Cronaca
Cisal, sanità in ritardo nel pagamento degli stipendi al personale e carenze di organico
29 APRILE 2014 - Nell’imminenza delle festività Pasquali, siamo stati costretti ad intervenire per segnalare delle disfunzioni organizzative e, conseguentemente, dei disservizi cui va incontro l’utenza che quotidianamente - e in modo particolare nelle ore serali e notturne - si reca presso il reparto di pediatria dell’Ospedale di Soverato.
Ora, a distanza di alcuni giorni ci vediamo, nostro malgrado (lamentare l’impossibilità di prestare a dovere la propria opera, specialmente in campo sanitario, non fa certamente piacere), costretti a segnalare l’aggravarsi di questa emergenza sanitaria presso il nosocomio soveratese.
L’intero ospedale rischia, nonostante la più totale disponibilità dei sanitari presenti, l’impossibilità di fornire i richiesti interventi e le necessarie cure ai pazienti.
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Nel reparto di pediatria, in stretta attinenza – sia logica che normativa - con quello di ginecologia ora, sono soltanto due i pediatri costretti ad alternarsi tra loro. Il che, con le nascite “fortunatamente” in aumento e la conseguente necessità di più frequenti consulenze, rischia di paralizzare anche nelle ore diurne, il reparto.
Il reparto di ortopedia deve quotidianamente – causa anche la soppressione di analogo reparto in diverse altre strutture - far fronte ad un numero di richieste di prestazioni di gran lunga superiore alle proprie possibilità.
Da ultimo - ma non certamente da meno, anzi, afferma Edoardo Posca del Coordinamento Cisal Sanità - con rammarico si prende atto del mancato pagamento degli stipendi del mese di Aprile. La circostanza è particolarmente spiacevole non solo per le difficoltà del personale di onorare scadenze come mutui, prestiti e bollette ma soprattutto perché il ritardo coincide con le recenti festività pasquali, che comprensibilmente possono avere determinato spese familiari aggiuntive e/o impreviste, soprattutto per quelle famiglie monoreddito.
I dipendenti –prosegue il Vice Coordinatore Cisal Sanità- si chiedono (e girano la propria domanda all’azienda) quali possano mai essere state le ragioni dell’accaduto. In ogni caso, non si poteva pensarci in tempo ed evitare il problema? Almeno qualcuno avesse avuto la gentilezza di avvertirci dello spiacevole ritardo. Eppure – incalzano Posca e colleghi – tramite la casella di posta elettronica aziendale che di noi ciascuno possiede giungono, queste si puntualmente, numerose comunicazioni relative a concerti di Natale, Pasqua e similari.
Dicano, i vertici Asp, se è loro intendimento porre rimedio alle carenze d’organico in essere e risolvere le gravi problematiche esistenti.
Lo dicano pure i vertici aziendali – chiosa la Cisal -, se il loro intento è quello di giungere pian piano alla soppressione dei suindicati reparti. Se così non è, agiscano adeguatamente e prendano immediatamente le dovute contromisure.
Diano delle saggie e positive risposte ai lavoratori aziendali e a tutti i cittadini che quotidianamente incontrano sempre maggiori difficoltà e si chiedono che fine farà questo presidio sanitario.
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Un Ospedale che – concludono Posca e Iuliano - non è forse superfluo rammentare, specialmente nel periodo estivo quando la popolazione costiera, tra vacanzieri locali e turisti provenienti numerosi da ogni dove, aumenta a dismisura, è il punto di riferimento per una moltitudine di individui .
A tutte queste persone, potenziali pazienti, grandi e piccoli, cosa dovranno (o potranno mai) dire i sanitari soveratesi, impossibilitati a prestare adeguate cure ed assistenza?
Cosa dice e dirà, a costoro, l’Azienda Sanitaria?
Il Responsabile Ufficio Stampa e P.R.
Antonello Iuliano
Il Vice Coordinatore Provinciale
Cisal CGU Sanità -- Edoardo Posca