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CIP Sardegna: ad Alghero settimana paralimpica internazionale col Tennis in Carrozzina
CAGLIARI, 17 SETTEMBRE 2018 - Non bastano panorami idilliaci e colpi fatati di racchetta. Riuscire a tenere alta l’attenzione di un torneo a valenza mondiale di Tennis in carrozzina per diciannove edizioni consecutive è un grande merito che non deve passare inosservato.
Alghero, la Sardegna, il mondo paralimpico traggono giovamento dalle acrobazie organizzative che l’affiatato staff del Sardinia Open Wheelchair Tennis riesce a inscenare prima, durante e dopo la manifestazione. Ma anche il direttore d’orchestra è importante nel dettare i tempi di lavoro, garantendo la perfetta armonia. E il patron dell’evento Alberto Corradi, un po’ atleta (dai risultati lusinghieri), un po’ ottico contattologo (dal 1982), un po’ tutto (vedere intervista in basso), si sobbarca piacevolmente questo peso perché sa che le gratificazioni, soprattutto umane, emanano il fluido giusto per andare avanti. Ammirando le gesta dell’infaticabile ed efficace team, anche il CIP Sardegna sa che sostenere progetti simili è doveroso e soprattutto garantisce un ritorno di immagine non indifferente.
“Conosco da anni Alberto Corradi – riflette il commissario straordinario del CIP Sardegna Paolo Poddighe – ed ho imparato tante cose dal suo modo diretto e garbato di interagire con il prossimo. Nella Riviera del Corallo il Tennis in Carrozzina è diventato un’eccellenza e noi tutti dovremmo ispirarci a queste professionalità per migliorare ulteriormente il nostro modo di approcciarci con gli appuntamenti di rilievo. Noi, come peraltro la FIT (Federazione Italiana Tennis), terremo in cima le necessità e le garanzie dei nostri atleti disabili che devono recepire i giusti stimoli per gli auspicati salti di qualità. Ringrazio gli organizzatori e gli atleti che sicuramente regaleranno una cinque giorni di alto profilo grazie alla presenza di autentici campioni”.
Infatti un centinaio di tennisti paralimpici darà il meglio di sé sui campi in green del Tennis Club di Maria Pia dal 18 al 22 settembre, in quello che è denominato “Sardinia Open Trofeo Tavoni”, aperto ai migliori specialisti di tutto il mondo.
I titoli in palio, suddivisi nei tabelloni di singolare e doppio maschile e femminile, riguardano anche le categorie Quad e Juniores, di prima e seconda categoria.
La qualità dei partecipanti è sempre pregiata: nel tabellone maschile è presente come testa di serie n. 1 il transalpino Stephane Houdet, vincitore del doppio alle ultime Paralimpiadi di Rio e detentore del titolo al Sardinia Open. A contendergli lo scettro ci sarà il britannico Gordon Reid, vincitore delle Paralimpiadi. In lizza altri 55 giocatori tra cui i vincitori del Sardinia Open 2014 e 2015, rispettivamente il francese Nicolas Peifer e il belga Joachim Gerard.
Nel tabellone femminile l’avversaria da battere è la sudafricana Kgothatso Montjane che avrà nell'olandese Marjolein Buis la rivale più agguerrita anche se non starà a guardare la speranza italiana Giulia Capocci.
Nel tabellone quad si deve registrare la defezione last minute dell’americano n.1 al mondo David Wagner; pertanto il tabellone si fa ancor più combattuto: partono come favoriti il n.1 Andy Lapthorne (Gran Bretagna) e il giapponese Koji Sugeno.[MORE]
Le semifinali e le finali saranno trasmesse in diretta su SKY, TCS e in differita su Supertennis nelle giornate di venerdì 21 e sabato 22 settembre 2018 e in diretta streaming sul sito web: www.sardiniaopen.net .
Una novità assoluta si affianca al nutrito programma agonistico: con il patrocinio dell’Università degli studi di Sassari, Facoltà di Medicina, e la collaborazione dei tecnici Nazionali FIT specializzati nel tennis in carrozzina, dal 19 al 21 settembre 2018 si potrà assistere al corso teorico dal titolo “Approccio all’atleta diversamente abile nello sport professionistico”. Interverranno fisioterapisti e medici sulle problematiche delle persone con traumi midollari e amputazioni.
PAROLA AD ALBERTO CORRADI: “HO UNO STAFF DAL CUORE IMMENSO”
Dopo i brillanti sforzi organizzativi nella primavera dello scorso anno quando la Riviera del Corallo ospitò i Mondiali a squadre di Tennis in Carrozzina, per Alberto Corradi e soci allestire una nuova edizione del Sardinian Open parrebbe una bazzecola. Ma è proprio il diretto interessato che mette subito i puntini sulle i: “Organizzare una manifestazione internazionale è sempre un grosso impegno - esclama Corradi – perché accogliere 140 persone tra cui un centinaio di giocatori con problemi legati alla deambulazione non è mai una passeggiata. Ma grazie al mio splendido gruppo di volontari tutto è più semplice”.
Secondo lei chi vincerà quest’edizione?
Tra gli uomini direi Peifer. In campo femminile Capocci e nel quad Sugeno.
Si sta preparando per le Paralimpiadi di Tokio?
Negli ultimi mesi ho giocato due finali internazionali (Forli e Cantù) ottenendo altrettante vittorie nel doppio. Mi alleno per centrare un obbiettivo quasi impossibile in quanto a Tokio ci andranno solo i primi 12 delle classifiche mondiali. Comunque ci proverò!
Ci racconta la sua giornata tipo nel periodo in cui deve allenarsi e organizzare?
Mi alleno 4 5 volte la settimana. In quei casi la sveglia suona alle 7. Nei due negozi di ottica che ho a Sassari lavoro dalle 9 alle 13. Segue allenamento dalle 13.30 alle 15.30 e poi di nuovo a lavoro dalle 16.30 alle 20.
Si consolida il rapporto con il CIP Sardegna che crede tanto in queste manifestazioni internazionali.
Da quando c'è Paolo Poddighe tutto è cambiato, finalmente si ha un rapporto diretto e un confronto totale sullo sport paralimpico. Se il buongiorno si vede dal mattino, credo che ci sarà un notevole sviluppo per tutto lo sport paralimpico in Sardegna.
La città di Alghero reagisce sempre allo stesso modo oppure ogni anno che passa è sempre più entusiasta di accogliere un evento così importante?
Alghero in questi 19 anni è migliorata tantissimo sul fronte dell’ospitalità riservata ai turisti disabili. La nostra manifestazione è sicuramente apprezzata e condivisa sia dai cittadini, sia dall'amministrazione che con la Fondazione Alghero ci supporta.
Come è nata l’idea di organizzare un corso teorico – pratico?
Promana da un nostro super volontario, il professor Cristiano Depalmas che ha coinvolto l'università di Sassari per condividere temi importanti su sport e disabilità.
Nella nostra regione il Tennis in Carrozzina si sta sviluppando bene?
Come tutti gli sport per disabili incontriamo parecchie difficoltà, ma la nostra scuola tennis è sicuramente di primaria importanza a livello nazionale, in quanto ha sfornato campioni paralimpici come me e soprattutto Marianna Lauro, quattro paralimpiadi alle spalle. E poi ci sono i nuovi, Luca Arca e Mario Cabras, che stanno ottenendo brillanti risultati. Ma grazie al lavoro svolto dal nostro maestro Alessandro Ciotti e grazie all'università di Sassari che ci permette di allenarci nei loro impianti, la nostra associazione primeggia in Italia sia per risultati che per numero di tesserati.
Considerazioni finali?
Un ringraziamento particolare va a tutto lo staff del Sardinia Open per l'immenso cuore con cui tutti gli anni accoglie atleti da tutto il mondo tra mille difficoltà.
E' possibile seguire le attività del Cip Sardegna nella rinnovata pagina Facebook e sul sito web ufficiale www.cipsardegna.org