Cronaca
Clonavano carte di credito per scommettere online
ISERNIA, 26 MARZO 2013 - Sono stati denunciati alla Magistratura dalla Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Isernia, cinque truffatori i quali dovranno rispondere, di accesso abusivo ad un sistema informatico ed indebito utilizzo di carte di credito. Tre di questi sono residenti nella provincia di Napoli, un altro in provincia di Varese ed un altro ancora residente a Roma. Pare che vi siano altre tre persone complici ma che non siano state ancora identificate.
Gli indagati sarebbero ritenuti responsabili di transazioni disposte on-line, in favore di siti specializzati nelle scommesse sportive, utilizzando però soldi altrui per giocare su internet. Tali truffatori, secondo gli investigatori, sarebbero riusciti a procurarsi i codici d’accesso di carte di credito intestate ad alcuni molisani. In tal modo avrebbero ottenuto un beneficio utilizzatndole illecitamente per effettuare le scommesse online sui conti gioco a loro intestati.
Le indagini hanno avuto inizio grazie ad una denuncia effettuata da un cinquantottenne della provincia di Isernia, che avrebbe appunto segnalato ammanchi di denaro sul proprio conto corrente. La Procura di Campobasso ha così disposto le indagini e da una denuncia.
Le vittime di tale truffa, hanno dichiarato agli inquirenti di aver notato dei notevoli buchi dalle rispettive carte di credito ed osservando gli estratti conto, si sono accorte di numerose operazioni di addebito, non riconosciute, effettuate a favore dei siti di scommesse sportive.
L’attento lavoro della Polizia Postale ha permesso di risalire ai responsabili e denunciarli.
Attualmente si stanno ricercando i complici. Sempre la Sezione Polizia Postale di Isernia ha deferito una donna della provincia di Alessandria, resasi responsabile del reato di ricettazione. Questa utilizzava, ormai da mesi, un telefono cellulare LG T310, il cui furto era stato denunciato la scorsa estate da un trentatreenne residente nella Provincia di Isernia. Alla identità della donna si è risaliti grazie all’analisi del traffico telefonico generato dal telefono rubato.
Foto di repertorio
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