Sport
Cip Sardegna: Agitamus si congeda temporaneamente con la gioia di tutti
CAGLIARI, 4 GIUGNO 2019 - “La Sardegna è terra paralimpica”. Frase ad effetto quella pronunciata da Manolo Cattari, lo psicologo dello sport sennorese che neanche troppo tempo fa, sorseggiando sostanze nervine assieme alla sua collega Caterina Branca e alla campionessa di nuoto Francesca Secci, partorì l’idea di un progetto che facesse presa su studenti con o senza disabilità e coinvolgesse maggiormente gli sportivi paralimpici isolani.
Ma per coniugare il dire con il fare si dovevano trovare persone illuminate che riuscissero a raccordare ed integrare le varie componenti del progetto.
Il CIP Sardegna colse la palla al balzo grazie al vice presidente vicario Paolo Poddighe che a quei tempi ricopriva il ruolo di Commissario straordinario. Diede mandato a Cattari di stringere sinergie con il MIUR, attraverso il delegato CIP per le scuole Marco Pinna e al suo collega Antonio Murgia.
Individuati gli istituti comprensivi, occorreva formare una bella squadra di psicologi che supportasse il lavoro dei docenti in quella che doveva essere un’interazione piena e scrupolosa tra bambini frequentanti elementari e medie e gli atleti paralimpici sardi, a loro volta chiamati in causa dalle federazioni ed enti di promozione.
A Poddighe va anche il merito di aver fatto colpo sui funzionari della Regione Sardegna che davanti ad un’idea così esplosiva non ci hanno pensato due volte nel sostenerla attraverso un congruo contributo finanziario.
Altro aspetto da curare con attenzione era quello prettamente organizzativo che doveva passare attraverso gli uffici del CIP con la presidente Cristina Sanna e la segretaria Maria Grazia Madrigale negli indispensabili ruoli di collanti con le due coordinatrici territoriali del nord e sud Sardegna Monica Pirina e Oriana Pistidda.
Dopo l’esperienza dello scorso autunno con i primi cinque istituti comprensivi coinvolti, si è arrivati al culmine della prima fase del 2019 con altre dodici scuole che nei due convegni finali di giovedì e venerdì scorso hanno mostrato al pubblico il frutto di un lavoro sviluppatosi in cinque differenti moduli. I discenti sono entrati in contatto diretto con la disabilità e le sue varie estrinsecazioni. Nel contempo hanno riflettuto attentamente su quale fosse la loro posizione nei confronti di chi affrontava la quotidianità in modo più appariscente rispetto alla massa, senza dover inficiare la visione globale di una persona destinataria di diritti inviolabili.
Altri trecento studenti tra i nove e i quattordici anni possono così professare anche fuori dalle mura scolastiche il verbo paralimpico, perché sanno cosa vuol dire accettare incondizionatamente il prossimo, coinvolgerlo con spontaneità e soprattutto capire le loro perplessità nell’affrontare le vicende, non solo pratiche, della vita.
Lo hanno dimostrato nei convegni finali di Sassari e Cagliari: con tanta adrenalina in corpo si sono esibiti davanti a platee numerose attraverso lavori espressi nelle maniere più disparate. Dove in tutti spiccava l’accettazione dell’altro, la necessità di vivere in luoghi e ambienti accessibili a tutti, la volontà di poter aiutare concretamente il prossimo nelle asperità quotidiane.
E vedere dei piccoli allievi che fanno la morale agli adulti non è un quadretto di poco conto, perché in tanti dovrebbero sentirsi umiliati per le lezioni che questi “agitanti” hanno saputo somministrare in pochi mesi di apprendimento.
C’E’ ANCORA TANTO DA FARE
Alla due giorni conclusiva si sono visti tutti i protagonisti di questa prima sessione di Agitamus 2019, in attesa che a settembre ne incominci un’altra, ancor più faticosa perché saranno chiamati a rapporto altri 24 istituti comprensivi.
Il CIP Sardegna ha elogiato tantissimo l’operato dei bambini, ben supportati dalle loro insegnanti e dagli psicologi. “Ho colto nei partecipanti una voglia smisurata di fare breccia sui nostri cuori e ci sono riusciti in pieno – ha confessato la presidente CIP Sardegna Cristina Sanna – perché sono stati veramente coinvolgenti nelle loro performances e confesso di essermi parecchio emozionata. Conforta che rappresentino il domani; la società, grazie a loro, cambierà in meglio nella visione paritaria delle persone. Li ringrazio tutti per quello che mi hanno trasmesso e con orgoglio attendo gli sviluppi della prossima sessione di lavori”.
Entusiasta anche il vice presidente vicario Paolo Poddighe che durante la due giorni ha raccontato ai presenti le evoluzioni del progetto anche sotto l’aspetto prettamente tecnico. “Agitamus non avrebbe tutto questo seguito se alle spalle non ci fosse una squadra affiatata e ben coordinata. Ringrazio tutto lo staff che fino a questo momento si è espresso ad alti livelli per mandare avanti un progetto mirante a lasciare il segno. Ci rimboccheremo subito le maniche perché ci attende un secondo semestre pirotecnico. Un ringraziamento particolare lo rivolgo alla PMG Italia per il supporto speciale datoci per la realizzazione di una pubblicazione che abbiamo distribuito ai ragazzi e che condensa i significati nobilissimi di Agitamus”.
Sul fronte MIUR parole di apprezzamento sono giunte da Marco Pinna : “L’apparato scolastico fonda le sue radici per allontanare dalle menti umane lo spettro dell’ignoranza. Penso che Agitamus stia facendo del bene soprattutto sotto questo fronte perché i pregiudizi vengono spazzati via grazie all’interlocuzione franca e schietta con gli atleti disabili che a loro volta fanno tesoro di quest’esperienza. Da parte del MIUR l’attenzione sarà sempre costante verso queste iniziative che danno verve all’ attività didattica”.
La Regione Sardegna applaude il progetto e l’intervento di Maria Laura Corda, responsabile Servizio sport spettacolo e cinema dell’Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport è stato chiaro in tal senso.
Soddisfatto, per adesso solo a metà, perché il resto deve ancora arrivare entro dicembre, è ovviamente Manolo Cattari. “Dall’entusiasmo dei bambini ho ricavato tanti significati che mi fanno pensare all’utilità sociale di questo strumento didattico. Ho colto una grande passione in loro nel trasmettere dei messaggi - continua Cattari - che ormai fanno parte integrante della loro vita, grazie soprattutto alle testimonianze degli atleti paralimpici nostrani che si sono calati naturalmente nella parte degli intervistati. Il merito va anche alla intelaiatura molto resistente che siamo riusciti a costruire: riuscirà a reggere anche all’urto delle prossime 24 realtà scolastiche. Non è facile infatti entrare con questa capillarità negli istituti aderenti, e gli psicologi l’hanno fatto con competenza ed eleganza, in sinergia con i referenti scolastici e i docenti, e col supporto degli indispensabili coordinatori del CIP. Non posso dimenticare le federazioni paralimpiche e gli sportivi che si sono raccontati e hanno giocato con i ragazzi. Sono loro insieme agli alunni la parte più bella di Agitamus”. Si congeda con un ultimo pensiero: “Il Progetto AlbatroSS è la mia casa. Agitamus è l’estensione di come l’AlbatroSS ha sempre lavorato nell’inclusione a scuola e non solo in acqua. Perciò penso a Danilo Russu, Arianna Gioni, Silvia Fioravanti, Edoardo Canu, Gabriele Barmina e tutta la squadra”.
Nella giornata finale cagliaritana era presente anche la presidente dell’Ordine dei Psicologi della Sardegna Angela Maria Quaquero che si è complimentata con tutti i suoi colleghi entrati a far parte per diverse settimane nel vissuto di tanti discenti. Onore al merito quindi a Elisabetta Zizi, Siria Bonu, Giuseppe Manca, Marianna Melis, Claudia Tocco, Andrea Pira, Chiara Azzu, preziosi anche nel fornire informazioni per la divulgazione esterna dell’universo Agitamus.
Le scuole impegnate nel primo modulo 2019 di Agitamus:
Nord Sardegna
• Sennori (Istituto Comprensivo)
• Sassari (Istituto Comprensivo Monte Rosello Basso)
• Castelsardo (Istituto Comprensivo Eleonora d’Arborea)
• Alghero (Istituto Comprensivo n. 3)
• Arzachena (Istituto Comprensivo)
• Tempio Pausania (Istituto Comprensivo)
• Perfugas (Istituto Comprensivo)
• Sorso (Istituto Comprensivo)
Sud Sardegna:
• Selargius (Istituto Dante Alighieri)
• Carbonia (Istituto Comprensivo Deledda Pascoli)
• Cagliari (Istituto Comprensivo Santa Caterina)
• Maracalagonis (Istituto Comprensivo Manzoni)
Le federazioni sportive coinvolte sono state 15 con i seguenti atleti:
Basket in Carrozzina (FIPCI): Claudio Spanu. Tecnico: Fabrizio Raimondi.
Tennis in Carrozzina (FIT): Alberto Corradi, Paola Tolu. Tecnico Alessandro Ciotti.
Danza sportiva non vedenti (FIDS): Roberta Pinna, Eleonora Pinna. Tecnico: Cristina Resta
Baseball non vedenti (FIBS): Simone Scalas, Antonello Lai.
Torball (FISPIC): Salvatore Cocco, Giuseppe Scanu. Tecnico: Mario Trogu.
Nuoto paralimpico (FINP- FISDIR): Nicola Azara (FINP), Alessandro Roggia, Gabriele Ruiu, Gavino Piras, Giovanni Marongiu, Matteo Puggioni, Giuseppe Carta, Vincenzo Marano, Enrico Postiglione, Simone Carta, Nicola Incani. Tecnici: Edoardo Canu, Gabriele Barmina, Toni Satta.
Sitting Volley (FIPAV): Moreno Marchetti, Walter Meloni. Tecnico: Alessandra Tiloca.
Badminton (FIBa): Adriano Tiberi, Enrico Cossu, Andrea Pileri. Tecnico: Domenico Petroccia.
Atletica paralimpica (FISPES – FISDIR): Mattia Cardia, Sara Cocciu, Sandro Sechi. Tecnico Tiziana Secchi, Stefano Caneo (FISPES). Stefano Fele, Valentina Adamu, Sebastiano Casciu, Tecnici: Maria Antonietta Canu, Katia Pilia (FISDIR).
Tiro a segno paralimpico (UITS): Luca Bulla. Tecnico: Marco Canu
Basket non udenti (FSSI): Marco Salaris. Tecnico: Antonello Fadda.
Tiro con l’arco paralimpico (FITARCO): Fabrizio Porrà, Tecnici: Paolo Poddighe, Marco Vigliani, Marco Busia.
Tennistavolo paralimpico (FITeT): Giuseppe Demontis, Daniel Catalin Maris. Tecnici: Guido Spano, Simone Carrucciu.
Para Ciclismo (FCI): Ilaria Meloni.
Boccia Paralimpica (FISDIR): Alessio Melis. Tecnico Enzo De Nardis.