Politica

Cittadinanza e ius soli, questioni di primo piano per gli immigrati. Parla Franco Marcuzzo (ANOLF)

TREVISO, 18 GIUGNO 2013- Un problema di questioni ideologiche è alla base dei discorsi che stanno circolando in questi giorni sullo ius soli. Ad affermarlo è Franco Marcuzzo, presidente della sezione trevigiana dell’Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere (ANOLF).[MORE]

Già il ministro Cécile Kyenge aveva sollevato un polverone all’indomani dell’insediamento del governo Letta, dopo aver ricevuto la carica di ministro della Cooperazione internazionale e dell’Integrazione ed aver proposto l’introduzione dello ius soli per i bambini stranieri nati in Italia. In questo esecutivo da Armageddon, dove i ministri sembrano dover salvar il mondo (o in questo caso quantomeno risollevare un Paese martoriato dalla crisi), il ministro Kyenge si è subito fatta notare, scegliendo come primo obiettivo del suo mandato una delle questioni più spinose. Una questione che la Lega Nord, in particolare, non digerisce proprio. Lo ha espresso molto chiaramente il sindaco di Verona Flavio Tosi, minimizzando in particolare l’importanza che la cittadinanza ha per gli immigrati. Su queste affermazioni si è espresso Franco Marcuzzo, sostenendo che “le sue sono battute fortemente condizionate da questioni ideologiche. La questione della cittadinanza per gli immigrati resta di primaria importanza”. In particolare il presidente dell’ANOLF Treviso, ha detto che “questo è un segnale che non abbiamo ancora accettato di essere già una società multietnica. Siamo una società in trasformazione, con persone di provenienza diversa, di culture diverse. I bambini degli immigrati giocano con i bambini italiani, frequentano le stesse scuole, partecipano della stessa vita sociale. Perché non dovremmo riconoscere loro gli stessi diritti”. Per quanto riguarda il ministro Kyenge poi, Marcuzzo esprime il suo stupore. “Quando la signora Cècile Kyenge è stata eletta ministro tutti si sono stracciati le vesti. Eppure è cittadina italiana e lo è diventata grazie alla legislazione attuale, quella che i duri e puri vorrebbero difendere. E’ un ministro frutto di questa legge, non capisco di cosa si lamentino”. A suo avviso “bisognerebbe intavolare un discorso serio in merito, non far finta di chiacchierare, anche se il fatto che se ne parli è comunque positivo”.

Federica Sterza

Foto www.trevisotoday.it