Sport

Cip Sardegna: strepitoso successo per le Pari Olimpiadi di Quartucciu

CAGLIARI, 5 SETTEMBRE 2017 - Carrozzine e protesi metalliche si aggirano in un coacervo di astanti, come se niente fosse, in un clima di normalità che gli atleti paralimpici hanno giudicato surreale ma godibilissimo.
Un segno tangibile di come la Sardegna ha fatto passi da gigante nella corsa verso la parità assoluta? È ancora troppo presto per esultare fino a questo punto, ma al Centro Commerciale Le vele e Millennium di Quartucciu il CIP Sardegna aggiunge con orgoglio un altro mattoncino alla costruzione di una sempre più moderna immagine dei suoi atleti e del movimento isolano che coinvolge 24 federazioni e 8 discipline sportive.
Il Comitato isolano paralimpico ha dispiegato le proprie eccelse individualità che, sapientemente amalgamate, hanno partorito un evento da mandare di diritto agli annali della sua giovane storia.
Per la manifestazione Pari Olimpiadi svoltasi il 2 e il 3 settembre nessuno degli addetti ai lavori si aspettava un successo così straripante, anche se il Centro Commerciale di Cagliari – Quartucciu rappresentava un ottimo biglietto da visita per attrarre folle importanti. Le gallerie sono state visitate in lungo e in largo, le specialità paralimpiche che hanno trovato sistemazione sia all’interno, sia nelle aree all’aperto, sono state collaudate senza sosta da bambini in visibilio: nella loro innocente curiosità sono riusciti a coinvolgere genitori, zii e nonni che alla fine sono rientrati a casa stanchi ma con una percezione nuova nei confronti di chi riesce ad esprimere con le proprie abilità una personalissima concezione di sport. Ma ciò che ha reso più felici gli organizzatori, è stata la presenza numerosa di persone con disabilità che forse hanno capito come attraverso lo sport la loro esistenza potrà cambiare completamente perché oltre gli allenamenti, si aprono nuovi orizzonti sotto il profilo umano e relazionale.

INSIEME SI POSSONO COSTRUIRE IMMENSE DISTESE PIANEGGIANTI

All’appello del Cip Sardegna hanno risposto le seguenti discipline: Tiro con l’Arco, Tennistavolo, Sitting Volley, Boccia, Calcio Balilla, Pesi, Badminton, Atletica, Slalom in Carrozzina, Scherma, Pugilato, Handbike, Showdown, Sport Orientamento. Uno sforzo immane ha contrassegnato l’allestimento e il coordinamento delle Federazioni sportive, dei volontari e la messa a punto in sintonia con il direttore del Centro Commerciale “Le Vele” Marcello Manca e il Comune di Quartucciu che con grande interesse ha voluto patrocinare l’iniziativa.
Assente per motivi istituzionali il presidente del CIP Sardegna Paolo Poddighe, la direzione dei lavori è stata affidata al vice presidente vicario Simone Carrucciu: coadiuvato magnificamente dai suoi compagni di avventura Stefano Cau e Cristina Sanna è riuscito a far funzionare tutto alla perfezione.
Sul fronte dell’animazione, tra una postazione e l’altra, si è distinta Benedetta Capai che con il suo stuolo di volontarie ha dato man forte agli ospiti d’eccezione della manifestazione. A partire dall’unica boxeur amputata al mondo Erika Novarria; il suo innato carisma ha incantato la platea. Grandi trascinatori sono stati anche gli atleti paralimpici Vicco Irbin, Moreno Marchetti e Massimiliano Manfredi: i loro meriti sono di aver dato l’impronta giusta per scatenare un’euforia globale che ha coinvolto anche gli attigui esercizi commerciali, di sicuro contenti per tanti aspetti.

ERIKA NOVARRIA: NULLA È IMPOSSIBILE

“L’arrivo in Sardegna è stato un disastro per via dei ritardi aerei. Ritrovandomi stanca morta mi sono detta che avrei fatto una brutta figura, ma appena varcata la soglia del centro commerciale sono stata subito rapita dall’indescrivibile entusiasmo di tanti piccoli fans che mi hanno fatto dimenticare istantaneamente le noie del viaggio”. Queste le prime sensazioni di Erika Novarria, boxeur che dopo l’amputazione della gamba aveva deciso di mollare. Ma una donna dal forte temperamento e affabile con tutti non poteva rimanere fuori dal ring. E a Cagliari tutto il bello del suo carattere è venuto fuori con naturalezza.

A Quartucciu cosa hai provato esattamente?
La sensazione bellissima è che io e i miei piccoli amici ci siamo ritrovati sullo stesso livello paritario. L’esperimento in definitiva lo reputo riuscitissimo. Il sorriso dei bambini e delle ragazze che hanno voluto provare con i guantoni, è per me una sensazione fantastica. Sono atterrata con gioia all’aeroporto di Elmas e me ne vado con un gran bagaglio in più pieno zeppo di emozioni.

Fino a che punto si è spinta la curiosità dei tuoi nuovi fans?
In realtà, per la prima volta, certe domande non me le hanno fatte. Tutti si sono voluti mettere in gioco e provare direttamente, senza chiedere. Questo è molto strano anche per me, la ritengo una sensazione stupenda perché ogni meeting ha le proprie sfumature e Quartucciu la ricorderò per questo particolare. Credo che sia andata in scena la parità autentica.

Cosa ti riserverà il futuro?
Lotterò strenuamente per avere la parità nella mia disciplina. Amputati o disabili che fanno boxe attualmente non ce ne sono; resto l’unica e mi piacerebbe giocare con gli atleti senza disabilità per avere le stesse opportunità e per dimostrare che i miei movimenti sul ring sono praticamente identici.

Le tue apparizioni agonistiche come sono andate?
A Luglio ho fatto la prima uscita ufficiale, per di più vincendola. Dovrebbero applicare una normativa sperimentale, approvata dalla Federazione Pugilistica Italiana, che per i prossimi sei mesi mi consentirà di gareggiare tranquillamente con i miei pari categoria. Se ciò funzionerà si apriranno nuove prospettive per tutti gli amputati che vorranno cimentarsi nella mia stessa disciplina. E per me, essere l’apripista nel mondo è fonte di grande soddisfazione, anche se sono ben conscia che non sia semplice.

Non dimenticherai mai la tua esperienza oltre Oceano..
Negli States ho incontrato una collega che ha cominciato ad allenarsi dopo che mi ha seguito sui social. Lì abbiamo dato vita ad un match senza verdetto ricco comunque di soddisfazioni. [MORE]

La tua giornata tipo?
Dopo otto ore di lavoro come impiegata frequento tutti i giorni la palestra Testudo di Cernusco sul Naviglio. Sono seguita dal maestro Taverniti che stimo profondamente che ha ancora voglia di fare come se fosse un ragazzino.

Lancia un appello
Venite a queste iniziative, provate con gioia gli sport paralimpici; vi aspetto sul ring.

VOCI DALLE GALLERIE

Simone Carrucciu (vice presidente vicario Cip Sardegna): “Siamo soddisfatti e felici per la grande riuscita della manifestazione. Il primo grazie va a tutti coloro che hanno partecipato: visitatori, atleti e volontari. Il secondo, molto speciale, lo rivolgo alle singole Federazioni Sportive affiliate; con la loro preziosa disponibilità in un format organizzativo ormai collaudato e coinvolgente, in continuità con i numerosi eventi organizzati in questi ultimi due anni dal CIP Sardegna, hanno lasciato il segno in una manifestazione che ha visto le Gallerie “Le Vele” e “Millennium” pullulare di presenze, quelle che si vedono nelle grandi occasioni. Questa intesa con il Centro Commerciale penso che abbia portato tanti vantaggi ad entrambi e centrato in pieno quello che era l’obiettivo comune: Sport & Integrazione Sociale. Doveroso il ringraziamento a tutto lo staff del Centro capitanato dal Direttore Marcello Manca. Anche la municipalità di Quartucciu ha potuto prendere confidenza con una realtà sportiva in forte espansione e che riserverà tante sorprese anche in futuro. Concludo con un grande ringraziamento a tutto lo staff del CIP Sardegna che ha collaborato all’organizzazione dell’evento. Ora lavoriamo per i prossimi e numerosi impegni nel nostro fitto programma”.

Marcello Manca (Direttore del Centro Commerciale Le Vele e Millennium): “Siamo molto soddisfatti perché lo spirito dell’iniziativa è stato colto in pieno. Bambini, giovani e anziani hanno potuto provare le stesse sensazioni a contatto con le discipline paralimpiche. Reputo tutto ciò molto bello. Grazie all’azione positiva posta innanzi tutto dagli atleti e poi dai tecnici e i volontari, ammirevoli nel coinvolgere le persone presenti che a loro volta hanno risposto in maniera allegra e positiva. Spero che le persone con disabilità non praticanti alcun sport possano aver trovato l’ispirazione giusta per iniziare una nuova vita, grazie anche all’esempio che molti atleti paralimpici hanno dato durante le loro dimostrazioni. L’essenziale era ampliare questo movimento e grazie alla visibilità del nostro Centro Commerciale, penso che si sia centrato in pieno l’obiettivo. Ho fatto i complimenti ad una signora che ha recepito in pieno il clima di questa manifestazione. Infatti ha provato la stragrande maggioranza delle discipline presenti. Il giorno dopo l’ho rivista praticarli, ma con addosso la maglietta dei volontari. Chi ha organizzato le cose è stato il CIP Sardegna con tutti i suoi collaboratori e le Federazioni affiliate. Noi abbiamo fornito entusiasticamente un supporto logistico e operativo. Penso che se il CIP bussasse nuovamente alla nostra porta, se ne potrebbe sicuramente riparlare; sarebbe bello farlo diventare un appuntamento fisso”.

Stefano Cau (Referente impiantistica sportiva CIP Sardegna). Come le precedenti esperienze che mi hanno visto coinvolto, penso che tutto sia andato per il meglio. Nonostante la fatica e i problemi che gli allestimenti di questo tipo comportino, è sempre una gran bella soddisfazione vedere queste cose finalmente realizzate. I muri da saltare ci sono sempre però, un poco alla volta si riesce ad abbassarli. Basta guardarsi intorno per capire che gli sforzi intrapresi dal CIP nell’ultimo anno abbiano prodotto maggiore interesse attorno alle nostre tematiche; soprattutto abbiamo creato più vetrine da cui poter osservare meglio l’evoluzione del movimento. In futuro continueremo a puntare prevalentemente su questo tipo di attività in attesa di nuove idee. Intanto ci piace risaltare che in tanti ci stanno chiedendo di organizzare eventi simili nelle zone interne della nostra isola. E si propongono perché vedono dei risultati molto soddisfacenti in questo specifico settore”.

Elisabetta Contini (Assessore Sport e Cultura Comune di Quartucciu): “Da questa due giorni ho avuto bellissime sensazioni ed incredibili emozioni. Ho preso contatto con una realtà per me nuova, assaporando un aspetto dello sport che avevo sentito raccontare. Mettere a contatto sport e vita quotidiana per confrontarla con atleti che hanno particolari specificità, è una sensazione fantastica. Ci si rende conto che tutti quanti, indistintamente, abbiamo peculiarità fisiche. E’ mio interesse portare nelle vie della nostra cittadina manifestazioni di questo tipo, in modo tale da spingere i giovani ad avere un approccio diverso con chi non è perfettamente simile a loro e ad comprendere le difficoltà che stanno alla base di certi comportamenti. Rimango meravigliata dalla facilità con cui si muovono gli atleti paralimpici nei loro contesti. E nel vedere i ragazzi mettersi in discussione: dopo un’iniziale titubanza, hanno manifestato il desiderio di giocare con loro e complimentarsi per gli eccezionali gesti atletici mostrati”.

Luigi Salis: (Delegato Provinciale CIP e tecnico di Showdown): “Possiamo ritenerci molto soddisfatti della manifestazione, positiva in tutti i sensi. Sono stati tantissimi gli adolescenti che si sono voluti misurare con il tennistavolo adatto ai non vedenti. In tanti hanno manifestato le proprie paure, sollevandosi improvvisamente la benda, difficoltà comprensibili soprattutto nei bambini. La ruvidezza del tavolo da Showdown ricordava ai bambini determinate situazioni che col tatto le ricollegavano a cose conosciute. E poi molto godibili sono state le sfide tra genitori: man mano che prendevano confidenza col campo, aumentava a dismisura la loro foga. In tanti si fermavano per complimentarsi del lavoro che il Comitato Italiano Paralimpico sta svolgendo in questo periodo. Iniziative di questo tipo servono anche nell’ambito della sensibilizzazione e dell’educazione”.

Benedetta Capai (Organizzazione Pari Olimpiadi): “Ho pianto tantissime volte nel corso della due giorni. Aver visto la partecipazione attiva da parte di nuovi potenziali atleti paralimpici mi ha fatto capire che lo scopo primario dell’iniziativa era stato raggiunto in pieno. Si aggiunga che anche il resto dei visitatori hanno manifestato tanta sensibilità nei confronti di queste discipline, cimentandosi senza paura o pregiudizi e palesando tanto divertimento. Non smetto di sorridere un secondo perché sono felicissima di come è andata la manifestazione. Voglio ringraziare innanzi tutto il CIP Sardegna che ha permesso la realizzazione di un sogno comune e il Centro Le Vele Millennium. E’ stato fondamentale avere una location del genere, senza barriere architettoniche e adatta per attirare tantissimi partecipanti. Ringrazio tutti i volontari che hanno messo il cuore, gli atleti e le Federazioni”.

E' possibile seguire le attività del Cip Sardegna su Facebook e nella rinnovata pagina web www.cipsardegna.org