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Cina: potere illimitato a Xi JInping

ROMA,11 MARZO- L’Assemblea nazionale del popolo cinese approva la riforma della Costituzione che cancella il limite dei due mandati presidenziali e che spiana la strada all’indiscusso leader cinese Jinping verso un potere senza argini.[MORE]


Con una maggioranza senza precedenti che conta soltanto due contrari e tre astenuti contro i duemilanovecentocinquantotto favoreli Jinping resterà al comando della Repubblica Popolare Cinese oltre il 2023, e potenzialmente a vita.


Evento storico per la Cina, i cui ultimi 20 anni di storia vengono spazzati via da “un uomo solo al comando” e senza nessuna opposizione.
Nella Grande sala del Popolo Xi assiste sorridente allo spoglio dei voti che gli danno ragione e con le modifiche alla Costituzione da lui proposte e oggi approvate praticamente all’unanimità il contributo ideologico di Xi Jinping, il “socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”, entra a far parte del preambolo della Costituzione, affiancando quelli già presenti di Mao e Deng Xiaoping.


Grazie a queste modifiche costituzionali il leader cinese, il cui obiettivo è quello di una “rinascita” della Cina mediante una trasformazione dell’impianto del Paese che porti a una modernizzazione di esso, potrà portare a compimento il suo progetto senza limiti di tempo.
I commenti a quest’esito della riforma di Xi sono tanti e variegati, con gli osservatori internazionali in prima linea che sottolineano la possibilità di una deriva autoritaria come ai tempi di Mao e evidenziano anche un passo indietro dello stato di diritto cinese.


Al contrario i quotidiani del Paese elogiano l’abolizione del limite di due mandati presidenziali spiegando che grazie a quest’intervento la carica di presidente è finalmente allineata a quelle di segretario del Partito e comandante delle forze armate, che non prevedono una scadenza.
In ogni caso è evidente che il matrimonio tra popolo cinese e Xi Jinping va a gonfie vele e chissà che non ci sia realmente un “per sempre”.