Cronaca
Civis a Bologna: il progetto della discordia
BOLOGNA, 23 OTTOBRE - Dopo l’ennesima interruzione del criticato progetto “Civis”, in giunta comunale è scoccata l’ora della caccia alle streghe. Secondo un memoriale presentato dal sindaco Virginio Merola, la responsabilità della vicenda ricadrebbe interamente sulla giunta di centrodestra Guazzaloca: fu infatti quest’ultimo, sostiene Merola, ad approvare il progetto e a nominare il presidente Atc (Maurizio Agostini) che firmò il contratto con Irisbus.[MORE]
Un “rovinoso” accordo che, per via delle proibitive clausole previste in caso di rescissione anticipata, impedì al successore Sutti di tagliare i ponti con Irisbus.
L’opposizione da parte sua, non intenzionata a subire in silenzio “le accuse” della maggioranza, ha risposto colpo su colpo per bocca di Manes Bernardini (Lega Nord) infuocando i toni del dibattito: “Siamo indignati dalla gestione di questa vicenda. Se davvero sapevate che i mezzi non andavano, perché la giunta Cofferati non lo disse? Perché cercò sempre di convincerci che il Civis era il mezzo migliore del mondo?"
Nonostante il rilancio dei cantieri (due terzi dell’opera erano stati infatti conclusi) fosse una delle priorità del sindaco Merola e del presidente Atc Francesco Sutti, il lato peggiore della politica è nuovamente emerso: in un tragicomico scambio di accuse tra maggioranza e opposizione, il classico scaricabarile, si rischia non solo l’ulteriore ritardo nella riqualificazione del Civis, ma anche l’abbandono di grandi opere pubbliche come la “nuova” (il progetto è del 2008) stazione di Bologna “Isozaki” (dal nome del famoso architetto giapponese Arata Isozaki), il cui progetto preliminare vedrà forse la luce nel 2014.
Gianluca Francesco Pisutu