Politica

Civati: non ci sarà alleanza con il PD

MONZA, 23 NOVEMBRE – Giuseppe Civati, deputato e segretario di Possibile, ha rivolto via web un’invettiva contro alcuni esponenti del Partito Democratico, dal quale lui stesso uscì nel 2015 ufficialmente dopo aver votato contro l’approvazione dell’Italicum, ma già da tempo in disaccordo con la linea politica che era stata assunta dal partito. [MORE]

“Costruiscono una legge elettorale bloccata, in cui il voto non è libero a tutto vantaggio dei capi di partito che redigeranno le liste, prendono da anni scelte autonome, senza interpellare nessuno anzi devastando chi non è d’accordo e facendo sparire i più critici, poi, smarriti, ci cercano con lo sguardo per chiederci di allearci con loro”. Il Deputato monzese ha quindi proseguito criticando le recenti aperture dei Dem ad un dialogo sul lavoro, rivolte soprattutto a Bersani ed ai suoi fedelissimi, poi subito smentite dalla Segreterìa del partito.

Civati ha inoltre ricordato le accuse ai dissidenti sinistrorsi contenute nel libro “Avanti”, scritto da Matteo Renzi, ma anche le pagine troll sui social che negli ultimi mesi avrebbero diffuso post e commenti diffamatori contro vari ex-esponenti di minoranza usciti dal Partito (da ultimo, il Presidente del Senato Pietro Grasso).
Le parole di Civati sono volte a mantenere compatto il fronte a sinistra del Partito Democratico, in virtù dei tentativi di mediazione delle ultime settimane. Dopo Fassino, l’ultimo a provarci è l’ex-Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che afferma di essere stato incaricato da Romano Prodi di “trovare il modo perché gli ex-Dem ci ripensino, per non regalare il Paese a chi lo ha rovinato negli anni”. Dal momento che lo stesso Pier Luigi Bersani aveva ieri dichiarato di tenere ancora la porta aperta, gli altri leader della coalizione (ancora in erba) cercano ora di serrare le fila per la costruzione di un’offerta politico-programmatica comune, ma alternativa al PD.

Nel prossimo fine settimana, infatti, si terranno delle assemblee provinciali in tutta Italia, nel corso delle quali verranno eletti i 1500 delegati per la successiva assemblea nazionale. Probabilmente verrà costruita dunque una lista unitaria con i candidati di Sinistra Italiana, Possibile e Movimento Democratico e Progressista, lista della quale si attendono l’atto fondativo, il nome ed il simbolo. È ad ogni modo sempre Civati, dal suo blog, a ricordare che la rottura non si è consumata negli ultimi tempi, quanto piuttosto nel corso di una legislatura in cui ci sarebbero state “pessime riforme di lavoro e scuola, scelte economiche di sapore squisitamente elettorale, politiche ambientali timide o addirittura fossili, innalzamento della soglia del contante, regimi fiscali troppo favorevoli ai più benestanti”, ma anche a causa di una continua ricerca di consensi a destra.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: huffingtonpost.it