.
Eppure il legislatore ha previsto un preciso obbligo per la Regione e per il gestore del servizio idrico integrato - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons - provvedere alla manutenzione delle reti.
Magari, invece di accanirsi contro i bimbi che giocano in strada, bisognerebbe puntare i riflettori sulle responsabilità di So.R.I.Cal. ovvero la società composta dalla Regione e dalla multinazionale francese Veolia, cui è stata affidata “la gestione, il completamento, l’ammodernamento e l’ampliamento degli schemi idrici...”
Praticamente i padroni dell’acqua.
Ma come possiamo ipotizzare che il Sindaco di Catanzaro possa mai rivolgere i suoi strali contro quella società di cui egli stesso è stato il massimo esponente ?
Chissà forse domani potrebbe ritornare in sella...e quindi zitto e acqua in bocca.
Anzi solo zitto, perché l’acqua, come dicevamo, non c’è.
Eppure qualcosina da contestare a Sorical ci sarebbe - continua l’avv Di Lieto - viste le somme che i Cittadini di Catanzaro versano, indirettamente, alla società proprietaria dell’acqua.
Il Codacons lancia una provocazione, proponendo al Sindaco Abramo di agire nei confronti di Sorical affinché restituisca alle casse comunali tutte quelle somme corrisposte dai cittadini Catanzaresi, negli ultimi 10 anni, a fronte delle innumerevoli perdite nonché indennizzare la città per i cronici disagi in cui è costretta a vivere e che finiscono per stravolgere le normali abitudini di vita.
Se vuole davvero farlo, siamo pronti a sostenerlo in questa battaglia di civiltà, afferma il Codacons.
I presupposti normativi ci sono tutti - continua Di Lieto - riferendosi agli obblighi cristallizzati nel Testo unico dell’Ambiente. Occorre “solo” la volontà politica di tutelare Catanzaro.
Già, tutelare Catanzaro. Intanto oggi le scuole sono regolarmente aperte, perché nessuno ha ritenuto di intervenire.
Ci chiediamo, ma se ieri dai rubinetti non veniva fuori neppure una goccia d’acqua, come sono state pulite Scuole ed Uffici pubblici?
Scuole chiuse o aperte, ai posteri l’ardua sentenza, ma perché sono le famiglie a dover decidere?
Perché da palazzo de Nobili si tace?
Evidentemente si confida in San Vitaliano.
Ma il santo ci perdonerà se riteniamo che i Catanzaresi siano “cornuti e mazziati” - incalzano dal Codacons - infatti non solo si trovano perennemente senz’acqua ma devono, addirittura, pagare il costo della dispersione, delle enormi perdite e falle di una rete colabrodo.
Per questa ragione riteniamo che pretendere la ripetizione dei costi delle perdite (che oggi paghiamo) sia oramai imprescindibile.
Se la volontaria politica esiste - concludono dal Codacons - siamo pronti a supportare questa “guerra” con Sorical nell’interesse degli Utenti