Cronaca

Città della scienza, il Procuratore Colangelo parla di incendio doloso

NAPOLI, 06 MARZO 2013- L'ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti che indagano sull'incendio che ha distrutto Città della Scienza è quella di incendio doloso. Lo rende noto il Procuratore di Napoli Giovanni Colangelo in un incontro svoltosi in mattinata col ministro Severino, nei locali devastati della struttura simbolo di Bagnoli. [MORE]

Già coi primi sopralluoghi, data la velocità con cui le fiamme si sono estese, andando ad aggredire l'intera superficie occupata dalla cittadella, si era posta in essere l'idea che dietro tutto questo ci fosse una mano criminale. Un commando venuto dal mare, forse. Ma nell'intento di non trascurare alcuna pista, si vagliano tutti gli indizi e i materiali a disposizione, compresi una serie di campioni già inviati ai laboratori centrali della polizia per accertamenti e alcune immagini, dalle quali si spera di ricavare qualche elemento in più. Ma il lavoro della Procura resta lungo. Molte, peraltro, le probabili piste: la camorra in primis, ma anche la lotta spietata per gli appalti e il disagio esasperato dei dipendenti, al rosso da undici mesi.

Nell'attesa di capirne di più Napoli si lascia cullare dalle parole d'amore di Saviano per questo lembo di terra "ai piedi della collina di Posillipo, che sente l'alito della meravigliosa isola di Nisida". Fanno corpo unico con la speranza di una terra che non sa arrendersi, neanche quando " è ferita a morte". 'Ricostruiamo Città della Scienza', l'hashtag più cliccato degli ultimi giorni, è la propaggine virtuale d'un desiderio reale. Quello di rinascere, fenice, dalle ceneri.

Emmanuela Tubelli