Politica
Quel «tuttavia»di Civati che ha fatto arrabiare i suoi
ROMA, 24 FEBBRAIO 2014 - Pippo Civati lo abbiamo conosciuto come l’anima di sinistra del Partito Democratico. Non votò la fiducia a Letta ed appoggiò la candidatura di Stefano Rodotà a Presidente della Repubblica, diversamente delle direttive date dal suo partito, il PD.
Poi, in veste di ribelle, sfidò Matteo Renzi e Gianni Cuperlo alle primarie per la segreteria del Partito Democratico, portando a casa un bel risultato e tantissimi sostenitori della sinistra “dura e pura”. Gli stessi sostenitori che in queste ore, sulla rete e soprattutto su Twitter si stanno dichiarando delusi e traditi dal Pippo nazionale, l’ex Leopolda che rinnega le sue origini renziane.
Per ogni frase di Matteo Renzi smentita poi dai fatti (famoso ormai quell’«Enrico stai sereno» che in realtà annunciava il triste epilogo di Letta), è possibile trovare una dichiarazione dell’Onorevole Civati diversa dalla conseguente azione.
Che sia per spirito di partito o per interesse personale anche questa volta Civati una ne pensa e mille ne fa. «Ciao Matteo, devo dirti in due minuti che stai sbagliando. La nostra generazione sta andando al governo non con il voto popolare ma con una manovra di palazzo che neanche Mariano Rumor avrebbe fatto, tuttavia ho deciso di votare la fiducia». Così Civati ha finalmente benedetto il governo Renzi, quel classico governo che tutti odiano ma tutti votano (se solo lo sapesse il povero Prodi).
Almeno non ci sarà scissione nel PD e Civati ed i suoi non saranno costretti ad emigrare in altri partiti (vedi Sel) o a creare gruppi misti con i pentastellati dissidenti.
Una cosa è certa, ancora una volta Civati delude i suoi. Su twitter infatti, la piazza telematica più utilizzata dai civatiani non poche persone hanno reagito male a questa dichiarazione di voto del loro leader tant’è che nel mondo degli hastag ne circola uno parecchio offensivo: #civatiinfame.
Tanto per citarne alcuni: «Civati ci sei o ci fai? Ti do la fiducia ma stai sbagliando…» ed ancora: «Civati non è più coerente, non votò la fiducia a Letta ma sì a Matteo». «Civati sei solo chiacchiere e chiacchiere».
Ma c’è chiaramente chi difende la scelta del leader della minoranza del PD. «Civati ha fatto un gran bel discorso. Onesto e chiaro» oppure «Gli attacchi a Civati sono ridicoli e ipocriti. Entrate in un partito e investite tempo ed energia. Poi vedete…»
Mentre la rete si divide la fiducia al nuovo governo alla Camera fa il suo corso. Anche Fassina (quello del «Fassina chi?» cit. Matteo Renzi) ha deciso di non creare alcuno strappo e votare sì. In poche parole tutti lo odiano e tutti lo votano. Della serie: il coraggio delle nostre idee. [MORE]
Sergio Sulmicelli
foto da: corriere.it