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CIP Sardegna: arrivano tante soddisfazioni, ma tra le new entry c'è il badminton e il calcio a 5

CAGLIARI, 20 MAGGIO 2019 - Ad un certo punto pensavano che tutto fosse finito, costretti a restare schiavi delle mura casalinghe. Invece, entrando in contatto con lo sport paralimpico, stanno vivendo le esperienze più belle della loro vita. Ai già noti testimonial del CIP Sardegna che mietono consensi oltre i confini italiani, se ne aggiungono degli altri che raggiungono traguardi nazionali mai visti prima.

In questi ultimi giorni hanno scritto un nuovo brillante capitolo la medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Rio Giovanni Achenza da Oschiri che dopo essersi laureato campione italiano di Duathlon (FITRI), ha già collezionato un terzo e secondo posto alle World Paratriathlon Series di Milano e di Yokohama.

Sul pianeta FITAV il cecchino Oreste Lai da Sestu conquista la medaglia d’oro all’International Paratrap Grand Prix di Lonato.

E poi ci sono le new entry, descritte più dettagliatamente in basso con la FIBa e la FISPIC protagoniste che hanno espresso dei campioni tricolori.

Nel Parabadminton arriva il primo podio assoluto nella storia sarda della disciplina grazie al tempiese dell’ASD Shalom Onlus Adriano Tiberi.

Rispondono gli ipovedenti con il primo scudetto sardo nel calcio a cinque con i Tigers Cagliari.

Traguardi importanti che fanno breccia anche nel cuore di Cristina Sanna, presidente del CIP Sardegna e soprattutto ex atleta di fama internazionale che sa quali sono gli effetti positivi sprigionati dal fare sport a qualsiasi livello. “Mi complimento con tutti loro – ha rimarcato – perché sono stati bravissimi e non fanno altro che agevolare il nostro campito nel far uscire allo scoperto i disabili conterranei. Le opportunità di crescita e di miglioramento della qualità della vita sarebbe innumerabili. Spero che questa primavera sia portatrice di un’altra lunga serie di successi per la nostra beneamata isola paralimpica”.

PARABADMINTON: OLTRE LA RETE C’E’ LA FELICITA’

Insistere con il sorriso sulle labbra anche davanti ad ostacoli apparentemente insormontabili. La bella favola del parabadminton sardo comincia in Gallura e precisamente a Luras dove una struttura al passo con le esigenze dei disabili è diventata un ritrovo anche extra sportivo dove oltre alla condivisione della disciplina tra atleti paralimpici e non, sono nate amicizie veraci che hanno cementato il gruppo. E i paratleti hanno riscoperto sé stessi attraverso i valori salvifici dello sport. Il presidente sardo della FIBa Domenico Petroccia era reduce da anni e anni di attività in giro per l’Italia ma la decisione perentoria di portare avanti un disegno paralimpico è maturata dopo molteplici periodi di riflessione.

Tutto cambia radicalmente quando due anni fa affina l’amicizia con il carrozzato Adriano Tiberi, agonista con precedenti nel basket in carrozzina a Sassari. La sua voglia di fare ha fatto perdere qualsiasi remora al presidente che si è buttato a capofitto in quest’avventura, fino a quando, qualche giorno fa, a Milano, Adriano da Tempio Pausania ha conquistato il primo oro sardo nella storia dei campionati italiani di Parabadminton nella categoria WH1 con la società Shalom di Luras.

“Quando l’ho visto con la medaglia luccicante che ciondolava sul suo petto – confessa Petroccia - mi sono tornati in mente tutti i sacrifici degli ultimi periodi, associati agli importanti problemi di diversa natura sorti; evidentemente non sono stati vani. Ci sono stati momenti di grande sconforto perché i risultati non arrivavano complice anche qualche scelta geografica nell’organizzazione delle manifestazioni che ci penalizzava in particolar modo considerata la nostra condizione di isolani”. A furia di insistere i risultati non si sono fatti attendere, con Tiberi che guadagna pure un bronzo nel doppio maschile assieme a Pietro Suma (Gs Paralimpico Difesa)”.

“Adriano è molto giovane – continua il presidente regionale FIBA - trasmette voglia di vivere, e nonostante sia sempre calmo, nutre una smisurata passione per lo sport che gli ha permesso di superare tantissime difficoltà”.

Ma le soddisfazioni arrivano anche con il contributo di altri assidui frequentatori della palestra lurese. Alessandro Pitzianti di Calangianus (Shalom) vince il bronzo nel doppio maschile WH in comunella con Alessandro Bernardi del BC Milano.

Andrea Pileri, giocatore tempiese in piedi, ha fatto progressi degni nota, grazie al suo gioco volitivo ed efficace: arriva secondo nel singolo maschile categoria SL3 e poi trionfa in un torneo promozionale di doppio, non contemplato però nelle classifiche ufficiali.

Un altro protagonista della “scuola calangianese” è il sedicenne Paolo Mariotti, da appena quattro mesi a contatto con le traiettorie ingannevoli del volano. Unico partecipante nella sua categoria, è come se avesse vinto l’oro. I selezionatori azzurri, vista la sua giovane età, lo terranno sicuramente d’occhio.

Merita una menzione anche il tempiese Giacomo Enrico Casu: per lui nessuna medaglia ma gli addetti ai lavori lo reputano molto valido per le sue doti di gran lottatore.

“Questi fantastici ragazzi hanno alle spalle storie particolari – medita Petroccia – che andrebbero raccontate. Continueremo su questa strada allenandoci, divertendoci e senza piangerci addosso perché stiamo molto bene insieme”.

A giugno i riflettori saranno puntati sul Torneo nazionale che si disputerà nei giorni 15 – 16 a Luras, grazie anche all’intervento importante del CIP Sardegna. E poi altro appuntamento promozionale a Maracalagonis dal 29 luglio al 4 agosto: presso il Palasport tutti gli invalidi potranno provare la disciplina, grazie anche allo stage coordinato da un tecnico della nazionale paralimpica.

“Il Badminton è un gioco che prende, diverte anche quando si perde – aggiunge il presidente - perché comunque dai tutto, ti impegni, e semplicemente realizzi che non potevi fare di meglio perché di fronte a te c’era un avversario più forte”.

Motivato da questo storico titolo tricolore il movimento isolano pensa al futuro: “Questo risultato vuol dire tanto, testimonia che la federazione è molto vicina, che il CIP Sardegna ha dato la possibilità di migliorarci investendo a livello economico. Se alla prossima edizione raddoppiassimo la presenza degli atleti ai campionati Italiani per noi sarebbe un successo strepitosissimo. Stiamo lavorando affinché possano attecchire nuove realtà paralimpiche anche nel centro e sud Sardegna”.

I ringraziamenti di rito Petroccia non li rivolge solo a FIBa e CIP Sardegna: “Una nota particolare la meritano i genitori che seguono, accompagnano, incoraggiano e stanno molto vicini ai ragazzi. Ringrazio anche tutti gli altri atleti che stanno assieme a loro dando un emblematico esempio di integrazione”.  

LA FISPIC VA MOLTO FIERA DEI SUOI TIGROTTI MODELLO

Le vittorie che non ti aspetti sono sempre le più belle, perché alla fine dell’impresa l’euforia è a mille, si stenta a prendere per autentico il vissuto presente. Molto difficile descrivere a parole quello che è accaduto nell’impianto cagliaritano di via Monte Acuto dopo che i Tigers Paralympic Cagliari hanno prevalso sulla favoritissima Adriatica Uici, prima classificata dopo la regular season del campionato nazionale B2/3 di calcio a 5 per atleti ipovedenti e ciechi, organizzato dalla FISPIC (Federazione italiana sport paralimpici per ipovedenti e ciechi). Tra i protagonisti c’era chi piangeva, altri saltavano nell’incredulità più totale. Scene genuine che valgono più di ogni altro messaggio: ipovedenti e ciechi hanno la possibilità di fare sport a tutti i livelli, anche agonistici, e togliersi soddisfazioni di grande pregio.

Quella dei Tigers è l’unica squadra sarda a partecipare a questa disciplina dove i vedenti sono solamente i portieri. Il team giunge allo storico successo in appena cinque anni di militanza e dopo aver fallito la finalissima dello scorso anno che premiò una compagine piemontese. “Siamo partiti da zero con uno sport che da noi non era minimamente conosciuto – argomenta Luigi Salis dirigente responsabile del settore Calcio a 5 dei Tigers e in passato delegato provinciale del CIP Sardegna – poi siamo cresciuti integrando alle nostre forze autoctone l’esperienza di giocatori importanti del giro della nazionale provenienti da Roma, Napoli e Torino. Credo che la vittoria sia derivata da molteplici fattori, tra i quali metto al primo posto la testa, associata ad una grinta che non si era mai vista. Inoltre sono state decisive coesione, voglia di vincere, i molti cambi a disposizione, il fattore casalingo e la qualità di gioco superiore”.

A guidare i neo scudettati l’allenatore cabrarese, guarda caso ipovedente pure lui, Giambattista Pinna, coadiuvato dal portiere Gianluca Figus di Cagliari.

Daniel Hamoud si è tolto la soddisfazione di vincere la classifica cannonieri e di sollevare la coppa davanti a tanti supporters provenienti da tutta l’isola. La coesione tra calciatori isolani e “continentali” si è raggiunta attraverso allenamenti collegiali nei fine settimana organizzati ogni quindici giorni presso la palestra CONI di Cagliari.

“Vale davvero la pena sottolineare che questi campioni, grazie alla FISPIC, hanno ripristinato relazioni sociali che prima gli erano precluse. Altri hanno addirittura tirato su famiglia, imparato a prendere l’aereo; l’abbattimento delle barriere mentali è stato notevole” ha messo in luce Luigi Salis.

E al grande evento pallonaro non è mancata la delegata regionale FISPIC Sandra Gallus che si è voluta complimentare con tutti i valorosi campioni, premiandoli di persona.

“Sono molto contenta che il movimento del calcio a 5 isolano abbia raggiunto quest’importante traguardo – ha sottolineato – e questo grazie al nostro lavoro in concerto con la federazione nazionale che ha fatto aumentare decisamente il numero di iscritti. Ho provato una grande emozione nel vederli vincere perché li ho seguiti da quando il team è nato, ed erano solo in cinque”.

Gallus si sofferma anche sull’attività federale nell’isola: “La FISPIC cresce, è stato firmato un protocollo dedicato al Tennis per non vedenti, ma auspico che in Sardegna possano prenderne piede altri sport come il Goalball. Da noi è sviluppato anche il Torball e la Tigers ha rischiato di salire nella serie maggiore nel settore maschile”.

Ora i campioni d’Italia sono attesi dalla semifinale di Coppa Italia (il 25 maggio 2019) che se superata garantirà la disputa della finalissima (8 giugno).

I protagonisti dello storico scudetto: Francesco Trenta, Marco Caria, Gianluca Olla, Mattia Deramo, Daniele Hammoud, Giovanni D’Ottavio Pili, Fabio Cazzanti, Vincenzo Comito, Marco EboliMohammed El Moutahir. Portieri: Gianluca FigusAndrea Vadilonga